Il nuovo orario del volo mattutino Alghero-Milano fa ancora discutere. Il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia contesta la scelta della compagnia aerea di posticipare il decollo alle ore 9:00, con arrivo a Linate alle 10:05, e la definisce un grave ostacolo alla mobilità dei cittadini.
“Senza un’adeguata programmazione degli orari, il diritto alla mobilità dei sardi resta negato, anche dopo l’aggiudicazione del bando a Ita Airways”, scrive il primo cittadino che parla anche a nome degli altri Comuni della Rete Metropolitana: Alghero, Porto Torres, Sorso, Sennori, Castelsardo, Valledoria e Stintino.
La questione non riguarda solo i viaggiatori abituali. “Le aspettative di interi comparti economici e produttivi – afferma Mascia – rischiano di essere mortificate se non si ovvia a quella che vogliamo considerare solo una soluzione temporanea”. Un problema particolarmente sentito in un territorio il cui sviluppo turistico e commerciale dipende fortemente dai collegamenti aerei.
La Rete metropolitana, il cui sviluppo turistico e commerciale dipende direttamente dalla qualità dei collegamenti con il resto d’Italia, d’Europa e del mondo, in realtà accoglie di buon grado il ritorno al “Riviera del Corallo” della compagnia di bandiera. “Non parteggiamo per nessuno, solo per chi assicura alla nostra comunità il servizio migliore, sotto ogni punto di vista – chiarisce Mascia – ma di certo ci
hanno fatto piacere le parole dei vertici di Ita all’indomani dell’aggiudicazione del bando”. Il direttore generale di Ita, Andrea Benassi, aveva dichiarato di voler assicurare ai residenti di questa porzione dell’isola la “mobilità non solo su Roma Fiumicino e Milano Linate, ma anche con il resto d’Italia, attraverso le prosecuzioni dai due aeroporti, e con le destinazioni internazionali e intercontinentali del nostro network e quelle raggiunte dai vettori partner”. I sindaci dell’Area vasta chiedono “un primo segnale concreto di questa attenzione”, come afferma per tutti Giuseppe Mascia. “Consentire ai cittadini sardi di partire all’orario più consueto rappresenta una effettiva conferma delle buone intenzioni dichiarate, ma anche una risposta a una esigenza diffusamente percepita dalle nostre comunità”.
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