Sono ogni anno di più le persone in difficoltà economica che si rivolgono alla Caritas di Ciriè. Ormai, infatti, da quando il Covid ha fatto da spartiacque morale ed economico tra gli individui, i “nuovi poveri” sono una realtà fin troppo radicata sul territorio. Per dare un’idea del fenomeno, basti pensare che ogni giorno sempre più persone si spostano da Torino a Ciriè per trovare un posto dove dormire.
Nei dormitori non c’è più spazio.
Mentre continua a prevalere una narrazione trionfalistica sull’aumento dell’occupazione, gli alti costi della produzione nonché il rincaro delle materie prime e l’aumento dell’inflazione, stanno costringendo molti a chiudere la propria attività. E se l’azienda chiude il dipende va a casa in balia di un mercato del lavoro stagnante. Dall’altra parte, poi, ci sono tutti quelli che un lavoro ce l’hanno ma non si salvano comunque da una condizione di povertà a causa di contratti di lavoro obsoleti.
Una situazione dalla quale è difficile, se non impossibile, uscirne.
Eppure il problema sembra assente nell’agenda nazionale e tutto, come sempre, ricade sulle realtà locali. A Ciriè l’amministrazione comunale, il Consorzio Intercomunale dei Servizi Socio Assistenziali (Cis) e la Caritas di Ciriè svolgono un incessante esercizio di ascolto e aiuto concreto.
I numeri parlano chiaro e delineano i tratti di uno scenario preoccupante. “Nel nostro territorio, in questi ultimi anni – spiega Ileana Garigliet, responsabile della Caritas di Ciriè – si è visto un incremento quantitativo di richieste di aiuto da parte di persone in difficoltà. Nel 2023 ad esempio assistevamo 275 persone. Oggi ad ottobre 2024 questi numeri salgono a 390. Un aumento dunque del 41%”. Niente di buono neanche nel prossimo futuro: “La curva della povertà è in aumento del 50%”.
I volontari della Caritas di Ciriè
A destare preoccupazione sono oggi particolari richieste: “A spaventarci sono ‘i nuovi poveri’. Vengono chiamati così coloro che pur avendo avuto un lavoro anche per diversi anni e anche una buona posizione sociale, repentinamente si sono trovati in una situazione che li porta a gravi difficoltà, anche di relazione all’interno della famiglia. Molte di queste si vergognano delle condizioni in cui si trovano e non hanno il coraggio di chiedere aiuto sino all’ultimo momento quando, sono già in una situazione di quasi miseria”.
Oltre a questi, ci sono poi tutti i soggetti più fragili: “Le famiglie, Italiane o straniere, le donne sole con bambini ma anche gli anziani che non arrivano a fine mese per via di pensioni irrisorie. In particolare però – sottolinea Ileana – riceviamo molti disoccupati sopra i 50 anni, persone che perdono il lavoro e per via dell’età non riescono a trovare un nuovo impiego”.
La Caritas ciriacese risponde a queste crisi attraverso molteplici iniziative: “Diamo a queste persone la possibilità di fare acquisti alimentari con poca spesa a seconda della propria fascia Isee. Raccogliamo abiti usati di cui facciamo cernita e che esponiamo nei locali. Se ci vengono consegnate, anche suppellettili tipo piatti, bicchieri, asciugamani, lenzuola”.
Una novità però c’è: “Abbiamo creato un fondo per il Villaggio della Carità dove speriamo, nel breve futuro, di poter dare un tetto per tutti. Vorremmo creare un posto sicuro per persone in difficoltà collaborando con CIS comuni e assistenti sociali. Sempre più persone infatti ci chiedono un posto per dormire, si spostano da Torino dove i dormitori hanno una lista d’attesa di 30/40 persone al giorno anche con bambini piccoli. È sempre stato più difficile entrarci, anche solo per fare una doccia o per un pasto caldo”.
LE ATTIVITA’ DELLA CARITAS PARROCCHIALE “il Focolare di Marta e Maria”:
È gestita dal Diacono Carlo Mazzucchelli e dai volontari che seguono le varie problematiche sociali e si occupa in via continuativa delle seguenti iniziative:
- Gestione del servizio lavori di pubblica utilità in collaborazione con centro ascolto due teniche Caritas Diocesana e tribunale di Ivrea, borse lavoro in collaborazione con Asl To4.
- L’emporio solidale e la distribuzione di generi alimentari: È in attività da alcuni anni l’Emporio solidale Caritas, un progetto innovativo curato da volontari che tramite un programma software gestisce la distribuzione alle persone e famiglie bisognose. Tutti i beneficiari sono raccolti in un’anagrafe per una gestione più accurata dell’aiuto alle famiglie e singole persone in difficoltà segnalate da Caritas e Servizi Sociali. Ogni nucleo dispone di un buono spesa Caritas, che con un piccolo contributo da parte dei beneficiari (calcolato in base all’ISEE presentato, oppure senza contributo in caso di grave difficoltà economica) può essere speso mensilmente nell’emporio solidale dove si trovano prodotti alimentari e non.
Ileana Garigliet e Danilo Rocchi, responsabile Emporio solidale
- Distribuzione vestiario
- Servizio terapia iniettiva e distribuzione farmaci da banco
- Servizio docce (su prenotazione presso mensa)
- L’orto solidale “Divina Provvidenza” (gestito da una Volontaria che coordina n. 6 borse lavoro) presso i locali di via Paolo Braccini 4.
- La mensa: vengono erogati giornalmente una media di 80 pasti a pranzo. Le persone che usufruiscono di questo servizio sono in gran parte bisognose e immigrate oltre che, vista la crisi degli ultimi anni, anche cittadini che non riescono più a far fronte al bisogno primario di un pasto al giorno.
I volontari della mensa con Don Alessio, al centro il responsabile Diacono Carlo responsabile Caritas
- Il centro di ascolto: con la presenza di volontari qualificati da una psicologa, il centro accoglie e ascolta persone in difficoltà cercando con loro di trovare soluzione ai problemi con cui si scontrano le persone indigenti.
- Sede conferenza San Vincenzo locale: presso il locali di via Vittorio Emanuele 162
- Centro aiuti alla vita: offre assistenza e accompagnamento a donne e uomini che, di fronte a una gravidanza, non si sentono pronti ad accogliere una nuova vita per problemi legati alla salute, alla famiglia o a una situazione economica fragile.
COSA FA IL COMUNE DI CIRIE’?
I servizi di assistenza forniti dal comune sono per la maggior parte effettuati tramite accordi specifici con il CIS – Consorzio Intercomunale Servizi Socio Assistenziali, cui sono delegate le maggior parte delle funzioni relative alle politiche sociali.
Il Comune mette a bilancio ogni anno risorse mirate per i bisogni delle fasce più deboli della popolazione residente, e con fasce più deboli si intendono gruppi ampi e mutevoli dato che la crisi economica in atto a livello nazionale ha di fatto reso più difficili le condizioni di vita di un numero sempre maggiore di persone.
Le aree di intervento spaziano e vanno dall’emergenza abitativa ai servizi per disabili e per anziani non autosufficienti, dall’assistenza socio-educativa per portatori di handicap al supporto all’integrazione di chi arriva da paesi lontani.
Gli istituti scolastici ciriacesi:
Tramite l’Ufficio Scuola del Comune vengono attivate politiche di assistenza alle famiglie degli alunni (frequentanti le scuole dell’obbligo) più bisognosi che si esplicano in tariffe agevolate (o in taluni casi addirittura fornitura gratuita) dei pasti e del servizio scuolabus. Nel settore educativo l’amministrazione del ha inoltre messo in atto l’iniziativa di assistenza alle famiglie durante il periodo estivo, rimborsando una percentuale per bambino a settimana sul costo totale del centro estivo. Sono state inoltre dedicate importanti risorse al fine di agevolare la partecipazione dei ragazzi disabili e dei nuclei meno abbienti, con gratuità spesso totali.
Per gli anziani:
L’amministrazione ha deciso alcuni anni fa di riqualificare e adeguare alle normative vigenti la struttura de Il Girasole, per fare in modo che, con la gestione del CIS, gli anziani ospiti ma anche coloro che utilizzano alcuni servizi diurni potessero continuare a fruire di una bella realtà centrale e comoda.
Con la Caritas di Ciriè
La collaborazione è continua e proficua, in tante attività; una per tutte, per meglio contestualizzare l’attività del comune è che, attraverso la ditta che si occupa della preparazione dei pasti scolastici, il Comune fornisce alla Caritas circa 80 pasti giornalieri.
Le Fondazioni:
Tra le altre realtà che collaborano con il Comune nel settore dell’assistenza alle persone c’è anche la Fondazione Istituto Ernesta Troglia: tra i suoi principali settori di intervento, l’accoglienza e l’inserimento di persone straniere attraverso il progetto Portone del Canavese, il Centro Diurno per disabili seguito dal CIS e il Centro per la Famiglia (sempre in partnership con il CIS).
L’Ufficio Politiche Sociali:
Vengono rese operative le iniziative di sussistenza statali come la “Carta solidale per acquisti di beni di prima necessità” o il “Contributo fondo sociale emergenza Ucraina”, viene gestito il Fondo Sostegno Locazione, i Cantieri di Lavoro e Progetti di Pubblica Utilità, il Fondo SO.RRI.SO, l’assegno maternità e il Bonus Disagio Fisico, il monitoraggio nuclei con morosità a rischio di decadenza e la verifica di potenziali fruitori del Fondo Sociale Regionale.
Nuovo approccio per l’emergenza abitativa:
Il comune di Cirié negli ultimi anni ha modificato l’approccio verso l’emergenza abitativa cercando di dare rilevanza alla prevenzione e al supporto a lungo termine alle famiglie in stato di bisogno, fornendo ad esempio aiuti nella ricerca di lavoro e di fonti di reddito.
“La politica abitativa del Comune di Ciriè si proietta verso il futuro con solidità e visione – ha detto – l’assessore alle Politiche Sociali, Andrea Sala – avendo saputo costruire, dal 2017 ad oggi, un sistema di interventi efficace e sensibile alle molteplici sfaccettature della questione abitativa”.
Novità:
L’amministrazione comunale fa inoltre sapere che sta partendo un’iniziativa volta ad allargare i beneficiari della carta ‘Dedicata a te’, verrà erogato un contributo di 200 Euro a circa 217 nuclei che, pur con i requisiti, non risultano assegnatari dell’iniziativa statale (che assegna 500 Euro a nucleo).
Con i servizi del SEA (emergenza abitativa) il comune sta inoltre supportando la collocazione ed il reinserimento di numerosi nuclei che, anche a causa del venir meno del Reddito di Cittadinanza, vanno incontro a sfratti o a decadenze dalle case ATC. Spesso interveniamo anche fornendo borse spesa per periodi di durata variabile in base ai nuclei.
Va avanti anche il progetto per avere un alloggio, che affiancherà quello attuale. L’alloggio solidale, da dedicare all’accoglienza iniziale per periodi brevi e limitati e a favore dei nuclei che si trovano in reali condizioni di emergenza. Sempre in tema casa, tramite fondi trasferiti alla Caritas il comune inoltre aiutato alcuni nuclei ad evitare lo sfratto o nel pagamento delle bollette in arretrato.
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