È Gibellina la città vincitrice della prima edizione di “Capitale italiana dell’Arte contemporanea” per l’anno 2026.
Il progetto promosso dal Ministero della Cultura sul modello della Capitale italiana della Cultura, è nato sulla scorta del successo di iniziative satellite come la Capitale italiana del Libro e mira a “costruire il passato del futuro”, per valorizzare realtà territoriali decentralizzate attraverso l’arte contemporanea.
Gibellina è stata eletta all’unanimità dalla giuria presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo che ha dichiarato: “con i giurati abbiamo letto con attenzione e valutato con serietà e alto senso di responsabilità i dossier presentati dalle cinque città finaliste: Carrara; Gallarate; Gibellina; Pescara e Todi, selezionate da una commissione indipendente, composta da cinque esperti di comprovata fama nel settore della cultura e delle arti visive contemporanee, tra le 23 candidature pervenute a seguito dell’istituzione del progetto lo scorso 15 aprile. Dopo la lettura preliminare, le audizioni e un’ulteriore analisi dei progetti sulla base degli esatti requisiti del bando, il titolo è stato assegnato all’unanimità”. “Al di là dell’esito finale – ha continuato – questo percorso ha permesso di conoscere la capacità a progettuale di tante città del nostro Paese”.
Tra le motivazioni che hanno indotto a eleggere Gibellina all’unanimità Capitale italiana dell’Arte contemporanea, oltre all’elevatissima qualità del progetto presentato, si annoverano la capacità di riattivare uno straordinario patrimonio artistico, con opere che coniugano agilmente presente passato e futuro, di coinvolgere i giovani, di stringere collaborazioni con istituzioni pubbliche e private, italiane e internazionali; e, infine, la sua capacità di essere un città opera e una città da abitare.
Il sindaco di Gibellina, Salvatore Sutera ha dichiarato: “Questa nomina è un’emozione grandissima, soprattutto perché segna una tappa importante per il rilancio di qualcosa che era già grandioso”. “Il pensiero – ha continuato – va a Ludovico Corrao che col suo sogno visionario ha permesso a questa città che era stata distrutta di rinascere dandole quella identità che non aveva. Premiare Gibellina equivale a dare un segnale importante, un messaggio per dire che anche dai momenti bui possono nascere realtà assolutamente nuove”.
Altrettanto entusiaste le parole di Rosario Di Maria, presidente di Tenute Orestiadi, cantina nata su impulso dell’omonima Fondazione che ha sede nel caratteristico Baglio di Stefano: “Aver ottenuto questo prestigioso titolo culturale ci inorgoglisce e ci fa anche riflettere sul valore della città che si apre al mondo e che con il mondo vuole dialogare. Assistere tutti insieme alla proclamazione è stato emozionante per una comunità che, come noi, non ha cessato di immaginare questa Gibellina al centro del mondo. Nuova linfa e nuovi scenari – ha concluso Di Maria – si affacciano grazie a questo potente raggio di sole che si apre sul futuro della nostra città”.
Ancora una volta Tenute Orestiadi sarà al fianco dell’amministrazione comunale che ha saputo vincere con una candidatura credibile e professionalmente curata, affermando il carisma di un territorio tanto resiliente quanto attrattivo. Un luogo simbolo della Valle del Belìce e di una Sicilia in cammino.
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