La seconda edizione del Premio Lorenzo Cagnoni per l’Innovazione Green, dedicato alla memoria dello storico Presidente di Italian Exhibition Group (e già prima di Rimini Fiera) che per primo credette in Ecomondo (la cui prima edizione risale al ’97 col nome di Ricicla), ha celebrato oggi alla fiera di Rimini le eccellenze italiane e internazionali nel campo dell’innovazione sostenibile. Il premio, rivolto alle aziende espositrici di Ecomondo, ha visto il Comitato di valutazione selezionare le tecnologie più innovative nei diversi settori, premiando le soluzioni che contribuiscono maggiormente alla trasformazione ecologica del nostro Paese e del pianeta.
Aziende vincitrici
1. Planetek Italia – Settore: Water Cycle & Blue Economy
Rheticus® Network Alert: servizio di intelligence satellitare. Analizzando molteplici livelli informativi, il servizio risponde alle sfide date dal cambiamento climatico, consentendo una manutenzione predittiva delle reti e degli impianti delle water utilities.
2. Air Products – Settore: Bio-energy & Agriculture
Produzione semplificata di bio-GNL utilizzando la tecnologia di separazione a membrana e un ciclo proprietario che consente la conversione diretta del biometano in bio-GNL.
3. Bartoli S.p.A. – Settore: Waste as Resource
Infinity RePROJECT® una eco-innovazione nel mondo del packaging di lusso, configurandosi come monomateriale per nobilitare il pack e facilitare il suo lontano fine vita .
Startup vincitrici
1. Repet S.r.l. – Settore: Circular and Regenerative Bio-economy
Start up che ha sviluppato un prototipo di impianto chimico bio-based in grado di convertire i rifiuti plastici in nuovi materiali, riducendo al minimo l’impatto ambientale per un ciclo della plastica più sostenibile e circolare.
2. Smush Materials – Settore: Circular and Regenerative Bio-economy
Fondata nel 2024, Smush Materials produce imballaggi compostabili e naturali per prodotti pesanti, fragili o refrigerati, utilizzando il micelio di funghi per trasformare sottoprodotti agricoli privi di valore in packaging industriale ad alta resistenza ed aiutare le aziende a uniformarsi alle nuove direttive sull’uso sostenibile dei materiali monouso.
3. AgroMateriae – Settore: Circular and Regenerative Bio-economy
Parte del Gruppo Tampieri, la startup converte sottoprodotti agroindustriali in materie prime sostenibili, risolvendo la gestione degli scarti delle aziende e soddisfacendo la domanda di nuovi materiali eco-compatibili. Produce biofiller personalizzabili che migliorano la sostenibilità, la biodegradabilità e la performance dei materiali in vari settori industriali.
Alla premiazione sono intervenuti i vertici di IEG: l’attuale presidente Maurizio Ermeti, la Global Exhibition Director della divisione green Alessandra Astolfi e l’exhibition manager di Ecomondo, Mauro Delle Fratte.
La ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna: verso un territorio più resiliente
A Ecomondo (Fiera di Rimini, fino all’8 novembre) questa mattina si è svolto un workshop organizzato dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e la Regione Emilia-Romagna per tracciare il quadro del lavoro in corso per la pianificazione territoriale post-alluvione, a seguito dei drammatici eventi che hanno colpito la regione nell’ultimo anno e mezzo. La regione ha infatti affrontato la sua quarta alluvione in 18 mesi, con l’ultimo evento di ottobre 2024 che ha causato una vittima, 3.500 sfollati e lasciato 15.000 abitazioni senza elettricità nel solo bolognese.
All’incontro sono stati illustrati i risultati della Commissione tecnico scientifica sul post-evento alluvionale, presentati dal prof. Armando Brath dell’Università di Bologna, e il Piano speciale per la ricostruzione, delineato da Andrea Colombo dell’ADBPO. Particolare attenzione è stata dedicata all’analisi delle frane nei versanti dell’area alluvionata, con gli interventi degli esperti delle Università di Bologna e Modena-Reggio Emilia.
Il Colonnello Federico Collina, Capo unità ricostruzione pubblica a supporto della Struttura Commissariale Straordinaria per le regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche ha chiuso gli interventi tecnici dell’incontro affermando: “La Struttura Commissariale, come da mandato ricevuto, ha predisposto un piano di ripristino dei danni con interventi per 2,7 miliardi di euro, oltre a piani speciali per opere a medio-lungo termine. È fondamentale una visione strategica di cui le parole chiave sono prevenzione e resilienza del territorio, attraverso un fondamentale confronto con tutti gli organi istituzionali coinvolti”.
Rifiuti tessili: le nuove sfide della raccolta e del riciclo
Esperti del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo e UNIRAU hanno fatto il punto oggi alla fiera Ecomondo di Rimini sullo stato dell’arte della gestione dei rifiuti tessili urbani, un settore che rappresenta il quarto con l’impatto più elevato sull’ambiente, con un significativo consumo di acqua, suolo, materie prime ed emissioni di gas serra. L’evento ha esplorato i diversi modelli di raccolta attraverso le esperienze di ANCI, Utilitalia e operatori internazionali come Humana People to People.
“I rifiuti tessili urbani sono prodotti post consumo complessi che richiedono una gestione differente rispetto ad altri rifiuti urbani per la loro predisposizione al riuso”, ha dichiarato Andrea Fluttero, Presidente Unirau aprendo il convegno. Ha poi evidenziato le sfide: “Il fast fashion e la minore durevolezza dei prodotti stanno complicando il riuso. Con l’obbligo di raccolta dal 2025, prevediamo un aumento dei quantitativi, nonostante la crisi economica”. Ha concluso, evidenziando “la necessità di un’armonizzazione dei decreti per evitare di far ricadere sui consumatori aumenti dell’eco-contributo dovuti a scelte gestionali non ottimali”.
Durante i lavori è stato evidenziato come la visione europea per il 2030 punti su prodotti tessili durevoli, riparabili e riciclabili, con contenuto di fibre riciclate e privi di sostanze pericolose, prodotti nel rispetto dei diritti sociali e dell’ambiente. Un obiettivo che passa attraverso l’introduzione del “passaporto digitale” e norme armonizzate sulla responsabilità dei produttori per migliorare le raccolte differenziate e incentivare modelli di business circolari in contrasto alla diffusione del fenomeno del fast fashion.
Acque reflue: le nuove sfide della direttiva europea
Un convegno organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo insieme a IRSA-CNR, Università di Brescia, UTILITALIA e Università Politecnica delle Marche ha esplorato questa mattina le strategie per l’attuazione della nuova direttiva europea sulle acque reflue urbane. L’evento ha messo in luce come il settore stia evolvendo verso una gestione più sostenibile e circolare, che tiene conto delle nuove sfide: dalle fonti di inquinamento urbano diffuso ai microinquinanti emergenti, come microplastiche e PFAS.
La conferenza ha affrontato temi cruciali come la roadmap italiana per il recepimento della direttiva, presentando casi studio europei e nazionali. Particolare attenzione è stata dedicata all’esperienza svizzera nella rimozione dei microinquinanti e alla gestione dei fanghi di depurazione, anticipando le sfide della futura direttiva europea in materia.
Tania Tellini, Direttore Settore Acqua di Utilitalia, in merito alla revisione della direttiva sulle acque reflue ha dichiarato: “richiederà un importante lavoro di approfondimento con particolare attenzione sui costi e sulle soluzioni tecnologiche a disposizione, in particolare per il tema degli inquinanti emergenti. Di particolare importanza sarà l’attuazione dei sistemi di responsabilità estesa del produttore in un dialogo costante con le istituzioni e le rappresentanze economiche“.
L’obiettivo è rendere il settore neutrale dal punto di vista energetico e climatico, migliorando al contempo la qualità dei fanghi e delle acque reflue trattate per un maggiore riutilizzo in agricoltura. Un passaggio che richiede, come emerso dal convegno, una combinazione complessa di normative adeguate, nuove tecnologie e un efficace coordinamento tra i diversi stakeholder del settore.
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