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Lavori Consiglio: Collegamento su rotaia per l’Oltradige – 2, Ente previdenziale autonomo, divieto d’uscita dall’autostrada #finsubito prestito immediato


(AGENPARL) – Roma, 6 Novembre 2024

(AGENPARL) – mer 06 novembre 2024 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 06/11/2024, ore 15:58
Consiglio
Lavori Consiglio: Collegamento su rotaia per l’Oltradige – 2, Ente previdenziale autonomo, divieto d’uscita dall’autostrada
Mozioni di Gruppo verde, Freie Fraktion, Süd-Tiroler Freiheit e Team K.**
È ripresa nel pomeriggio di oggi, in Consiglio provinciale a Bolzano, la trattazione della È ora di realizzare un collegamento su rotaia per l’Oltradige (presentata dai cons. Oberkofler, Foppa, Rohrer, Köllensperger, Rieder, Ploner F., Ploner A., Repetto, Leiter Reber, Knoll, Atz, Rabensteiner e Zimmerhofer 23/04/2024) firmata da Gruppo verde, Team K, Partito Democratico, Freie Fraktion e Süd-Tiroler Freiheit al fine di incaricare la Giunta provinciale 1. di dare la priorità, nel Piano provinciale della mobilità sostenibile, al progetto di collegamento ferroviario suburbano con l’Oltradige, vale a dire da Caldaro allo snodo intermodale di Ponte Adige e da lì, anche sulla linea ferroviaria già esistente, fino alla stazione di Bolzano, e di avviare la sua realizzazione prima del 2036; 2. di passare a una fase concreta di progettazione di detto collegamento ferroviario suburbano con l’Oltradige partendo dal già esistente progetto Hüsler; 3. di attivarsi al fine di garantire il finanziamento del collegamento con l’Oltradige anche con fondi statali e dell’UE; 4. di realizzare una pista ciclabile diretta che colleghi la stazione di Ponte Adige con l’ospedale di Bolzano; 5. di realizzare un punto di bike sharing presso la stazione di Ponte Adige. La mozione era stata presentata dal primo firmatario Zeno Oberkofler, e discussa dall’aula. IL primo firmatario ha riferito che era stato redatto un emendamento in accordo con la maggioranza, e chiesto di sospenderla in attesa della relativa traduzione.
L’aula è quindi passata all’esame della Garantire le pensioni in Alto Adige con la creazione di un ente previdenziale e assicurativo autonomo (presentata dal cons. Leiter Reber il 23/06/2024), presentata da Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) affinché il Consiglio si dichiarasse favorevole 1. a garantire una migliore copertura previdenziale a tutte le altoatesine e tutti gli altoatesini, creando un ente locale per la previdenza sociale, e incaricasse la Giunta provinciale 2. di verificare entro dieci mesi le possibilità e i requisiti tecnici, economici e giuridici ai fini della creazione di un ente autonomo per la previdenza sociale in Alto Adige, di trasmettere al Consiglio provinciale i risultati di questa verifica e di divulgare questi risultati attraverso i canali informativi della Provincia, 3. di elaborare una bozza di accordo integrativo della Provincia autonoma di Bolzano con l’ente previdenziale nazionale INPS che compensi lo squilibrio tra i contributi previdenziali versati e ricevuti dalla popolazione dell’Alto Adige e si adegui al costo della vita che nella nostra provincia è più alto, (4) di inserire la creazione di un ente autonomo per la previdenza sociale e di un istituto autonomo per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro nell’agenda permanente per l’ampliamento dell’autonomia. Presentando la proposta, Leiter Reber ha chiarito che la situazione di chi va in pensione oggi è ben diversa da quella di chi lo è da tempo: i primi ottengono il 66% dell’ultimo stipendio, mentre in futuro si riceverà ancora meno, ovvero il 50%, che per molti vogliono dire 900 €, una somma non sufficiente per vivere in provincia di Bolzano. Se il valore nominale delle pensioni in Alto Adige è tra i più alti d’italia, il valore effettivo è inferiore a quello delle pensioni della Sicilia. Va considerato anche che la povertà in età avanzata colpisce in particolare le donne.
Importante è che i lavoratori si iscrivano ai fondi integrativi, ma il sistema pensionistico pubblico dovrebbe essere sufficiente da solo: la sua proposta mira a che quanto pagato in provincia rimanga in provincia, tramite un ente autonomo. o un accordo con l’INPS.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha evidenziato il divario delle pensioni tra uomini e donne, con l’avanzamento della povertà delle donne in età anziana: la soluzione sarebbe lo splitting delle pensioni, che si può fare solo se si ha la competenza. Si è chiesta tuttavia come sarebbe possibile recuperare quanto versato allo Stato: da questo punto di vista, la proposta non è realistica, anche considerando che oltre all’INPS ci sono altri istituti, e che c’è chi ha versato contributi all’estero, nonché altre casistiche. 
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato un’analoga richiesta, in passato, del proprio gruppo. Roberto Griselli del Comitato di sorveglianza INPS parlava nel giugno 24 di un buco finanziario enorme, ha ricordato, riferendosi a “un buco che peggiorerá ulteriormente”, soprattutto per via del cambiamento demografico. La provincia di Bolzano è una contribuente netta, pertanto dovrebbe staccarsi completamente dal sistema statale, come richiesto anche nell’ambito della Convenzione, per garantire ai pensionati locali una pensione adeguata. 
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha chiarito che non è cosí semplice, chiedendo anche al proponente come è possibile che le pensioni siano più elevate semplicemente cambiando luogo di deposito dei fondi: c’è bisogno invece di stipendi più elevati. L’INPS ha grandi debiti anche perché offre altre prestazioni; va considerato comunque che si ottiene solo ciò che si ha versato. In Alto Adige si pensa di essere più bravi degli altri, ma in realtà non è così, come si vede anche dagli stipendi per i dipendenti pubblici. La proposta non è attuabile.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato una propria mozione analoga di 12 anni fa, approvata e mai attuata, aggiungendo che i contributi versati allo Stato verrebbero comunque liquidati, e che la verifica della possibilità giuridica è già stata fatta. Secondo i calcoli fatti 15 anni fa, erano stati pagati 1,5 miliardi in più allo Stato, pertanto le potenzialità di un ente pensionistico autonomo devono essere sfruttate.
Intervenendo dai banchi dei consiglieri, l’ass. Christian Bianchi (Uniti per l’Alto Adige -. Lega Alto Adige Südtirol) ha riferito di occuparsi della questione per lavoro, e che un tempo le pensioni erano pIú alte perché la vita era pIú corta, per ogni persona in pensione ce n’erano 5 che lavoravano e ci si basava sul sistema retributivo: proprio questo ha mandato in crisi le casse dell’INPS, da qui la riforma Dini per il contributivo. ha ribadito che l’INPS fornisce anche pensioni di invalidità e altre prestazioni, e che bisogna considerare tutto il pacchetto, nonché i relativi costi di gestione. La difficoltà di questa gestione è dimostrata dal fatto che le numerose casse private esistenti sono state chiuse: se si vuole pensare a una rendita più alta, si puó lavorare solo sull’aumento e la continuativitá delle retribuzioni.
L’ass. Magdalena Amhof ha spiegato che la mozione è quasi identica a quella di Knoll approvata nel 2016: il Consiglio ha sempre cercato di ottenere competenze autonome aggiuntive, e se ne è parlato anche nella Convenzione, ma gli esperti hanno sconsigliato di procedere in questa direzione, per diversi motivi: è difficile unire i contributi già versati collegando sistemi diversi, già ora è difficile aumentare gli stipendi provinciali pubblici, creando un ente pensionistico autonomo si spende ancora di più, è difficile pretendere che l’INPS invii dei fondi. A Roma si punta ad altre competenze.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che in futuro non ci sarà alcun vantaggio territoriale, perché ognuno riceverà ciò che ha versato. Si sta invece cercando di pagare di piú i dipendenti pubblici. Un ente pensionistico autonomo è rischioso, perché ha bisogno di tanti contribuenti per funzionare, questa competenza non è attualmente tra le priorità; anche gli esperti mettono in guardia. Lunedì prossimo a Roma si cercherà di concludere le discussioni sull’elenco di competenze e la clausola di salvaguardia; la controparte ha un po’ di mal di pancia in merito ma la Provincia continua a difendere le proprie posizioni. Un’altra questione riguarda i bonus, che ora secondo l’INPS possono essere pagati per diversi anni senza che questo porti svantaggi pensionistici, questo perché è stato riconosciuto il diverso costo della vita nelle varie zone: questo sarà un grande aiuto. Andreas Leiter Reber ha replicato che la sua proposta era di fare un’analisi e presentare i risultati, anche relativamente a un possibile accordo integrativo. Ci vuole più coraggio per riflettere su cosa si può fare in futuro. Messa in votazione per parti separate, la mozione è stata respinta: le premesse con 11 sí, 20 no e 2 astensioni, il punto (1) con 11 sì 20 no e 2 astensioni, il punto (2) con 11 sí, 21 no e 1 astensione, il (3) e il (4) ciascuno con 11 sì, 20 no e 2 astensioni.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha quindi presentato la Divieto di uscita dall’autostrada del Brennero per il traffico di transito (presentata dai conss. Knoll, Rabensteiner, Atz Tammerle e Zimmerhofer il 17/10/2024), trattata insieme alla Urge un divieto di uscita dall’autostrada A22 in Val d’Isarco e in Alta Val d’Isarco per tutelare la popolazione (presentata dai conss. Ploner F., Köllensperger, Ploner A. e Rieder il 18/10/2024) di Franz Ploner (Team K) . Con la mozione 160, Sven Knoll chiedeva di (1) incaricare la Giunta provinciale di attivarsi a Roma affinché in provincia di Bolzano possa finalmente essere emanato un divieto, per tutti i veicoli in transito, di uscire dall’autostrada del Brennero per immettersi su strade di rango inferiore; (2) invitare la Giunta provinciale a valutare ulteriori misure quali il contingentamento dei mezzi pesanti, al fine di alleviare il traffico locale e migliorare in modo duraturo la sicurezza e la qualità della vita dei residenti lungo l’asse del Brennero. Egli ha sottolineato che il traffico di deviazione dall’autostrada crea molti danni alla popolazione locale e addirittura impedisce il transito dei mezzi di soccorso, e invitato a introdurre, come già accade in Tirolo, un divieto d’uscita. Ha aggiunto che il contingentamento dei TIR in entrambe le direzioni sarebbe opportuno. Con la mozione 162, Franz Ploner chiedeva di impegnare la Giunta provinciale (1) ad adottare tutte le necessarie misure di protezione della popolazione per far rispettare i divieti d’uscita dall’autostrada verso la strada statale – ad eccezione del traffico di origine e destinazione e della popolazione locale – almeno temporaneamente, ad esempio in tutti i finesettimana con elevato volume di traffico, (2) a emettere un’ordinanza d’emergenza per le strade provinciali e la rete stradale di rango inferiore del comprensorio della Wipptal, al fine di contrastare un eccessivo traffico di ripiego in caso di code, escludendo i/le conducenti di autoveicoli assimilabili al traffico di origine e destinazione e la popolazione locale, (3) a obbligare l’Autostrada del Brennero a prendere misure adeguate in caso di aumento del volume del traffico e di rischi d’ingorgo, mediante sistemi di gestione dei flussi e d’informazione, al fine di ridurre il numero di veicoli in uscita dall’autostrada. Ploner ha segnalato che in certi giorni di ottobre sono passati per Vipiteno e altre località, deviando dall’autostrada, 55.000 veicoli, emettendo polveri sottili che hanno ripercussioni sulla salute – cervello compreso, con aumento del rischio di Alzheimer e Parkinson, e ricordato che il diritto alla salute è tutelato dalla Costituzione. Ha aggiunto che i divieti di transizione esistenti, come per esempio a Varna, non hanno ora effetto deterrente sui camionisti per assenza di controlli.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha annunciato voto a favore a entrambe le mozioni del proprio gruppo; ha citato il Piano provinciale per la mobilità e i relativi commenti – era stato detto che la Provincia non poteva emanare divieti, ma le proposte dei colleghi sono valide.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA – Wirth Anderlan) ha riferito di attraversare un paio di volte l’anno il giogo di Pennes, dove ci sono tanti piccoli camion che bloccano la strada e ha appoggiato le proposte.
L’ass. Daniel Alfreider si è detto favorevole a una tale misura, ma rilevato che ci vogliono delle modifiche legislative affinché la Provincia possa introdurre questi divieti: ha quindi invitato a trasformare le mozioni in voti affinché il parlamento crei i presupposti per reagire. Sven Knoll si è detto stupito in quanto in passato un voto analogo era stato respinto – si è detto però disponibile a quanto richiesto, con l’obiettivo di sgravare la popolazione locale. Anche Franz Ploner si è detto favorevole, per tutelare la popolazione di Val d’Isarco e Alta val d’isarco. nel rispetto della Costituzione, lo Stato italiano avrebbe già dovuto attivarsi. Il presidnete della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che il Ministero è molto sensibile alle esigenze degli autotrasportatori, tuttavia alcune grandi aziende di autotrasporto sono favorevoli a sostenere la proposta, pur essendo contrari al sistema slot: ha invitato a inserire questo nelle premesse. La trattazione delle mozioni è stata sospesa.
(continua)
**MC**
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