ROVIGO – Circa 19 milioni di euro di investimento per realizzare a Sarzano, alle porte del capoluogo, il nuovo polo integrato per il trattamento dei rifiuti di Ecoambiente. Un progetto importante per il territorio dato che consentirà all’azienda di chiudere i cicli di rifiuto urbano in ambito locale, ma, soprattutto, permetterà di adeguarsi al principio europeo della autosufficienza e prossimità garantendo allo stesso tempo elevati tassi di riciclaggio, bassi scarti e produzione di biometano (energia rinnovabile). Una volta a regime l’impianto avrà potenzialità per 110mila tonnellate/anno di rifiuti trattati, riciclati (o avviati al riciclo). L’impianto dell’umido con produzione di biometano potrà trattare invece circa 50mila tonnellate/anno di umido e verde proveniente solo dal Polesine; non sono previsti conferimenti da fuori provincia. A regime l’impianto potrà produrre circa 2,5 milioni di metri cubi di metano. Quanto alla produzione di compost per l’agricoltura si prevedono circa 14mila tonnellate sufficienti a migliorare dai 1.500 ai 2mila ettari di terreno. Nel polo integrato sarà incrementata anche l’occupazione. Previsti 26 addetti a tempo pieno nel trattamento e riciclaggio (oltre all’umido, plastiche, ingombranti e carta). Non ci sarà però da aspettarsi sconti sulle bollette. L’investimento di Ecoambiente a Sarzano servirà piuttosto a stabilizzare i costi con benefici nel medio/lungo periodo sui possibili rincari di energia. «L’impianto ha l’obiettivo di chiudere i cicli di rifiuto urbano in ambito locale ovvero nel perimetro della provincia di Rovigo – spiega l’azienda -. Lo studio di impatto ambientale dimostra che avrà impatti irrisori al limite della rilevabilità, mentre garantirà occupazione stabile e qualificata di tecnici nel territorio determinando un indotto positivo anche dal punto di vista economico».
IL PROGETTO
L’investimento permetterà di ampliare il sito già di Ecoambiente riqualificando dal punto di vista tecnologico alcune strutture ora non utilizzate. È il caso, ad esempio, della prevista sezione di compostaggio che avverrà completamente al chiuso senza emissioni in aria. Impatto limitato anche sul fronte traffico e circolazione dato che l’impianto non peserà sulla rete viaria di Villadose e sarà servito dalla bretella extraurbana già esistente. Il 9 ottobre scorso il progetto è stato presentato a Sarzano sottolineando il basso impatto e le differenze con il progetto di un’altra centrale per la produzione di biogas, da realizzare a Ceregnano.
«Quello di Sarzano – hanno sottolineato i tecnici – è dimensionato per trattare i rifiuti provenienti unicamente dalla raccolta locale. Così come non accettiamo volentieri di trattare il materiale proveniente da altre province, non è etico pensare di spedirlo altrove. Ecoambiente è poi una società pubblica sotto il controllo dei comuni della provincia, il 51% del Comune di Rovigo, senza fini di lucro. Il che offre una maggiore garanzia riguardo la sicurezza delle lavorazioni rispetto a un privato interessato a massimizzare il proprio profitto».
Nel sito, una volta ampliato e riqualificato, ci saranno aree distinte per il trattamento di plastiche, ingombranti, compostaggio, materiali riciclabili (legno, vetro). Il piano di Ecoambiente affiancherà infatti agli impianti di trattamento e stoccaggio, quello di riciclo e produzione di materie prime ottenute dai rifiuti considerati “commercializzabili”.
LA PROCEDURA
L’iter segue un doppio binario: da una parte la gara europea per l’impianto della frazione umida, dall’altra quello per plastiche, legato al piano industriale dell’azienda. Il bando per l’appalto di fornitura, installazione e messa in esercizio dell’impianto di digestione anaerobica e compostaggio dei rifiuti organici e compost è stato pubblicato il 18 ottobre; le offerte potranno essere presentate fino al 27 novembre. Sul piatto, come si diceva, ci sono 18.942.570,56 di cui quasi 12 milioni finanziati dal Pnrr. Quanto ai tempi, l’impianto per il trattamento della frazione umida dovrà essere realizzato entro il 2026.
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