Il campionato brucia in fretta le sue tappe. Pochissimo tempo per gustarsi il sapore di una vittoria sofferta, che comunque ha fatto bene al morale della squadra, che già si torna in campo per un nuovo turno infrasettimanale: la Vuelle lo farà stasera a Udine (palla a due alle 20.30), con un solo vero allenamento per prepararsi a questa nuova battaglia. “Dobbiamo farci l’abitudine, perché di mercoledì si giocherà parecchio in questo campionato – premette coach Spiro Leka –. Chi ha avuto un minutaggio alto contro Orzinuovi lunedì ha fatto solo tiro e stretching, gli altri invece un lavoro differenziato, poi abbiamo riguardato insieme qualche situazione della gara di domenica. L’unico allenamento vero lo abbiamo fatto ieri, prima di salire in pullman per un lungo viaggio, con la consapevolezza che un piccolo passo avanti come coesione e solidità difensiva l’abbiamo fatto. Ma qui ogni tre giorni c’è una verifica da fare, perciò bisogna cercare di dimostrarlo di nuovo e mi sembra che i ragazzi comincino ad avere un po’ più di convinzione di quando sono arrivato”.
Udine è un test probante, una delle tante squadre che hanno ambizioni di salire: “Sappiamo che sarà una montagna tosta da scalare. Al secondo anno con lo stesso allenatore, possiedono un’identità precisa: hanno fatto qualche cambiamento, ma l’impianto era già solido. I punti di forza? Innanzitutto Hickey, il playmaker già visto a Cantù lo scorso anno: è lui che ha firmato l’allungo definitivo della loro ultima vittoria ad Avellino. Poi hanno Alibegovic, veterano dell’A2 che sa far male, e altri elementi che sanno il fatto loro in questa categoria come Da Ros, Bruttini e Pini. Non puoi scegliere, devi fare attenzione a tutti: dobbiamo risolvere di squadra i problemi che ci pongono gli avversari, lavorando insieme per togliergli le loro certezze. Giocano molto bene il pick and roll, specialmente nel ribaltamento del lato, ma soprattutto non dobbiamo farli correre e difendere con ordine, seguendo le scelte che faremo”. Insomma, sarà un’altra partita in cui a Pesaro conviene addormentare il ritmo per provare a resistere all’urto. E magari reggere meglio sotto i tabelloni perché avere Ahmad come miglior rimbalzista, domenica ne ha presi 8, è un’anomalia. “Può succedere. Se i lunghi eseguono bene il tagliafuori, sono gli esterni ad andare a prendere la palla. Capitava anche a me, che sono 1.80, di prendere 5-6 rimbalzi in questo modo quando giocavo. Non ci vedo niente di strano: se giochi tanto, qualche rimbalzo ti cade anche sopra la testa. Detto questo, noi dobbiamo fare meglio a rimbalzo, su questo non ci piove”. E nonostante sia evidente che questo roster abbia delle lacune, ci sono giocatori che possono dare molto più di così, come Bucarelli e Zanotti: “Sicuro, ma Bucarelli domenica a me non è dispiaciuto: ha preso i suoi tiri, qualcuno l’ha messo, qualcuno no, ma è stato bravo in regia dando tranquillità ai compagni all’inizio della partita. Mentre Zanotti è stato titubante in alcune situazioni: ci serve che lui approcci la partita con più entusiasmo e giochi con maggior energia”.
Elisabetta Ferri
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