A Mogliano Veneto cresce la tensione per il progetto di un maxi-impianto fotovoltaico che, situato vicino alle abitazioni, ha sollevato forti preoccupazioni tra i residenti. La controversia ha raggiunto un punto critico con la presentazione di due ricorsi al TAR del Veneto da parte del Comune e del comitato cittadino, nel tentativo di bloccare il piano della società Sicet S.r.l., recentemente autorizzato dalla Regione.
La conferenza stampa del sindaco e la linea del Comune
Il sindaco Davide Bortolato ha illustrato, durante una conferenza stampa tenutasi lo scorso 31 ottobre, la decisione del Comune di ricorrere legalmente contro il PAUR (Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale), il quale ha approvato l’impianto nonostante le forti opposizioni.
Le ragioni dei ricorsi: tutela ambientale e procedura autorizzativa
Due ricorsi paralleli sono stati presentati al TAR: uno dal Comune, tramite l’avvocato Alessandro Calegari, e un altro dal comitato dei residenti rappresentato dall’avvocato Andrea Michielan. Entrambi puntano a sospendere l’inizio dei lavori, denunciando presunte irregolarità procedurali, come lacune tecniche nel progetto e modifiche approvate senza adeguata verifica. In aggiunta, il parere negativo della soprintendenza sarebbe stato ignorato nella fase di approvazione.
Le preoccupazioni dei residenti e la svalutazione immobiliare
Il progetto, collocato in un’area limitrofa al centro e alle abitazioni, ha suscitato timori per il possibile impatto visivo e ambientale. Andrea Pellizzon, presidente del comitato dei residenti, ha espresso il sentimento di “violenza” provato dalla comunità di fronte a un progetto imposto dall’alto, pur ribadendo il sostegno alle energie rinnovabili. Si teme inoltre una svalutazione complessiva degli immobili, stimata attorno a 2,6 milioni di euro.
Critiche alla Regione e prospettive future
I legali Calegari e Michielan hanno criticato l’approvazione rapida del progetto, ritenendola viziata da carenze documentali e da una procedura di deroga non applicata correttamente. Il Comune, insieme ai residenti, è deciso a portare avanti la battaglia legale, considerando questa vicenda come simbolica di una sfida più ampia: bilanciare sviluppo energetico e tutela ambientale.
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