Gli ultimi due minuti della partita tra Phoenix Suns e Los Angeles Lakers rischiavano di scrivere una piccola pagina nella storia della NBA. E non per il risultato finale, per quanto il successo dei padroni di casa abbia inflitto ai gialloviola il primo ko stagionale, quanto piuttosto per uno dei record più impressionanti della carriera di LeBron James. Al momento del suo rientro in campo a 5:09 dalla fine della partita, il Re era fermo a quota 7 punti complice una serataccia al tiro, realizzando appena 2 dei 13 tiri tentati fino a quel momento e mettendo a serio repentaglio la striscia di partite consecutive con almeno 10 punti a referto. Dopo aver fallito la prima tripla dall’angolo al rientro in campo, James nel finale punto a punto ha lasciato spazio a Austin Reaves, decisamente più in ritmo rispetto al numero 23 dei Lakers, piazzandosi in angolo per i successivi tre minuti. Solo a 1:58 dalla fine, quando Kevin Durant aveva portato i suoi sul +4 con due canestri in fila, LeBron si è sbloccato segnando dalla lunga distanza per riportare i suoi a -1 e agguantare l’agognata doppia cifra, allungando così a 1.226 la sua striscia di gare da almeno 10 punti. James è poi salito a quota 11 segnando dalla lunetta a 6 secondi dalla fine, sbagliando apposta il secondo libero a disposizione per cercare di procurarsi un altro tiro per pareggiare la partita, ma Phoenix ha recuperato il rimbalzo chiudendo poi i conti con due liberi di Bradley Beal.
L’importanza della striscia per il Re
Anche se ne ha parlato pochissimo e ogni volta che lo ha fatto ha minimizzato, la striscia continua ad avere grande importanza per LeBron James — che solitamente si prende i primi minuti del secondo quarto per salire a quota 10 e non pensarci più per il resto del match. L’ultima volta che non ha raggiunto quota 10 risale al 5 gennaio del 2007, quasi 18 anni fa, in una partita da 8 punti e 3/13 al tiro contro i Milwaukee Bucks. Da lì in poi si sono susseguite 1.226 partite in doppia cifra, più delle gare disputate in carriera (non in doppia cifra eh, proprio giocate in campo indipendentemente dai punti segnati) da Pau Gasol (esattamente 1.226), Shaquille O’Neal (1.207), Patrick Ewing (1.183) o Scottie Pippen (1.178). Di fatto, la striscia di James si posiziona al 40° posto della classifica all-time per presenze in campo, mettendo “nel mirino” le 1.231 di Andre Iguodala.
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Gli altri record di LBJ: dalla striscia ai playoff
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