Frenata degli investimenti locali, blocco dei cantieri a causa del caro materiali, rate del PNRR ridimensionate e riqualificazione energetica a rischio. Sono queste in sintesi le preoccupazioni di ANCE sul Ddl Bilancio 2025 in tema di edilizia
Negli ultimi tre anni il Pil italiano ha superato quello di Francia e Germania grazie ad un contributo determinante da parte del settore delle costruzioni. Ma i tagli alle misure incentivanti e la mancata proroga agli aiuti sul caro materiali rischiano di vanificare il passato con conseguenze negative che si riverseranno sui prossimi anni. Appare chiaro il pensiero dei Costruttori di Ance sullāimpatto che il Ddl Bilancio 2025 avrĆ sullāedilizia. Ascoltata in Commissioni Bilancio alla Camera e Senato nel merito dellāattivitĆ conoscitiva preliminare alla Legge di Bilancio, la Presidente Brancaccio suggerisce un cambio di rotta, per evitare che la Manovra āsi caratterizzi per la mancanza di una chiara visione per il futuroā.Ā
Quattro ambiti da cui partire sul DDL Bilancio per lāedilizia
Per lāAnce, i quattro ambiti strategici prioritari sui quali intervenire riguardano:
- la casa
- la messa in sicurezza del territorio
- la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano
- la prosecuzione dellāammodernamento infrastrutturale avviato con il PNRR
Ma il Ddl Bilancio 2025 interviene solo marginalmente su queste tematiche che non trovano nĆ© risorse nĆ© tempo.Ā
Il Ddl Bilancio 2025 e la casaĀ
La Manovra fa un passo indietro su alcune misure destinate ai giovani, come le agevolazioni fiscali per lāacquisto della prima casa. Al contrario, lāintroduzione di un āPiano Casa Italiaā rappresenta un elemento positivo per sviluppare una politica in grado di rispondere ai crescenti bisogni abitativi e garantire il diritto alla casa. Tuttavia, la mancanza di adeguati fondi rischia di limitarne significativamente lāefficacia, riducendo le opportunitĆ di interventi concreti sul territorio in tempi utili.
La proposta di Ance:Ā
In risposta a questa situazione, lāAnce ha proposto un modello di intervento pubblico-privato mirato a realizzare un Piano Casa incentrato sulla riqualificazione di aree degradate delle cittĆ italiane e sulla rifunzionalizzazione di alcune zone urbane attraverso la realizzazione di opere di pubblica utilitĆ . Questa proposta potrebbe fornire una soluzione al problema abitativo per diverse fasce della popolazione, come studenti, residenti in strutture assistenziali, anziani e lavoratori, andando oltre il solo supporto ai dipendenti delle imprese.
Il Ddl Bilancio 2025 e la messa in sicurezza del territorio
Lāapprezzamento dei costruttori va allāistituzione di un fondo per finanziare gli interventi di ricostruzione con una dotazione di 1.500 milioni di euro per il 2027 e di 1.300 milioni di euro lāanno a partire dal 2028.
Tuttavia, ĆØ fondamentale non trascurare la prevenzione, che attualmente manca nella Manovra. Gli eventi recenti in Italia e in Europa evidenziano lāurgenza di implementare un piano di prevenzione per ridurre il rischio di perdita di vite umane e i significativi danni economici causati da eventi naturali sempre piĆ¹ frequenti e devastanti.Ā
La proposta di Ance:
Resta prioritaria lāadozione di un piano di prevenzione e di messa in sicurezza del territorio contro i rischi naturali. In questo contesto, lāAnce esprime una valutazione fortemente negativa riguardo al taglio di 2,4 miliardi ai contributi per le regioni destinate alla messa in sicurezza del territorio e degli edifici nei prossimi dieci anni.
Il Ddl Bilancio 2025 e la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano
Il Ddl Bilancio 2025 sullāedilizia ĆØ carente anche in relazione alla riqualificazione energetica e strutturale degli edifici.
Manca una politica di medio termine, indispensabile per rispettare le disposizioni della direttiva sulle Case Green e per sviluppare un piano efficace di decarbonizzazione.Ā
Il taglio alle aliquote dei bonus edilizi inoltre, potrebbe favorire il ritorno al lavoro irregolare, generando un circolo vizioso che compromette la sicurezza dei lavoratori, lāefficacia degli interventi, la qualitĆ abitativa, la competitivitĆ delle imprese regolari e persino le entrate fiscali.
Opere pubbliche e PNRR, i rischi futuriĀ
Le preoccupazioni di Ance si rivolgono poi anche alle restrizioni della manovra per il prossimo triennio. āSi riscontrano numerosi tagli a programmi di spesa riguardanti investimenti in opere pubbliche di competenza degli enti territoriali, per circa 8,9 miliardi di euro per il periodo 2025-2034, di cui 1,45 miliardi nel triennio 2025- 2027ā, sottolinea la Brancaccio. Gli effetti negativi si avranno sugli interventi di rigenerazione urbana, sui fondi per la progettazione, sul rischio idrogeologico, ma anche sulle opere pubblicheĀ
āParallelamente a questa lunga serie di tagli, la Legge di bilancio prevede lāistituzione di un maxi-fondo da 24 miliardi di euro per il finanziamento di investimenti e infrastrutture a partire dal 2027 che, come annunciato, dovrebbe garantire le risorse necessarie a dare attuazione a riforme e investimenti nel dopo PNRR. Se appare positiva la volontĆ di garantire una maggiore stabilitĆ alla politica infrastrutturale, si evidenzia che la strategia si basa su una gestione centrale delle risorse che rischia di determinare un allungamento dei tempi di effettivo utilizzo dei fondi. Inoltre, la norma non precisa gli ambiti di utilizzo dei fondi, lasciando incerta la definizione delle prioritĆ e quindi inficiando la possibilitĆ di programmare al meglio le risorseā, sottolina la Presidente Brancaccio.
Caro materiali, quanto ci costi
Ultimo punto, ma non meno importante toccato da ANCE riguarda il mancato rinnovo dei fondi del DL aiuti in favore del caro materiali, problema che potrebbe rappresentare un ostacolo alla tempistica realizzazione dei cantieri in Italia.
Restano infatti elevati i prezzi dei materiali, piĆ¹ alti del 30% rispetto a 3, 4 anni fa.Ā
āLe imprese di costruzioni si trovano a dover sostenere aumenti dei costi insostenibili per tutti i contratti stipulati prima degli aumenti anomali. Eā quindi necessario che nel corso dei lavori parlamentari, venga trovato lo spazio per finanziare la proroga delle misure per evitare il blocco di migliaia di cantieri ad inizio gennaio e poter realizzare gli investimenti previsti nellāambito del PNRR (e non solo) e garantire gli importanti effetti sulla crescita economica previsti dalla Manovraā. Secondo Ance stiamo parlando di ben 10 miliardi di euro di investimenti a rischio nel 2025 che, se sommati al pericolo dei cantieri bloccati, potrebbe annullare la crescita prevista per il 2025 e comportare un ridimensionamento delle rate del PNRR.
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