Per quanto le famiglie italiane stiano ancora affrontando le conseguenze degli aumenti dei tassi di interesse e dell’inflazione degli ultimi due anni, non hanno tuttavia smesso di ricorrere al credito per sostenere spese e migliorare la propria condizione abitativa. Oltre la metà dei residenti in Italia (52,7%) ha di fatto un contratto di credito attivo, dato in crescita del 2,6% rispetto al 2023 (Crif – Osservatorio sul Credito al Dettaglio, giugno 2024).
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Nello specifico, le richieste di prestiti personali sono aumentate del 5% nel primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con tassi di interesse intorno al 9-10% (Banca d’Italia – Bollettino Statistico, giugno 2024), variabili in base alla finalità del finanziamento e al profilo del richiedente.
I tassi di interesse sono generalmente più bassi per i prestiti online, grazie a minori costi operativi e alla competizione tra piattaforme digitali: nel terzo trimestre di quest’anno, il miglior TAEG delle pratiche erogate sul portale di PrestitiOnline.it ha segnato 7,29%.
La crescente digitalizzazione e l’innovazione del settore bancario promettono di rendere sempre più agevole l’accesso a questa forma di credito, soprattutto per le categorie di giovani richiedenti.
Ma quali aspetti serve prendere in considerazione prima di decidere di ricorrere a un prestito personale? Lo vediamo qui con alcuni consigli pratici.
- Valuta la tua situazione finanziaria
Prima di richiedere un prestito personale, è fondamentale fare una valutazione della propria situazione finanziaria, visto che la banca prima di concedere un prestito controlla l’affidabilità creditizia del debitore e la sua capacità di restituire l’importo.
Un cliente che in passato ha avuto problemi di insolvenza o che è stato segnalato alla Centrale Rischi, il sistema informativo della Banca d’Italia che raccoglie le posizioni debitorie, potrebbe avere difficoltà a ottenere un finanziamento. In ogni caso, chi ha un contratto a tempo indeterminato o è pensionato può accedere più facilmente alla cessione del quinto dello stipendio o della pensione, un tipo di prestito che spesso offre tassi di interesse più bassi rispetto ai prestiti personali tradizionali.
- Specifica la finalità per ottenere condizioni migliori
Anche se il prestito personale è una forma di finanziamento non finalizzato, che non comporta l’obbligo di fornire alcuna giustificazione dell’impiego del denaro, è sempre consigliabile dichiarare lo scopo del prestito all’istituto di credito perché banche e società finanziarie possono applicare tassi di interesse diversi a seconda della finalità . Un finanziamento finalizzato a ottenere liquidità senza specificarne l’utilizzo, può ad esempio comportare costi maggiori rispetto a un prestito destinato a una finalità specifica, come la ristrutturazione di un immobile o l’acquisto di un’auto.
- Attenzione al costo effettivo del prestito
Non è semplice definire il costo reale di un prestito se si considera che il primo tasso dichiarato è il TAN (Tasso annuo nominale), quando invece a misurare il costo reale è il TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale, che rappresenta il costo effettivo che si dovrà sostenere, includendo spese accessorie come l’istruttoria, l’intermediazione e la gestione delle rate, oltre agli oneri e le imposte. Il calcolo della rata mensile va fatta in base al costo complessivo, e in questo gli strumenti di calcolo disponibili online possono essere un aiuto significativo per valutare le rate del prestito e pianificare meglio l’intera durata del finanziamento.
Richiedere un prestito personale può dunque essere la soluzione efficace per far fronte a spese importanti, ma è essenziale procedere con consapevolezza e prendere una decisione informata e sostenibile nel tempo, confrontando le offerte sul mercato. La trasparenza sui costi, l’attenzione al TAEG e la chiarezza sulle finalità del finanziamento possono fare la differenza tra un’opportunità vantaggiosa e un impegno troppo oneroso da sostenere.
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