Banca Ifis (nella foto, il presidente Ernesto Fürstenberg Fassio e l’a. d. Frederik Geertman, continua a rafforzare la sua posizione nel mercato bancario italiano, presentando risultati finanziari solidi e una chiara visione strategica per il futuro. Nei primi nove mesi del 2024, il gruppo ha raggiunto un utile netto consolidato di 127 milioni di euro, segnando una crescita rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo risultato è stato spinto dall’ottimo andamento del business commerciale, del settore dei crediti deteriorati (Npl) e delle attività di finanza proprietaria, il che ha compensato efficacemente i maggiori costi di raccolta.
L’azienda ha confermato le previsioni per un utile di 160 milioni di euro per l’intero anno, segno di un approccio mirato e competente in un contesto finanziario in evoluzione. Anche i ricavi consolidati sono aumentati a 531,8 milioni di euro, una crescita del 3,8% rispetto all’anno precedente. In un periodo caratterizzato da tassi di interesse elevati, Banca Ifis ha saputo adottare misure di protezione strategica, come l’aumento della durata del proprio portafoglio di titoli e nuove erogazioni leasing a tasso fisso. Ciò permette al gruppo di contenere l’impatto di eventuali futuri tagli dei tassi di interesse.
La solidità finanziaria di Banca Ifis è ulteriormente confermata dai suoi indici di capitale, con un CET1 ratio che ha raggiunto il 16,43%, ben oltre i requisiti minimi stabiliti. La posizione di liquidità della banca rimane altrettanto robusta, con circa 2,1 miliardi di euro in riserve e attività libere finanziabili presso la BCE, equivalenti a un LCR del 900%. Questi indicatori offrono un chiaro segnale di stabilità e prudenza, caratteristiche che distinguono Banca Ifis come una delle banche più ben strutturate sul mercato.
In linea con questo successo, la banca ha deliberato un acconto sul dividendo per il 2024 pari a 63 milioni di euro, equivalente a 1,2 euro per azione, con pagamento previsto il 20 novembre 2024. Questa distribuzione è un chiaro riflesso della fiducia dell’istituto nella propria capacità di generare valore per gli azionisti, anche in un contesto di costi di raccolta stabili ma comunque elevati, che Banca Ifis è riuscita a contenere al di sotto del 4%.
Il settore Commercial & Corporate Banking ha registrato un aumento dei ricavi del 3,9% rispetto al 2023, grazie al dinamismo della rete commerciale e alla qualità delle sinergie con partner internazionali, come Yamaha Motors, per il leasing e il noleggio di biciclette elettriche. Anche il settore Npl ha segnato un notevole miglioramento, con recuperi di cassa in crescita del 7,3%, un risultato ottenuto grazie a una gestione giudiziale e stragiudiziale efficiente.
A dimostrazione dell’approccio prudente e sostenibile alla gestione del credito, il costo del credito è sceso a 28,9 milioni di euro, una lieve diminuzione rispetto ai 30,9 milioni di euro del 2023. Anche il portafoglio titoli ha visto un allungamento della durata media da 2,3 a 3,3 anni, una mossa strategica che riflette la gestione proattiva della banca in un contesto di volatilità sui mercati.
“I risultati del terzo trimestre ci consentono di avvicinare la fine del 2024 con fiducia e confermare la guidance di utile per l’esercizio corrente a 160 milioni di euro. In questo modo, confermiamo gli obiettivi finanziari del Piano Industriale 2022- 2024, proseguendo nel rafforzamento dello sviluppo commerciale, nell’accelerazione del processo di innovazione e digitalizzazione e nella prudente gestione del rischio di credito. Pur in un anno caratterizzato da incognite geopolitiche e macroeconomiche, la Banca ha continuato a rafforzare la già ampia gamma di prodotti e servizi al fine di accompagnare le piccole e medie imprese italiane nelle sfide di mercato. Abbiamo inoltre continuato a implementare il nostro modello di social banking nella Divisione NPL, con processi finalizzati alla reinclusione finanziaria con un recupero sostenibile per i nostri clienti che sia coerente col percorso ideato dal nostro Presidente Ernesto Fürstenberg Fassio. La crescita dei ricavi, pari al 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2023, riflette la proattiva dinamica commerciale, la stabilità dei recuperi del business Npl e l’incremento dei risultati derivanti dall’attività in strumenti finanziari della finanza proprietaria che hanno consentito di controbilanciare l’aumento del costo della raccolta. Parallelamente, l’aumento della durata del portafoglio titoli ci ha consentito di ridurre i possibili impatti sul margine di interesse di futuri tagli dei tassi. Nei prossimi trimestri lo scenario macroeconomico dovrebbe risultare ancora positivo per il settore bancario, anche se caratterizzato da tassi in diminuzione, da un potenziale aumento della competizione nelle erogazioni ai clienti con rating più elevato e da un potenziale deterioramento della qualità dell’attivo conseguente all’andamento dell’economia europea. In questo contesto, da inizio anno la Banca ha avviato una serie di azioni volte a ridurre l’impatto di una possibile riduzione dei tassi di interesse mentre i possibili rischi sulla qualità dell’attivo sono mitigati dalla diversificazione del portafoglio, dalla breve durata dei crediti alla clientela, da solide garanzie a supporto delle esposizioni e dalla presenza di management overlays. Nei prossimi mesi, la Banca completerà le ultime progettualità del Piano Industriale triennale, con particolare attenzione ai processi trasformativi in chiave digital e di trasformazione Esg del business”, dichiara Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis.
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