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di Luca Amorosi
AREZZO
Non solo la trasferta di Sassari è la più lunga e la più complicata per ovvie questioni logistiche. Sulla tifoseria amaranto, come non bastasse, incombe pure l’ombra del divieto di trasferta. L’Osservatorio ha infatti inserito la partita in programma dopodomani (e anche il successivo impegno fuori casa della Ternana, proprio contro la Torres, del prossimo 20 ottobre) tra le gare da rinviare all’esame del Casms, il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive. È evidente che la decisione è la conseguenza di quanto accaduto domenica scorsa prima della partita del Comunale, con le due tifoserie che sono venute a contatto in via Benedetto da Maiano, a poche centinaia di metri dallo stadio. La Questura di Arezzo ha segnalato quanto accaduto all’Osservatorio, che a sua volta ha passato la palla al Casms per la “individuazione di adeguate misure di rigore”. Per il momento la prevendita è stata bloccata, tenendo così in sospeso un centinaio di tifosi aretini che si sono già organizzati per un viaggio lungo e costoso. Oltre al danno – i sostenitori amaranto non hanno potuto muoversi molto in anticipo per aerei e traghetti perché l’orario e il giorno ufficiale della gara è stato annunciato solo lo scorso 19 settembre – ora potrebbe arrivare anche la beffa a poche ore dalla partenza per raggiungere la Sardegna. La decisione del Casms è prevista proprio in queste ore, anche perché i tempi sono più che stretti: in caso negativo, i tifosi si sarebbero già attivati per presentare immediato ricorso con l’appoggio della società amaranto, o in prima persona o tramite il socio di minoranza, il comitato Orgoglio Amaranto. A favore della tifoseria, infatti, c’è già un precedente terminato a lieto fine: nel novembre scorso fu stabilito il divieto di trasferta per la partita di campionato Vis Pesaro-Arezzo a seguito del “grave comportamento posto in essere dai tifosi aretini in occasione della gara Arezzo-Spal”, come si leggeva nel dispositivo. Orgoglio Amaranto fece ricorso al Tar di Ancona contro il provvedimento del Prefetto di Pesaro per richiedere la sospensiva urgente del divieto. Ricorso che fu poi accolto per la “lacunosità della motivazione e l’incongruità del provvedimento impugnato”. Non sussistendo, in pratica, motivazioni specifiche vista l’assenza di precedenti di ordine pubblico con i pesaresi, arrivò la sospensione e i tifosi poterono acquistare i biglietti per il settore ospiti. Il caso attuale è analogo e su questo ripongono le proprie speranze i sostenitori del Cavallino, con la speranza che non ci sia bisogno di arrivare a un nuovo ricorso al tribunale amministrativo.
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