Stop agli incentivi fiscali per le caldaie a gas dal 1° gennaio 2025 nei paesi della Ue. In vista della prossima scadenza la Commissione Ue ha pubblicato le prime linee guida in materia, prevedendo la possibilità di incentivi per gli impianti ibridi solo in via temporanea. In ogni caso gli inventivi dovrebbero essere modulati sulla quota di energia rinnovabile utilizzata e in prospettiva le pompe di calore dovranno essere l’unica tipologia di impianti incentivabili, considerando il ruolo che giocano nella riduzione delle emissioni di CO2.
Proprio per fare il punto sulle potenzialità delle pompe di calore è stata istituita per il 21 ottobre la prima Giornata Mondiale delle Pompe di Calore (Heat Pump Day) coordinata proprio dall’EHPA, l’European Heat Pump Association.
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Pompe di calore e riduzione delle emissioni
L’iniziativa nasce con l’intento di ampliare la conoscenza sulle potenzialità delle pompe di calore che sfruttando fonti energetiche rinnovabili come l’aria, il suolo e l’acqua per riscaldare e raffreddare edifici, hanno un notevole potenziale di riduzione delle emissioni di CO2. Secondo i dati dell’EHPA, ci sono attualmente 24 milioni di pompe di calore installate in Europa, che evitano il consumo di 5,5 miliardi di metri cubi di gas e di 45 megatonnellate di emissioni di anidride carbonica ogni anno.
Da parte sua la Ue dovrebbe varare l’Heat Pump Action Plan per le pompe di calore dell’UE, per supportare la produzione e la formazione nel settore, nell’ottica della direttiva “Case Green”.
Le caldaie non più incentivabili
Proprio per questo peraltro il 17 ottobre è stato diffuso il primo documento ufficiale della Commissione con le linee guida agli Stati membri per la graduale eliminazione degli incentivi finanziari per le caldaie autonome alimentate da combustibili fossili. Il documento fa il punto sulle varie tipologie di impianti fornendo indicazioni valide per tutti gli Stati membri. Si chiarisce dunque che l’acquisto di una caldaia non è più incentivabile, se ricorrono queste due condizioni:
- utilizza fonti energetiche non rinnovabili come combustibili solidi, gas naturale e gasolio;
- l’impianto non è combinato con un altro generatore di calore che impiega energia rinnovabile che fornisce una quota considerevole della produzione energetica complessiva dell’impianto.
La Commissione spiega anche che per valutare se una caldaia a gas è alimentata da combustibili fossili si deve far riferimento esclusivamente al mix di combustibili nella rete del gas al momento della sua installazione, a prescindere dal fatto che in futuro la rete potrebbe trasportare anche gas da fonti rinnovabili come biometano e idrogeno verde.
La verifica da parte dei singoli Stati
Sulla base di queste indicazioni, quindi se la rete del gas locale trasporta prevalentemente gas naturale, l’installazione di caldaie a gas non deve più ricevere incentivi finanziari a partire dal 2025, viceversa se la rete trasporta prevalentemente combustibili rinnovabili li può ricevere.
A valutare le condizioni della rete dovranno essere le autorità competenti degli Stati membri.
Impianti ibridi con gli incentivi ma solo se la quota di rinnovabili è rilevante
Per quel che riguarda invece gli impianti ibridi, ossia quelli che abbinano una caldaia a gas con pompe di calore e/o solare termico, l’incentivo può essere ancora consentito ma solo se la quota di energia rinnovabile utilizzata è rilevante. Spetta ai singoli Stati fare i conteggi in merito alla quota in questione, ma comunque il documento della Commissione invita a prevedere incentivi proporzionali alla quantità di energia rinnovabile utilizzata, prevedendo le agevolazioni più significative solo per quelli basati al 100% su energia rinnovabile.
Inoltre poiché l’obbiettivo finale della direttiva è quello di eliminare l’uso di combustibili fossili nelle caldaie, i sistemi di riscaldamento ibridi dovrebbero essere incentivati solo come soluzione transitoria.
I Bonus attualmente in vigore
Per quanto riguarda gli incentivi a disposizione al momento, di qui a fine anno è ancora possibile approfittare del Bonus del 50% anche per l’acquisto di caldaie a gas a condensazione, di tipo base. Il Bonus del 50% spetta anche se si acquistano stufe o caldaie a biomassa, ed è previsto anche se questi impianti non sostituiscono ma vengono abbinati all’impianto a gas.
Si può avere invece l’Ecobonus al 65% in caso di sostituzione di una vecchia caldaia con:
- caldaie a condensazione e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti (le valvole “intelligenti” che regolano i singoli radiatori);
- impianti ibridi ossia caldaie abbinate a pompe di calore;
- caldaie a pompa di calore;
- climatizzatori a pompa di calore, con contestuale dismissione totale del precedente sistema di riscaldamento.
In quest’ultimo caso la rottamazione della caldaia e del vecchio impianto debbono essere asseverate a parte. Ammesso in questo caso comunque l’uso della caldaia per la sola produzione di acqua calda sanitaria.
Le agevolazioni che verranno
Per quanto riguarda il futuro, con la manovra per il 2025 saranno rimodulati tutti i Bonus. Il governo prevede infatti agevolazioni più elevate solo sulla prima casa. Preannunciata anche la conferma di aliquote più elevate per gli impianti in linea con la direttiva Ue.
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