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Un nuovo portale di welfare integrato dedicato a famiglie e imprese, progettato per creare una rete digitale di servizi pubblici e privati facilmente accessibili. Frutto della collaborazione tra Confesercenti Sicilia e l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Palermo, questa piattaforma innovativa mira a semplificare l’accesso a agevolazioni e supporti locali, promuovendo al contempo la qualità della vita e del lavoro. “Palermo Concilia” rappresenta un’opportunità concreta per le piccole e medie imprese che intendono investire sul benessere dei propri dipendenti e rafforzare il tessuto economico della città.

La conferenza stampa si è tenuta nella sede di Confesercenti Sicilia, in Piazza Castelnuovo, alla presenza di rappresentanti istituzionali e delle associazioni di categoria. Tra i principali interventi, il presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina, ha sottolineato l’importanza di estendere il welfare integrato anche alle piccole e medie imprese, storicamente meno propense ad adottare innovazioni, ma sempre più consapevoli della necessità di sostenere i propri dipendenti per migliorare benessere e performance aziendale: “È ormai imprescindibile il welfare integrato applicabile alle aziende. Diventa fondamentale quindi declinarlo nelle piccole e medie imprese, che negli anni però si sono dimostrate restie alle novità. Avviare quindi questo percorso con il Comune di Palermo, le associazioni di categoria e tutte le piccole e medie aziende che sentono addosso questa necessità del welfare aziendale. Rutto ciò significa migliorare la qualità dei dipendenti, le performance aziendali. L’obiettivo è associare la qualità della vita a quella del lavoro“.

Tra i principali relatori, Letizia Di Liberti del Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali della Regione Siciliana, l’assessore comunale Rosi Pennino, assessore alle politiche sociali del Comune di Palermo, Giuliano Forzinetti assessore per le Attività Produttive e Fabio Streliotto, co-founder di INNOVA Srl, società partner del progetto.

Letizia Di Liberti, del Dipartimento della Famiglia e delle Politiche Sociali della Regione Siciliana, ha evidenziato come il progetto sia particolarmente rilevante per le donne lavoratrici, che spesso affrontano difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia: “Si parla sempre di più delle difficoltà delle donne nel conciliare la vita lavorativa con la famiglia. Combattiamo la denatalità diffusa garantendo una serie di servizi collaterali, fondamentali per permettere loro di lavorare serenamente”, ha dichiarato.

A queste parole si sono unite quelle di Rosi Pennino, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Palermo, che ha posto l’accento sul valore inclusivo di “Palermo Concilia” come modello di welfare integrato e sostenibile: “Welfare integrato, sostenibile ed inclusivo. Un modello che unisce partenariato pubblico e privato, rivolto alle famiglie, alle donne, e a tutti coloro che si affacciano al mondo del lavoro”.

L’assessore per le Attività Produttive, Giuliano Forzinetti, ha concluso sottolineando il contributo di ciascun ufficio comunale al progetto per creare un sistema coordinato di sostegno: “Stiamo lavorando su un sistema integrato a supporto delle attività produttive. Ogni singolo assessorato e ogni singolo ufficio, seppur con competenze diverse, contribuirà per costruire una visione d’insieme e strutturale”.

Il portale offrirà accesso a una vasta gamma di servizi, tra cui buoni spesa a chilometro zero, spendibili nei negozi locali, a supporto dell’economia cittadina. “Palermo Concilia” si propone dunque come infrastruttura digitale a sostegno del benessere sociale, che favorisce al contempo il rilancio economico e il sostegno concreto alle famiglie e ai lavoratori, soprattutto in un contesto segnato da pressioni inflazionistiche sempre più forti.

“Lì dove abbiamo realizzato piattaforme simili – dice Fabio Streliotto, co-founder di Innova Srl – abbiamo riscontrato una rivitalizzazione dei territori. Nelle Marche in 2 anni di attività oltre 1.200.000 euro spesi dai lavoratori nel territorio. Nel piccolo comune di Cittadella, in Veneto, in 18 mesi di attività oltre 600.000 euro di credito welfare spesi in un comune di poco più di 22.000 abitanti“.