Nel «Road Diary» anche la data del 18 maggio 2023, il giorno dopo l’alluvione in Romagna. Il sindaco Fabbri: «Mentre l’opposizione continua a condannare l’evento, la nostra città si afferma da protagonista».
C’è anche un pizzico di Ferrara in «Road Diary: Bruce Springsteen and The E Street Band», il documentario (disponibile in Italia su Disney+) che racconta la creazione delle leggendarie esibizioni dal vivo del Boss e dei suoi soci. La colonna sonora del docu-film girato da Thom Zimny infatti, presentata in anteprima a Toronto e poi alla Festa del Cinema di Roma, è composta da ventiquattro canzoni e di queste ben cinque sono state registrate a Ferrara, durante il concerto del 18 maggio 2023 al parco urbano Giorgio Bassani.
Si tratta di «The Promise Land», «Kitty’s Back», «The Rising», «Badlands», la celeberrima «Born In The U.S.A.» e «I’ll See You In My Dreams». L’Italia è presente anche con «Glory Days», registrata al Circo Massimo di Roma, una delle tre tappe – insieme a Ferrara e Monza – del tour italiano di Bruce Springsteen nel 2023.
Il live e le polemiche
«Grazie a questo evento, Ferrara risuona nel cuore del mondo, lasciando un’eco di emozioni che rimarrà per sempre nell’animo dei 50.000 spettatori giunti da ogni angolo del pianeta» afferma Marco Gulinelli, assessore alla Cultura del Comune di Ferrara. A lui gli fa eco il sindaco Alan Fabbri, che coglie questa occasione per potersi togliere qualche sassolino dalla scarpa: «Mentre a Ferrara l’opposizione continua a condannare l’evento di Springsteen al Parco Urbano, riportando la questione in Consiglio comunale dopo un anno e mezzo, la nostra città si afferma da protagonista con ben cinque canzoni nel documentario ‘Road Diary’. Un risultato straordinario, inimmaginabile. Eppure, dobbiamo ancora perdere tempo a rispondere a interrogazioni assurde sull’erba, che poi è rinata, e sulla opportunità dell’evento. Questa è la differenza tra chi fa e chi si lamenta senza mai proporre nulla di concreto». Il riferimento del primo cittadino è alla duplice polemica che per mesi accompagnò i preparativi del concerto. Da una parte, quella sollevata dai membri del Comitato Save The Park con Italia Nostra, Animal Liberation, Lipu, Fridays For Future e Legambiente, che chiesero di poter spostare la sede del concerto – senza riuscirci – per salvaguardare la flora e la fauna del parco. Dall’altra quella delle opposizioni che, a poche ore dal maxi-evento, con la Romagna devastata dagli eventi alluvionali e costretta anche a fare i conti con 15 morti, chiesero di annullare il concerto, ritenendo più opportuno utilizzare il personale impegnato a garantire sicurezza e ordine pubblico (500 persone) al parco urbano nella gestione emergenziale di quei momenti.
La scelta di suonare
Nonostante ciò, non senza discussioni, il concerto si fece comunque. Claudio Trotta della Barley Arts e manager di Springsteen in Italia spiegò così la decisione: «Abbiamo dovuto prendere decisioni rapide tenendo conto di tutto con più di 1500 persone che lavorano per il concerto, stiamo lavorando per rispettare chi ha comprato i biglietti da tutto il mondo. Le decisioni non sono state prese per il business, faccio presente che è stata pagata una onerosa assicurazione che se attivata non avrebbe offerto alcuna certezza di recupero della data del concerto. Se avessimo cancellato l’evento, le 50.000 persone che hanno comprato il biglietto non avrebbero potuto vedere The Boss in Italia». In quella circostanza, il sindaco Alan Fabbri, annunciando di aver adottato il Comune di Faenza duramente colpito dall’alluvione con una donazione di 10mila euro, aggiunse: «Stiamo parlando di un concerto complesso che non può prevedere rinvii o annullamenti dopo aver coinvolto migliaia di lavoratori, e che vede confluire in città migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, che hanno comprato un biglietto aereo, una stanza d’albergo per diversi giorni e si organizzano da tempo per raggiungerci. Mi dispiace se qualcuno può aver pensato che Ferrara sia rimasta insensibile alla tragedia in Romagna perché non ha annullato il concerto del Boss».
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