Legge 104 del 1992 e invalidità sono cose che per un contribuente possono anche significare pensione in anticipo. A dire il vero più che altro, sono gli invalidi in quanto tali a poter sfruttare almeno 3 uscite molto anticipate per la pensione. Infatti si può andare in pensione prima con l’invalidità che pertanto può essere una soluzione al solito problema che ci ha lasciato la legge Fornero, ovvero pensioni troppo avanti negli anni. anche se non si è invalidi davvero gravi. Tra le altre cose, non è necessario che l’invalido sia stato riconosciuto tale dalle commissioni mediche in misura pari al 100%. Perché bastano anche invalidità nettamente inferiori.
Grazie alla legge di Bilancio il governo ha lasciato praticamente inalterate le soluzioni atte ad anticipare la pensione per gli invalidi. Ecco cosa si può sfruttare nel 2025, e come andare in pensione prima nel 2025 con l’invalidità.
Come andare in pensione prima nel 2025 con l’invalidità
Anche nel 2025 ci sarà la possibilità di andare in pensione con l’80% di invalidità pensionabile e una età davvero allettante se paragonata ai 67 anni della pensione di vecchiaia. Parliamo della pensione con invalidità pensionabile che permette di andare a riposo a chi completa:
- almeno 56 anni di età se donna;
- almeno 61 anni di età se uomo;
- minimo 20 anni di contributi versati.
L’invalidità deve essere specifica per la tipologia di lavoro che svolge il diretto interessato. Non parliamo pertanto di invalidità civile ma di invalidità pensionabile. La riduzione della capacità lavorativa almeno all’80% deve quindi essere per il tipo di lavoro che svolge l’interessato.
La pensione per gli invalidi 2025, anche senza limiti di età ma con 41 anni di versamenti
C’è una pensione per invalidi anche per il 2025 senza limiti di età. La pensione è quella di quota 41 per i precoci, una misura ormai molto nota. Nel dettaglio l’accesso alla quota 41 per i precoci riguarda diverse categorie di contribuenti, tra cui appunto gli invalidi. E prevede i seguenti requisiti:
- 41 anni di contributi versati;
- 35 anni di contributi effettivi e senza i figurativi da disoccupazione e malattia;
- almeno un anno di contributi versati prima dei 19 anni di età anche discontinuamente.
L’invalido deve essere in possesso di una certificazione rilasciata dalla Commissione Medica Invalidi Civili dove si evince un grado di invalidità civile non inferiore al 74%, o una riduzione della capacità lavorativa pari ad almeno il 74%.
Come andare in pensione prima grazie ad una invalidità al 74%
Sempre per gli invalidi almeno al 74% c’è anche un’altra misura che permette per la pensione 2025 e si chiama Ape sociale. Una misura appena confermata dal governo per l’anno prossimo. L’Ape sociale prevede un requisito anagrafico da centrare. ma come contributi versati gli invalidi hanno un vantaggio rispetto alla quota 41 per i precoci. I requisiti per gli invalidi con l’Ape sociale sono:
- almeno 63 anni e 5 mesi di età compiuti;
- almeno 36 anni di contributi per i lavori gravosi e almeno 30 anni per invalidi, caregivers e disoccupati.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui