Il regolamento comunale su gazebo e dehors è fermo in attesa della nuova normativa nazionale in materia, il ddl concorrenza che sarà approvato alla fine di dicembre. Nel frattempo, il Comune starà alla finestra per evitare un lavoro a vuoto, inutile perché rispondente a criteri di legge prossimi a cambiare.
Questo il chiarimento arrivato dall’assessora comunale alle attività produttive, Marisa Lanucara, durante l’audizione di questa mattina nella commissione 9, convocata per il controllo degli atti amministrativi del protocollo d’intesa tra Comune, ordine degli architetti e soprintendenza sulla regolamentazione di gazebo e dehors in città.
La riunione ha rivelato la confusione che continua a regnare sul tema, con contraddizioni quanto meno comunicative tra gli stessi esponenti della maggioranza. Un perfetto assist per lo scontro politico, consumatosi ancora una volta in commissione, sebbene occorra ammettere che Lanucara è apparsa in difficoltà a spiegare i motivi per i quali il regolamento è in stallo dallo scorso luglio, mentre la redazione del disciplinare tecnico richiesto dall’amministrazione agli enti firmatari del protocollo risulta persino antecedente di molti mesi.
L’orientamento dell’assessora, pur espresso con qualche affanno, è inequivocabile e Lanucara l’ha affermato con decisione: “Questo regolamento stravolgerà l’attuale organizzazione delle attività commerciali nel centro di Reggio Calabria e la premessa è valutare attentamente quello che si vuole per la città”. Sottinteso ma chiarissimo è il riferimento alle conseguenze che si avranno su composizione e ubicazione dei gazebo e dehors esistenti, con il rischio che questi clamorosi provvedimenti risultino in contrasto con la riforma nazionale in corso di approvazione e debbano essere ulteriormente cambiati. Soprattutto, il plausibile scenario che l’amministrazione intende evitare è un annullamento delle concessioni dopo aver creato disagi ai commercianti interessati dalle varie modifiche, situazione che esporrebbe il Comune al rischio di ricorsi.
Riavvolgendo il nastro cronologico della vicenda, l’assessora ha dichiarato di aver ricevuto il disciplinare prodotto da ordini professionali, università e soprintendenza lo scorso maggio e che poi a luglio il documento è stato recepito in una determina dirigenziale – il regolamento vero e proprio – nello stesso periodo in cui è stata pubblicata la bozza del ddl concorrenza. Per questo la determina dell’ufficio non è stata neanche protocollata, quindi è di fatto inefficace e in stallo. “Non possiamo andare avanti – ha spiegato Lanucara – perché quanto stabilito nel disciplinare potrebbe non essere più rispondente alle disposizioni del ddl concorrenza, qualora passasse. Se approvassimo ora il regolamento su queste basi, il centro storico cambierebbe volto e molte strutture così come sono non sarebbero più autorizzate, si dovrebbero smantellare. E’ logico attuare un cambiamento così radicale e vederlo annullato, facendo incorrere il Comune in problemi con i commercianti?”
La scelta di bloccare tutto è invece un grave errore secondo gli esponenti della minoranza. ll presidente della commissione controllo e garanzia, Massimo Ripepi, ha contestato l’immobilismo politico su un settore importantissimo per la città. “Non è accettabile – ha affermato – che un’amministrazione si fermi per tutto questo tempo, la politica deve lavorare perché è qui, e non negli uffici, che si stabiliscono le linee di indirizzo. Il ddl concorrenza non ingerisce sull’organizzazione dei dehors di Reggio Calabria. Intanto si lavora – ha puntalizzato – e se ci saranno novità normative ci si adeguerà”.
L’assessora ha ribattuto che “gli enti locali non possono andare contro leggi nazionali”, aprendo una diatriba sulla differenza tra il disciplinare tecnico e il regolamento, con opinioni contrastanti dei consiglieri presenti su cosa rientri nel raggio di applicazione del ddl concorrenza (le concessioni di suolo pubblico) in rapporto al piano specifico previsto per Reggio Calabria, che riguarda l’armonica integrazione tra i dehors e l’area di pregio culturale e storico del piano De Nava.
Come si ricorderà, la Soprintendenza aveva persino richiesto una tutela statale ad hoc avviando l’iter per il riconoscimento di notevole interesse pubblico della zona – molto ampia e che si estende oltre il perimetro del centro storico. L’ipotesi di una totale blindatura della ‘Reggio bella e gentile’ post ricostruzione aveva però scatenato proteste tali da far ritirare l’istanza.
L’identità del centro cittadino è indubbiamente uno degli elementi considerati dai tecnici nel disciplinare, di cui ha parlato Carmelo Versace nel suo ruolo di presidente della sesta commissione (svluppo economico ed attività produttive e turismo). Il consigliere e vicesindaco metropolitano ha ricordato il lavoro svolto in singergia con i tecnici, precisando: “Da gennaio scorso non ci siamo più riuniti perché lo studio era concluso, ma abbiamo mantenuto contatti frequenti con la soprintendenza e gli architetti. Tutto quel lavoro realizzato con l’ex assessora Martino e che coinvolge l’arredo urbano è completo e a se stante; non sarà inficiato dalle novità del ddl concorrenza, che riguarda altro”. Versace ritiene che la commissione 6 non abbia più nessuna ulteriore attività da svolgere e l’ultimo passaggio rimasto sia l’approvazione del regolamento.
Giuseppe Sera ha parlato dell’esigenza di far intrecciare la competenza di diversi ambiti, compresa la circolazione stradale e la salvaguardia dei beni culturali: “L’assessora sta facendo bene, lo studio deve approfondire tutte le realtà interessate e non può essere in contrasto con le leggi nazionali”.
Marisa Lanucara ha insistito sulla necessità che il disciplinare sia aggiornato: “Le indicazioni sulla vicinanza tra i dehors ed elementi architettonici storici vanno riviste – ha ribadito – e credo sia necessario un tavolo che aggiorni lo studio, basato su un’idea di città turistica rispettosa dell’integrità del centro storico ma nella quale devono trovare posto anche le attività commerciali”. Detto in altri termini, il ddl concorrenza si preannuncia foriero di novità che smorzeranno alcune delle rigorose prescrizioni dei tecnici su quello che si può fare o è vietato nella zona del piano De Nava. Il Comune non vuole creare i presupposti per magagne legali con i commercianti: “Strutture con caratteristiche che nel disciplinare non sono ammesse – ha concluso Lanucara – se passasse il ddl concorrenza potranno essere installate senza autorizzazione. Questo potrebbero contestarcelo anche le associazioni di categoria. Ad oggi dobbiamo aspettare la legge nazionale, per non incorrere in contenziosi”.
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