Il tavolo di crisi al ministero frena i programmi dell’azienda, che aveva annunciato 480 esuberi a Copparo. «Ora un confronto sul piano industriale»
«Sospesa la procedura per i licenziamenti». È l’annuncio dell’assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan, sulla crisi aziendale di Berco, società del gruppo tedesco Thyssenkrupp, che ne aveva annunciati 480 nello stabilimento di Copparo (Ferrara), dove, su circa 1.600 dipendenti complessivi, di cui 1.200 addetti alla produzione, risultano residenti in Veneto più di 200, quasi tutti in provincia di Rovigo. In aggiunta, era stata annunciata anche la cancellazione della contrattazione aziendale.
A Roma, nella sede del ministero delle Imprese, si è insediato il tavolo nazionale, presieduto dal ministro Adolfo Urso, con la presenza dei vertici Berco, dei sindacati e delle istituzioni venete ed emiliane. Berco ha una storica fabbrica anche a Castelfranco Veneto (Treviso) e in quella sede, inizialmente, erano stati annunciati 70 licenziamenti, poi rientrati.
La crisi del prodotto
«Sebbene non siano stati formalizzati, i 480 esuberi comunicati per la sede di Copparo riguardano anche i lavoratori veneti», ha sottolineato Mantovan.
A Copparo, i dipendenti hanno scioperato 8 ore sia lunedì 4 novembre che martedì, inoltre è in programma un altro sciopero con manifestazione, alla quale parteciperanno anche i sindaci della zona, per lunedì prossimo.
Berco produce sistemi sottocarro per macchine movimento terra cingolate. La proprietà, al tavolo ministeriale, ha fatto presente che Berco ha perso clienti in Russia e in Oriente e che gli Stati Uniti, per quel tipo di prodotto, si stanno rivolgendo al Messico. La concorrenza, in sostanza, va sul mercato a prezzi inferiori. Per questo il problema è stato presentato come strutturale, non risolvibile in altro modo se non con un taglio netto dei costi e della produzione stessa: i 480 licenziamenti, infatti, sarebbero concentrati fra gli operai.
Il tavolo a Roma
Il viaggio a Roma di istituzioni locali e sindacati ha, però, prodotto una frenata. Il tavolo si riunirà di nuovo il 14 novembre. «Il ministro Urso – ha dichiarato Mantovan – ha recepito le istanze espresse insieme alle altre istituzioni e alle parti sindacali, proponendo una sospensione dei termini della procedura, utile a ristabilire un dialogo e a portare il confronto sul piano industriale dell’azienda. I nostri obiettivi – conclude l’assessore regionale – puntano alla salvaguardia dell’occupazione in un’ottica di sostenibilità aziendale complessiva, per questo ci rendiamo disponibili ad agevolare il confronto tra azienda e sindacati, che potranno contare anche sull’impiego degli strumenti disponibili a livello nazionale e regionale. Nei giorni di sospensione che ci separano dal 14 novembre saremo parte attiva per la definizione delle soluzioni». (t.m.)
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