LECCE – Dopo il primo scambio di vedute dei giorni scorsi fra il consigliere regionale de La Puglia domani e presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro, e l’assessore allo Sviluppo economico di via Capruzzi, Alessandro Delli Noci, incentrato sui contributi riguardanti le festività di Natale e capodanno per Lecce, la polemica prosegue allargandosi ad altri esponenti politici. A partire dal deputato Fratelli d’Italia, Saverio congedo, capogruppo in commissione Finanze.
Piccolo passo indietro. Delli Noci, nel rispondere a Pagliaro (che, appoggiando alcune dichiarazioni già fatte sul tema dalla sindaca Adriana Poli Bortone, aveva accusato la Regione dell’assenza di supporto alle prossime festività nel capoluogo salentino) fra le altre cose aveva ribattuto sostenendo che due anni il governo centrale avrebbe ancora il rubinetto chiuso sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione spettanti alla Puglia.
Congedo replica a Delli Noci…
Si tratta di un argomento, però, sul quale Congedo sembra non voler accettare lezioni. Spiegando: “L’assessore Delli Noci è in evidente confusione, perché per la carica che ricopre dovrebbe sapere che il Fondo di sviluppo e coesione non serve per finanziare le manifestazioni, come il Natale e il Capodanno, ma risorse da destinare per investimenti alle infrastrutture e alla crescita del territorio. Dunque, evitiamo di scaricare un’inutile polemica sul Governo Meloni”. Piuttosto, aggiunge, “proprio questo tentativo dimostra come il governo regionale pensa di fare un uso distorto del fondo a fini clientelari”.
“Il punto – ha aggiunto – invece è un altro: con i soldi disponibili su altri capitoli del bilancio della Regione per questo tipo di manifestazioni si finanzia il capodanno di Bari e non le altre città come Lecce. Questi sono i fatti, il resto chiacchiere”.
…Stefanazzi risponde a Congedo…
Qui s’innesca nella diatriba Claudio Stefanazzi, deputato del Partito democratico, accusando Poli Bortone, Pagliaro e Congedo di non conoscere “lo schema di funzionamento dei fondi Fsc e, soprattutto, lo storico dell’utilizzo di questi fondi nella promozione culturale e turistica della Puglia che ne ha fatto la regione tra le più desiderate, soprattutto dai turisti stranieri, cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi anni, anche a Lecce e nel Salento”.
“Soprattutto Congedo e Pagliaro – ha detto Stefanazzi – dovrebbero sapere che nella scorsa programmazione la Regione ha investito oltre 100 milioni di Fsc in valorizzazione delle infrastrutture turistiche e in promozione del territorio attraverso il massiccio finanziamento del patrimonio culturale materiale e immateriale. Per troppo tempo si era continuato a restaurare le mura di musei e biblioteche che poi rimanevano chiuse e non fruite dai cittadini, senza generare sviluppo e occupazione. Questo investimento, unito agli oltre 700 milioni di Por e Poc – ha proseguito – fanno della nostra Regione la prima in Italia per spesa nella promozione e valorizzazione turistico culturale”.
“Ora, alla luce della decisione, ancora oggi incomprensibile e legata a una mera presa di posizione non supportata da alcuna norma nazionale comunitaria, da parte del ministro Raffaele Fitto di costringere le regioni ad utilizzare l’Fsc 2021-2027 solo per le spese in conto capitale (per investimenti materiali), impedendone l’utilizzo per le spese correnti e gli investimenti immateriali, per questo ciclo programmazione, la Regione ha dirottato parte delle risorse spese nella scorsa programmazione sul Por e sul Poc 2021-2027”, ha aggiunto. “Ovviamente la coperta è corta e lo sforzo fatto penalizzerà necessariamente altri settori”.
“Sarebbe bello che i nostri parlamentari pugliesi cercassero di convincere chi prenderà il posto di Fitto della inutilità di una scelta che penalizza in maniera enorme la promozione turistica e culturale della nostra regione e dell’intero Mezzogiorno. Come sarebbe bello – ha proseguito Stefanazzi – che la destra pugliese ci aiutasse a convincere Fitto a dare ai pugliesi, finalmente l’Fsc e il Poc 21-27 rimasto imbrigliato anch’esso in questa situazione. Ricordo che il ciclo che ci deve essere assegnato è iniziato nel 2021 e siamo nel 2024, a oltre metà del nuovo ciclo di programmazione. Così, nel pieno rispetto di questa assurda regola voluta da Fitto, la regione potrebbe finanziare musei, spazi di cultura che, ad oggi, devono contendersi il poco spazio rimasto sul Por regionale, peraltro privo del cofinanziamento statale riveniente sempre dal nuovo Fsc”.
“Infine, giusto per chiarire le idee alla nostra sindaca, come sempre è stato, i privati che abbiano idee e voglia, troveranno i bandi giusti per organizzare anche a Lecce iniziative per il Santo Natale”, ha detto ancora Stefanazzi. “Si è chiusa da qualche giorno la seconda finestra dell’Avviso prodotto lanciato da Pugliapromozione qualche settimana fa e che sarà integrato nei prossimi giorni proprio con una linea prodotto dedicata al Natale, un periodo che, negli ultimi tre anni, ha riservato enormi soddisfazioni in termini di arrivo e presenze turistiche fuori stagione. Dia indicazioni alla sua Giunta di sollecitare qualche bella iniziativa. Alla luce del lavoro fatto dalla giunta Salvemini – ha concluso – non dovrebbe essere difficile convincere operatori qualificati e seri a chiedere soldi alla Regione per organizzare qualcosa”.
…Congedo controreplica a Stefanazzi
Dopo la lunga disamina di Stefanazzi è arrivata pronta la risposta e sempre per bocca di Congedo. Che non l’ha mandata a dire. “L’esperto collega deputato e già capo di gabinetto del presidente Michele Emiliano – ha commentato – si arrampica sugli specchi nel tentativo di difendere l’indifendibile. Le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione sono destinate, anche ai sensi di quanto previsto dall’articolo 1 del dl 124/2023, a interventi infrastrutturali o a linee di azione. Il governo di Giorgia Meloni e nello specifico il ministro Fitto che ne ha la delega – ha proseguito –, in coerenza con le finalità del Fsc ha inteso destinare le risorse alla realizzazione di infrastrutture funzionali alla riduzione dei divari economici e sociali del mezzogiorno”.
“In questi anni alcune regioni del Sud, fra cui la Puglia, hanno utilizzato le risorse europee e nazionali destinate alle politiche di coesione a spese corrente, in alcuni casi per eventi e iniziative di nessun ritorno per il territorio, magari solo perché organizzati da amministrazioni amiche. È stata così completamente snaturata – accusa Congedo – la tipologia del fondo che come è noto è un fondo di conto capitale e non di spesa corrente”.
“Invece, è evidente anche ai non addetti ai lavori, che la riduzione dei divari non ha bisogno di spesa corrente ma di investimenti in contro capitale di qualità. Ed è questo il senso dell’impostazione che il Governo Meloni ha inteso dare all’utilizzo dei fondi Fsc – ha continuato, nella sua replica, Congedo – con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. I fatti confermano che il Governo Meloni lavora per il Sud, per i giovani, per la riduzione dei divari territoriali e soprattutto per la crescita economica, come certificano i recenti dati Svimez, che vedono il Mezzogiorno crescere di circa mezzo punto in più della media nazionale, con un incremento di nuovi occupati pari al 2,6 per cento, a fronte di un tasso medio pari all’1,8 per cento, e con gli investimenti in opere pubbliche e in infrastrutture che passano da 8,7 miliardi nel 2022 a 13 miliardi nel 2023”.
“Chi oggi, a cominciare dalla sinistra al Governo della Regione Puglia, fa finta di non conoscere le norme e contesta questa impostazione, se ne faccia una ragione. Con il Governo Meloni è finito il tempo dello scempio del Fondo di sviluppo e coesione utilizzato per sprechi, regalie, clientele”, ha concluso. Insomma, posizioni diametralmente opposte e scintille fra esponenti politici che tutto ricordano, fuorché quelle sprigionate dalle stelle di Natale.
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