Si può lavorare a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato per il Comune di Venezia e al contempo avere per anni incarichi retribuiti nelle Ipab, a Venezia IpaV, Istituzioni Pubbliche di Assistenza Veneziane? No, a giudizio della Corte dei Conti del Veneto.
La Procura contabile aveva presentato un conto salato: un danno di 82 mila euro per le casse del Comune, riconducibile all’incarico di due dipendenti di Ca’ Farsetti nell’Istituto che segue le case di riposo: 62 mila euro gli emolumenti per le consulenze esterne affidate a Chiara Bergamo tra il 2018 e il 2021; 20 mila per quelli riconosciuti a Fabio Osetta.
Incarichi finiti sotto la lente della Corte dei Conti in seguito ad alcune segnalazioni anonime, risalenti al 2021. Erano così finiti sotto inchiesta, oltre ai due dipendenti, anche i dirigenti pubblici loro superiori che non avrebbero supervisionato le autorizzazioni – Nicola Nardin, Maurizio Carlin e Marco Mastroianni – e i segretari e direttori che si sono avvicendati alla guida dell’Ipav: Gian Luigi Penzo, Antonio Rizzato, Marino Favaretto. Se per l’accusa, quelle collaborazioni non potevano essere autorizzate (neppure ricorrendo al silenzio-assenso) perchĂ© si sarebbe trattato di incarichi continuativi per anni, mentre solo incarichi occasionali e saltuari possono esserlo per dipendenti pubblici full time; per le difese non c’erano state violazioni ai protocolli, nĂ© danni per le casse pubbliche.
Tant’è, giovedì 31 ottobre sono state pubblicate le prime quattro sentenze, che accolgono la richiesta di “rito abbreviato” – con relativi importanti sconti sui rimborsi al Comune – avanzata da alcuni degli indagati.
Dei 62 mila euro contestati a Chiara Bergamo, la Procura della Corte dei Conti ne chiedeva la restituzione al 60 per cento alla dipendente e al 40 per cento ai suoi superiori e ai vertici Ipab. Accogliendo la richiesta di “rito abbreviato”, la Corte ha certificato l’accordo raggiunto tra la Procura e le difese sui rimborsi e dichiarato estinto il procedimento contabile, dopo aver accertato gli avvenuti pagamenti, pari alla metà di quanto inizialmente richiesto dalla Procura.
Al momento sono state definite solo alcune posizioni: Chiara Bergamo ha pagato alle casse del Comune 18.614 euro; il direttore comunale Maurizio Carlin (chiamato in causa sempre per Bergamo), 1305 euro; il dirigente comunale Marco Mastroianni 650 euro (per la posizione di Fabio Osetta) e il segretario-direttore Ipab Marino Favaretto 2326 euro. Per loro, caso cancellato. Restano da definire le altre posizioni.
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