È scattata all’alba l’operazione dei carabinieri che ha portato a 9 provvedimenti cautelari: 5 persone agli arresti domiciliari e 4 con obbligo di presentazione. Tra gli arrestati figurano Franco Biondi, dirigente del Comune di Caserta, il funzionario Michele Amato e diversi imprenditori, tra cui Francesco Cerreto, Giuseppe Fazzone e Raffaele Antonucci, titolare della “Antonucci Garden”. Con obbligo di firma invece Giulio Biondi, ex dirigente e fratello di Franco, insieme a imprenditori come Domenico Natale della “Un seme per la vita”, Giuseppe Cerullo di “Centro Servizi” e Giovanni Andrea Mingione di “Euro Garden”.
In totale, risultano indagate 23 persone, inclusi l’ex assessore di San Nicola la Strada Gaetano Mastroianni, che si è dimesso. Le accuse principali comprendono associazione a delinquere e turbativa d’asta. Durante la conferenza stampa tenutasi in Procura, il Procuratore Capo Pierpaolo Bruni, l’aggiunto Carmine Renzulli, il Colonnello Manuel Scarso, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Caserta e i responsabili delle indagini, hanno illustrato l’operazione. Le indagini hanno rivelato l’esistenza di un “cartello” tra imprese, favorito da dirigenti pubblici compiacenti, che si spartivano gli appalti con il sistema dell’affidamento diretto. Nei casi in cui l’importo degli appalti superava la soglia consentita, i lavori venivano suddivisi in lotti più piccoli per aggirare i requisiti normativi
Le indagini degli inquirenti hanno rivelato che, le gare erano regolarmente vinte dalle stesse imprese, invitate dai funzionari collusi. Una sola ditta presentava l’offerta effettiva, mentre le altre presentavano proposte volutamente meno competitive o, in alcuni casi, non partecipavano affatto. Questo sistema ha permesso agli imprenditori di spartirsi appalti pubblici dal 2019 al 2020. In cambio dell’aggiudicazione degli appalti, i funzionari e dirigenti ricevevano benefit e favori. Nel caso dell’ex assessore Mastroianni, le indagini hanno suggerito che i vantaggi fossero di natura elettorale. Alcune indagini hanno anche rivelato che un’impresa vincitrice di un appalto per rilevamenti elettromagnetici avesse il compito non ufficiale di “bonificare” l’ufficio di Franco Biondi dalla presenza di microspie.
Durante la conferenza stampa, il colonnello Manuel Scarso ha sottolineato l’importanza di tali indagini per impedire che simili sistemi diventino abituali: “Si tratta di una delle varie indagini in corso sulle pubbliche amministrazioni in provincia di Caserta. Questo tipo di indagini servono a scardinare un sistema che rischia di diventare la normalità“. Il procuratore capo Bruni ha spiegato come la nuova legge Nordio abbia permesso interrogatori preventivi su 14 indagati, rivelatisi utili per definire meglio le responsabilità
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