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Nell’auditorium della Regione a Pordenone si è fatto il punto sul percorso di smontaggio delle garanzie pubbliche collegate alla pandemia con il sottosegretario al Ministero delle imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci, ospite di “Pn Trading Places”, il festival dell’educazione finanziaria in corso fino al 9 novembre organizzato dall’Università di Udine e dal Comune di Pordenone. Quali scenari si aprono dopo il venir meno delle garanzie pubbliche sul credito alle imprese?
“E’ un momento critico perché ottenere credito da parte delle imprese fino al 30 giugno è stato agevolato dalle garanzie pubbliche, il venire meno di queste garanzie apre scenari che ancora non conosciamo – Alberto Maria Camilotti, presidente di SAF Triveneta (Scuola di Alta Formazione delle Tre Venezie) – I peggiori sono di due ordini: il primo è che alcune imprese possono non esser in grado di ritornare ai crediti erogati nel passato, il secondo, all’esaurirsi dei finanziamenti, determinate imprese potrebbero non avere la capacità di tornare al mercato del credito riottenendo finanziamenti per nuovi investimenti. Su questo diventerà fondamentale il ruolo di Confidi”.
Il sottosegretario Bitonci, padre della riforma del Fondo di garanzia, conferma l’estensione dell’operatività del sistema dei Confidi per agevolare l’accesso al credito specie delle piccole e medie imprese: “Proprio ieri in un incontro con Abi abbiamo deciso di aumentare l’operatività ancora per il 2025 – ha spiegato – Aumenteremo l’importo ridotto da 80 a 100mila euro. Abbiamo constatato che, come previsto, i Confidi stanno occupando lo spazio lasciato libero dal sistema bancario che tende a escludere le micro imprese”.
Servizio di: Natascia Gargano
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