Natale amaro per 480 lavoratori Berco, parte del colosso Thyssenkrupp, che andranno incontro al licenziamento: gli operai e gli impiegati sono inseriti nell’organico dello stabilimento di Copparo (Ferrara). Dovrebbero invece essere salvi i 150 lavoratori del sito di Castelfranco Veneto (Treviso). All’annuncio, arrivato al termine di 13 giorni di fitte trattative, è seguito un immediato sciopero presso la sede ferrarese. I licenziamenti dovrebbero scattare non oltre i 3 mesi. I sindacati, dopo avere proclamato lo stato di agitazione, hanno annunciato che decideranno “di giorno in giorno” le prossime mosse in attesa di un tavolo tecnico con i delegati aziendali al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
La lettera di licenziamento
Questo il contenuto della lettera inviata ai lavoratori del sito in provincia di Ferrara: “Vi informiamo che in data odierna l’azienda ha inoltrato agli enti competenti e alle organizzazioni sindacali la comunicazione di apertura della procedura di licenziamento collettivo ex art. 4, comma 6, legge n.223/91 per la sede di Copparo, dichiarando 480 esuberi”.
E ancora: “L’azienda si impegna a condurre l’intera procedura nel rispetto delle norme vigenti e, come fatto fin dal principio, si dichiara aperta a cercare soluzioni che possano attenuare, per quanto possibile, le conseguenze di questa decisione; è nostro intendimento gestire questa procedura con la massima trasparenza e responsabilità verso le persone coinvolte”.
“Non ci sono alternative”
Berco ha giustificato i licenziamenti e l’annullamento degli accordi integrativi a causa di una riduzione degli ordini del 30%, con relativo calo delle commesse e del fatturato. L’azienda attribuisce le cause principali alle tensioni geopolitiche, all’aumento dei tassi di interesse registrato negli ultimi anni e al profondo divario nei costi delle materie prime e dell’energia tra Europa e Paesi asiatici. Questo quadro, viene spiegato, sta spingendo diversi clienti a considerare il trasferimento delle produzioni in India.
L’azienda rende noto che non ci sono “misure alternative alla riduzione del personale e si rende pertanto necessario procedere al licenziamento del personale strutturalmente in esubero per consentire la sopravvivenza dell’azienda e riallineare i livelli occupazionali alle mutate esigenze del mercato“.
Cos’è Berco
Berco è una realtà specializzata nella produzione di componenti per sottocarri per macchine movimento terra cingolate e delle relative attrezzature per la revisione e la manutenzione. Conta in totale 1.372 dipendenti tra gli stabilimenti di Copparo e Castelfranco Veneto.
La reazione del sindaco di Copparo
Esprime sconcerto, fra gli altri, anche il sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni tramite i suoi canali social: “Siamo assolutamente contrari a questa forma di comunicazione e a questa sostanza. Siamo stati e saremo sempre al fianco dei lavoratori e continuiamo a sostenere e sosterremo ogni iniziativa volta alla salvaguardia delle nostre maestranze, delle nostre lavoratrici, dei nostri lavoratori e del nostro territorio, in forma sempre più convinta e auspico unitaria”.
Il precedente
Il Fatto.it ricorda che una prima crisi investì Berco nel 2013. All’epoca la multinazionale puntava a tagliare 611 dipendenti, ma dopo una trattativa il numero dei licenziamenti si fermò a 300, tra esodi incentivati e accompagnamenti alla pensione.
Per il territorio di Ferrara si tratta di un nuovo duro colpo, dopo la decisione di Regal Rexnord di Masi Torello di chiudere e delocalizzare in India e in Cina licenziando 77 persone.
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