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Cosa sappiamo finora sul conflitto in Medio Oriente e cosa sta succedendo in Libano
(di Marta Serafini, inviata Beirut) Israele ha lanciato un’operazione di terra nel Libano meridionale contro Hezbollah. I funzionari israeliani hanno detto che non ci sarà «nessuna occupazione a lungo termine» del Libano, ma hanno rifiutato di fornire una time line.
L’offensiva di terra arriva dopo ore di incursioni israeliane e fuoco di artiglieria attraverso il confine.
Almeno 95 persone sono state uccise negli attacchi israeliani di ieri sul Libano, aggiungendo un bilancio delle vittime di oltre 1.000 da lunedì scorso. Un milione di persone in Libano sono state sfollate dai combattimenti, ha detto il primo ministro.
• Ritiro dell’esercito libanese: l’esercito libanese ha evacuato i posti di osservazione al confine meridionale con Israele e si è trasferito nelle caserme in preparazione dell’offensiva di terra. Sempre l’esercito libanese ha da parte sua indicato di «riposizionare le sue truppe» nel Libano meridionale dopo le minacce israeliane di incursione, a «5 km» dal confine, secondo una fonte di sicurezza citata da Reuters.
– Dopo aver lanciato un ordine di evacuazione da tre diversi quartieri, l’esercito israeliano ha condotto almeno otto attacchi nella periferia sud di Beirut. Il bilancio di questi bombardamenti, alcuni dei quali sono stati ascoltati a Beirut e nella regione, non è noto.
– Lunedì sera, l’esercito israeliano ha dichiarato tre zone di confine del Libano «zone militari chiuse», ovvero le regioni di Metula, Misgav Am e Kfar Giladi, indicando che era «severamente vietato entrare in queste zone».
– Poco dopo, il portavoce del segretario generale dell’Onu, Stéphane Dujarric, gli ha annunciato che «gli oltre 10.000 caschi blu della missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) non possono più pattugliare a causa dell’intensità dei combattimenti». Il portavoce di Unifil Andrea Tenenti spiega al Corriere «Siamo sempre nelle nostre posizioni e grandi sforzi da parte nostra e comunità internazionale per abbassare le tensioni. Per ora rimaniamo dislocati nelle nostre posizioni».
• La Casa Bianca ha detto che vede l’operazione di terra di Israele come in linea con il diritto del Paese di difendersi dalle minacce dei gruppi terroristici, ma ha avvertito del rischio di «mission creep». L’escalation di Israele nella sua guerra con Hezbollah sfida la pressione degli Stati Uniti, un fornitore chiave delle sue armi. Bombe da 2.000 libbre fornite dagli Stati Uniti sono state probabilmente utilizzate nell’attacco israeliano che ha ucciso il leader di Hezbollah venerdì. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ancora una volta chiesto un cessate il fuoco.
Parallelamente a questa incursione, l’aviazione israeliana ha condotto un attacco senza precedenti sul campo profughi palestinesi di Aïn el-Héloué, ai margini di Saïda, prendendo di mira il capo delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, ramo armato del Fateh, Mounir Maqdah, che sarebbe sfuggito a questo tentativo di assassinio. Secondo un primo bilancio, questo attacco ha causato almeno sei morti, tra cui il figlio di Hassan Maqdah e tre bambini, e diversi feriti. Il 21 agosto, il fratello di Mounir Maqdah era stato ucciso in un attacco mirato a Saïda. Israele ha iniziato a prendere di mira nella notte tra domenica e lunedì alti dirigenti palestinesi in Libano, uccidendo in un primo attacco nel cuore di Beirut, a Cola, tre membri del Fronte popolare di liberazione della Palestina, e nel campo profughi di el-Bass, vicino a Tiro, il leader di Hamas in Libano, Fateh Cherif Amine e la sua famiglia.
• Attacchi a Damasco: un attacco israeliano ha ucciso un noto conduttore televisivo e altre due persone, ha riferito l’agenzia di stampa statale SANA. Israele ha lanciato attacchi aerei in Siria a intermittenza dal 7 ottobre.
• Truppe statunitensi: un numero non specificato di soldati statunitensi è in stato di allerta in Medio Oriente, ha detto lunedì il Pentagono.
• Evacuazioni internazionali: diversi governi, tra cui il Regno Unito e la Germania, hanno organizzato piani di evacuazione dal Libano per i loro cittadini.
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