I buoni pasto sono uno strumento sempre piĆ¹ utilizzato dalle aziende per fornire un beneficio aggiuntivo ai propri dipendenti. Si tratta di una forma di compenso accessoria che consente ai lavoratori di acquistare cibo e bevande presso esercizi convenzionati. Questi buoni rappresentano un vantaggio sia per i datori di lavoro che per i dipendenti, in quanto offrono benefici fiscali e contribuiscono a migliorare il benessere dei lavoratori. In questo articolo spiegheremo cosa sono i buoni pasto, come funzionano, quando spettano e quali sono le normative che li regolano.
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Cosa sono i buoni pasto?
I buoni pasto sono dei voucher che vengono erogati dai datori di lavoro ai propri dipendenti per coprire, totalmente o parzialmente, il costo dei pasti durante la giornata lavorativa. Possono essere distribuiti in formato cartaceo o elettronico e sono utilizzabili presso una rete di esercizi convenzionati, che includono ristoranti, bar, supermercati e gastronomie. I buoni pasto non sono considerati parte della retribuzione in senso stretto, ma costituiscono un benefit accessorio con finalitĆ di supporto alimentare.
In Italia, i buoni pasto sono regolamentati dalla normativa vigente e rappresentano uno degli strumenti di welfare aziendale piĆ¹ diffusi. Grazie ai vantaggi fiscali connessi, sono molto apprezzati sia dai datori di lavoro, che possono ottenere agevolazioni fiscali, sia dai lavoratori, che beneficiano di un contributo per la copertura delle spese alimentari senza subire tassazioni elevate.
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Come funzionano i buoni pasto?
Il funzionamento dei buoni pasto ĆØ relativamente semplice. Il datore di lavoro decide di distribuire un certo numero di buoni ai dipendenti, generalmente uno per ciascun giorno lavorativo in cui il dipendente ĆØ presente in azienda. Ogni buono ha un valore nominale prestabilito, che puĆ² variare a seconda delle politiche aziendali, ma deve rispettare i limiti stabiliti dalla legge per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali.
Formato dei buoni pasto
Esistono due principali formati di buoni pasto:
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- Buoni pasto cartacei: sono simili a veri e propri āassegniā che il dipendente puĆ² utilizzare per acquistare cibo e bevande presso gli esercizi convenzionati. Ogni buono contiene un valore monetario fisso e puĆ² essere utilizzato per coprire, in tutto o in parte, il costo del pasto.
- Buoni pasto elettronici: funzionano in maniera simile a una carta di credito o di debito prepagata. Il dipendente riceve una tessera elettronica su cui vengono accreditati i buoni pasto mensilmente o con cadenza stabilita dallāazienda. La tessera viene utilizzata presso i punti vendita convenzionati tramite terminali POS, e il valore del buono viene scalato automaticamente dal saldo disponibile.
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Dove si possono usare i buoni pasto?
I buoni pasto possono essere utilizzati presso una rete di esercizi commerciali convenzionati che accettano questo tipo di pagamento. La lista degli esercizi puĆ² includere:
- Ristoranti e pizzerie;
- Bar e caffetterie;
- Gastronomie;
- Supermercati (per lāacquisto di generi alimentari);
- Mense aziendali;
- Punti di ristoro autorizzati.
Va precisato che i buoni pasto non sono cumulabili tra loro. Di norma, infatti, non ĆØ possibile utilizzare piĆ¹ di un buono pasto per ogni singolo pasto o per acquistare beni alimentari che non siano destinati al consumo immediato (come alimenti confezionati che possono essere consumati successivamente).
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Quando spettano i buoni pasto?
I buoni pasto spettano ai lavoratori che rientrano nelle categorie previste dalla normativa o dagli accordi aziendali e contrattuali. La distribuzione dei buoni pasto, infatti, non ĆØ obbligatoria per legge, ma ĆØ unāopzione a disposizione del datore di lavoro, che puĆ² decidere di offrirli come benefit. Tuttavia, vi sono alcune situazioni comuni in cui i buoni pasto sono previsti:
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Lavoratori dipendenti
I buoni pasto sono generalmente destinati ai lavoratori dipendenti di aziende pubbliche o private. Possono essere assegnati a coloro che lavorano su turni che prevedono una pausa pranzo o che lavorano lontano da casa, rendendo necessario lāacquisto di un pasto fuori sede. Solitamente, i buoni pasto spettano a chi ĆØ presente sul luogo di lavoro per lāintera giornata o comunque per un numero di ore sufficienti a giustificare una pausa pranzo.
Lavoratori part-time
Anche i lavoratori part-time possono avere diritto ai buoni pasto, ma la loro erogazione dipende dalla durata e dallāorganizzazione della giornata lavorativa. Se il contratto prevede turni lunghi o interruzioni per la pausa pranzo, i buoni pasto possono essere concessi anche ai dipendenti part-time.
Lavoratori in smart working
Con la crescente diffusione dello smart working, una delle domande piĆ¹ frequenti ĆØ se i buoni pasto spettano anche ai lavoratori che operano da remoto. La normativa non stabilisce un obbligo per il datore di lavoro di erogare i buoni pasto in caso di lavoro agile, ma molti contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) o accordi aziendali includono disposizioni in tal senso. Di fatto, ĆØ spesso lasciata alla discrezione del datore di lavoro la decisione di continuare a erogare i buoni pasto ai dipendenti in smart working, considerando che, in questa modalitĆ , il dipendente non ĆØ tenuto a consumare un pasto fuori sede.
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Condizioni per lāerogazione dei buoni pasto
Lāerogazione dei buoni pasto ĆØ generalmente subordinata alla presenza fisica del dipendente sul luogo di lavoro. Di conseguenza, se un dipendente ĆØ assente per malattia, ferie o altre cause giustificate, non ha diritto ai buoni pasto per quei giorni. Inoltre, non ĆØ previsto il diritto ai buoni pasto per i lavoratori in cassa integrazione, poichĆ© in tale condizione non svolgono attivitĆ lavorativa.
CiĆ² nonostante, la Cassazione con una sentenza recente, lāordinanza 25840/2024 ha sancito il diritto dei lavoratori a ricevere i buoni pasto durante le ferie.
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Valore dei buoni pasto e limiti fiscali
Il valore del buono pasto ĆØ stabilito dal datore di lavoro, ma esistono dei limiti fiscali oltre i quali i buoni pasto diventano soggetti a tassazione. Attualmente, la normativa prevede che:
- Per i buoni pasto cartacei, il limite di esenzione fiscale ĆØ di 4 euro per ogni buono. CiĆ² significa che se un buono pasto ha un valore superiore a 4 euro, lāimporto eccedente viene tassato come reddito.
- Per i buoni pasto elettronici, il limite di esenzione ĆØ piĆ¹ alto, pari a 8 euro per ogni buono. Se il valore del buono elettronico supera gli 8 euro, la parte eccedente ĆØ soggetta a tassazione.
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Questi limiti incentivano le aziende a preferire i buoni pasto elettronici, poichĆ© offrono un margine di esenzione fiscale piĆ¹ ampio rispetto a quelli cartacei.
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Vantaggi dei buoni pasto
Lāutilizzo dei buoni pasto comporta una serie di vantaggi sia per il datore di lavoro che per il dipendente. Vediamoli nel dettaglio:
Vantaggi per il datore di lavoro
- Vantaggi fiscali: i buoni pasto sono deducibili ai fini fiscali entro i limiti previsti dalla legge, il che significa che il datore di lavoro puĆ² ottenere risparmi sulle imposte.
- Incentivo per i dipendenti: i buoni pasto rappresentano un beneficio che contribuisce a migliorare il benessere dei lavoratori, favorendo la loro motivazione e fedeltĆ allāazienda.
- Semplificazione amministrativa: soprattutto con lāutilizzo dei buoni pasto elettronici, le aziende possono semplificare la gestione dei benefit e ridurre i costi amministrativi legati alla distribuzione di buoni cartacei.
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Vantaggi per il dipendente
- Nessuna tassazione (entro i limiti): i buoni pasto non sono considerati reddito tassabile entro i limiti di esenzione fiscale. Questo significa che i dipendenti possono ricevere un supporto per le spese alimentari senza incorrere in tassazioni.
- Ampia spendibilitĆ : i buoni pasto possono essere utilizzati in una vasta gamma di esercizi convenzionati, offrendo flessibilitĆ al dipendente nella scelta di dove acquistare il pasto o fare la spesa.
- Sostegno economico: il buono pasto rappresenta un risparmio significativo per i dipendenti, poichƩ riduce i costi legati al consumo dei pasti durante la giornata lavorativa.
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Conclusione
I buoni pasto sono uno degli strumenti piĆ¹ diffusi di welfare aziendale, rappresentando un beneficio per dipendenti e datori di lavoro. Essi consentono ai dipendenti di coprire le spese alimentari durante la giornata lavorativa senza essere soggetti a tassazione, entro certi limiti. Per le aziende, rappresentano un modo efficace per migliorare il benessere dei propri dipendenti e godere di vantaggi fiscali. Sebbene lāerogazione dei buoni pasto non sia obbligatoria, la loro diffusione ĆØ in costante crescita, anche grazie allāevoluzione del lavoro agile e ai cambiamenti nelle modalitĆ di lavoro.
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