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Morto al bar davanti agli amici il poliziotto Arsiero Fabbri, stroncato a soli 42 anni da un malore improvviso e fatale. La tragedia è avvenuta nella tarda serata di venerdì 11 ottobre a Villa San Giovanni in Tuscia, dove l’agente viveva con la moglie e la figlia piccola. Era il fratello di Lucia Fabbri, deceduta lo scorso aprile ad appena 38 anni. Anche lei improvvisamente e nel giro di 48 ore.
Il dramma
Stando a quanto ricostruito, ieri Arsiero, dopo aver cenato a casa con la famiglia, è uscito per trascorrere la serata al bar del paese in compagnia di un gruppo di amici. Intorno alle 23,30 il malore, sopraggiunto senza alcuna avvisaglia e che non gli ha lasciato scampo. Seduto al tavolo del locale, è piombato a terra. I presenti hanno lanciato subito l’allarme e, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, hanno tentato di soccorrerlo. Quando il personale sanitario è giunto sul posto ha continuato a praticare disperate manovre di rianimazione, ma per il 42enne non c’è stato nulla da fare se non dichiararne il decesso. La salma, portata all’ospedale di Belcolle a Viterbo, è poi stata restituita alla famiglia per i funerali.
Chi era Arsiero Fabbri
Arsiero ha dedicato la sua vita, seppur breve, al servizio dello Stato. Come il padre, militare dell’Esercito in pensione. Entrato in polizia ha lavorato alla questura di Viterbo, mentre ora era in forze al commissariato di Civitavecchia. Originario di Villa San Giovanni, era molto conosciuto e benvoluto. Apprezzato e stimato sia come uomo che come agente. Amici, colleghi e conoscenti lo descrivono come una persona riservata ma simpatica e gioviale, di grande umanità e professionalità .
Il cordoglio
In queste ore il paese dove è cresciuto, piombato nell’incredulità e nello sgomento per una morte così improvvisa e prematura, si sta stringendo attorno alla sua famiglia, dilaniata e devastata dal dolore. Tutti stanno facendo scudo attorno all’amata moglie, alla figlia di soli 7 anni per cui stravedeva e agli adorati genitori. La morte di Arsenio ha lasciato in loro un vuoto profondo e incolmabile. “Il paese – dice il sindaco Fabio Latini – questa mattina si è svegliato sconvolto dalla terribile notizia della prematura scomparsa del giovane concittadino Arsiero. Evento che lascia l’intera cittadinanza senza fiato per la sua drammaticità . Esprimo a nome dell’intero paese vicinanza alla famiglia del caro Arsiero”.
Sei mesi fa la morte della sorella
Un destino crudele quello che in sei mesi si è abbattuto sulla famiglia Fabbri, che ora si trova ad affrontare un altro terribile, improvviso e prematuro lutto. Ad aprile era morta Lucia, sorella di Arsiero. Giovane moglie e madre di due bambine di 8 e 3 anni, era stata colpita da un improvviso malore mentre si trovava nella sua casa a Tarquinia. Nonostante il pronto intervento del 118 e il trasferimento in ben due ospedali, i medici non sono riusciti a salvarla pur avendo fatto di tutto. Anche lei, come il fratello, lavorava a Civitavecchia: era un tecnico della riabilitazione psichiatrica e lavorava alla neuropsichiatria infantile della Asl Roma 4.
Una doppia perdita che ha sconvolto non solo la comunità di Villa San Giovanni ma anche quelle di Viterbo, Vetralla, Tarquinia e Civitavecchia che oggi hanno solo lacrime. I funerali di Arsiero si terranno nel suo paese di origine, e lì riposerà . Accanto alla sorella Lucia, uniti per sempre da un destino impietoso che ha strappato loro la vita troppo presto.
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