Puoi finalmente dire addio ai debiti grazie alle cartelle esattoriali che vengono annullate. occorre solo seguire attentamente i conteggi.
Le cartelle esattoriali sono una delle più grandi preoccupazioni che toccano molto da vicino numerosi cittadini. Purtroppo la difficoltà nel far quadrare i conti fa in modo che le famiglie decidano di rimandare i pagamenti che non sembrano essere urgenti.
Se le bollette hanno in genere la priorità assoluta, le cartelle esattoriali finiscono per essere messe alla fine della lista.
Peccato che non ci si rende conto che, un comportamento di questo genere, non fa altro che spingere l’ente Agenzia delle Entrate a procedere con eventuali pignoramenti, o atti volti a costringere il cittadino a far fronte ai suoi debiti.
Ma con l’annullamento delle cartelle esattoriali finalmente si potrà evitare tutto questo.
L’annullamento delle cartelle esattoriali è possibile quando si verificano un requisito
In merito alla possibilità di annullamento delle cartelle esattoriali, in alcuni specifici casi, si sono espressi anche gli esperti della Corte di Cassazione. Essi sono andati a sottolineare quale sia il requisito specifico affinchè si possa parlare di annullamento delle cartelle esattoriali. Con questo provvedimento è possibile andare a sospendere la riscossione delle cartelle esattoriali senza provvedere né a un condono né a una rottamazione, che in molti conosceranno. L’annullamento ha infatti delle caratteristiche differenti rispetto a quelle che sono le tipicità degli altri provvedimenti.
Gli esperti si sono soffermati più e più volte sull’annullamento delle cartelle, questo solamente per permettere, a chi ne ha diritto, di beneficiare di questa possibilità prevista dalla legge italiana in merito. Per far valere l’annullamento però, occorre seguire in maniera specifica un iter, all’interno del quale, se si commette un errore, è possibile perdere la possibilità di far valere i propri diritti.
La regola che ti permette l’annullamento delle cartelle
Gli esperti del settore tributario parlano di quella che è la regola dei 220 giorni. A tal riguardo sarebbe, appunto, intervenuta la Corte di Cassazione per andare a ribadire quali sono i principi normativi della riscossione delle cartelle esattoriali e quindi la possibilità di far valere i propri diritti a riguardo. La legge 228 del 24 dicembre 2012 prevede in maniera espressa quella che è la possibilità per i contribuenti di chiedere la sospensione dei pagamenti. Uno dei motivi per cui si può evitare di provvedere al pagamento è un vizio nella pratica attuata dall’ente creditore e che potrebbe aprire a una contestazione.
Se a seguito della contestazione non vi è alcuna risposta da parte dell’Ente e la procedura non può essere chiusa entro 220 giorni, allora la cartella viene annullata e cancellata in maniera automatica.
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