ALBA «In attesa del prossimo incontro con Rfi e Trenitalia, constatiamo con amarezza che la provincia di Cuneo è stata trascurata dalla discussione. Non possiamo accettare che l’orizzonte per la soluzione ai disagi dei viaggiatori sia il 2028», spiega il consigliere regionale Daniele Sobrero (lista civica Cirio presidente).
Mercoledì 6 novembre la III Commissione consiliare della Regione Piemonte ha incontrato i gestori del trasporto ferroviario che si sono riservati di fornire, durante un prossimo incontro, le risposte ai numerosi quesiti e alle ampie sollecitazioni che tutti i Consiglieri hanno rivolto, anticipandone una breve nota scritta.
«Dobbiamo constatare, con sorpresa e una certa amarezza, che nel programma di interventi presentato in Commissione poco o nulla riguarda la provincia di Cuneo e in particolare la zona di Alba e Bra, nevralgiche per i numerosi pendolari e studenti che ogni giorno si devono muovere, ma anche per il notevole impatto turistico», sottolinea Sobrero.
«Dalla relazione di Trenitalia e Rfi emerge che le linee Alba-Cirié e Fossano-Ciriè sono quelle che hanno accumulato ritardi più ingenti e più costanti: le motivazioni che sono state fornite sono chiare e comprensibili e dipendono in gran parte dal traffico che impegna quotidianamente il nodo di Torino. È evidente che non possiamo considerare come positivo uno scenario in cui, finché non saranno completati lavori di adeguamento strutturale che al momento hanno come orizzonte il 2028, non si possa ritenere che la situazione possa cambiare in modo sostanziale. Apprezziamo l’impegno all’aggiornamento del materiale rotabile e il programma di monitoraggio dei convogli Sfm4 e Sfm7 che però non assicurano i pendolari in merito a un miglioramento decisivo del servizio nel breve termine. Su questo tema insisteremo nel prossimo incontro e continueremo a sostenere l’impegno delle Amministrazioni locali e dei comitati dei pendolari. Con loro condivideremo argomenti e modalità dell’interlocuzione con i gestori della rete e di un servizio che vale 173milioni di euro ogni anno». conclude il consigliere albese.
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