Vicenza, la nipote lancia dei palloncini a Bruxelles: atterrano a Enego, «casa» del nonno emigrato in Belgio 67 anni fa #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Eolo e Godeluna. Potrebbe essere il titolo del racconto mitologico di un intreccio amoroso tra il dio greco dei venti e una misteriosa divinità. In realtà, Godeluna è una porzione di una frazione di Enego, sull’Altopiano dei Sette Comuni (comunemente chiamato Altopiano di Asiago), che si chiama Stoner, che si attraversa scendendo verso la pianura, giungendo così nel Bassanese. 

I palloncini portati dal vento

Cosa c’entra tutto ciò con Eolo? Se lo domandano anche i coniugi Ernesto Frison e Antonietta Dalla Costa, ottantenne lui, 78 anni lei, che nella conca di Godeluna abitano e che, da alcuni anni ogni, tanto vedono atterrare nel loro giardino dei palloncini colorati, spinti dal vento e provenienti da Oltralpe. «L’ultima volta era successo un paio d’anni fa – ricorda Antonietta – con dei palloncini provenienti dalla Germania contenenti alcuni messaggi. Abbiamo risposto ma nessuno si è poi fatto vivo». Alla fine dello scorso anno, un nuovo atterraggio, questa volta dal Belgio, dove durante una festa di quartiere a Mons (cittadina posta a una settantina di chilometri da Bruxelles), gli abitanti hanno liberato in aria tre palloncini colorati, contenenti l’indirizzo del «mittente». Il resto lo ha fatto, per l’appunto, Eolo, che «innamorato» di Godeluna, ha organizzato un nuovo atterraggio. Un viaggio che, contrariamente a quanto si può pensare, è durato solamente un giorno e che potrebbe dare lo spunto per un servizio alternativo alle Poste italiane, che raramente inanellano simili record. «Visto che il biglietto riportava la scritta, in francese, ritornare indietro – spiega Antonietta – abbiamo risposto con una cartolina postale». 

L’incredibile coincidenza

Verso fine anno, la sorpresa natalizia: l’arrivo a Godeluna, non più di un palloncino, bensì di un’altra cartolina a firma Floriano Basso, vicentino, anzi, bassanese, trasferitosi in Belgio nel 1957, che spiegava come, a lanciare i palloncini fosse stata la figlia assieme ad alcuni bambini. A rendere ancor più incredibile e suggestiva questa vicenda, il fatto che Basso, anch’egli 81enne, con l’80enne moglie Henriquette, è spesso tornato, durante i periodi estivi, nei luoghi della sua gioventù che, chilometro più chilometro meno, sono gli stessi dove da sempre si muovono i coniugi Frison. Una simile concatenazione di eventi non poteva, naturalmente, che concludersi con l’incontro tra le due coppie, che nonostante la non più giovanissima età sono ancora in piena forma. Con l’aiuto dei parenti è infatti iniziata una vicendevole corrispondenza via e-mail, che, un paio di settimane fa, ha portato all’emozionante incontro in contrada Godeluna. Dove questa volta non si è presentato Eolo, ma Floriano ed Henriquette, che hanno potuto così fare conoscenza diretta con i loro coetanei. 

La passata vicinanza  

Tra vari racconti e aneddoti, si è peraltro scoperto che Floriano era un abituale frequentatore del Bar Riviera a Marchesane, una frazione di Bassano del Grappa, gestito all’epoca dagli zii di Antonietta ed attualmente dai loro figli. Una vicenda, insomma, che se ancora fossero tra noi due illustri abitanti dell’Altopiano, Mario Rigoni Stern ed Ermanno Olmi, si sarebbe probabilmente trasformata in una novella o in un film. 

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