VENEZIA – L’inquinamento atmosferico in Veneto continua a rappresentare una sfida urgente: sei dei sette capoluoghi veneti rientrano tra i dieci più inquinati d’Italia secondo l’ultimo rapporto di Legambiente, con Treviso al terzo posto tra le città che nel 2023 hanno superato il limite massimo annuale consentito di giorni con alta concentrazione di polveri sottili (PM10). Seguono Padova, Venezia Mestre, Rovigo, Verona e Vicenza, che hanno anch’esse superato ampiamente i 35 giorni concessi dalla normativa europea.
L’elevato livello di polveri sottili è attribuito principalmente al traffico veicolare, al riscaldamento domestico e alle attività agricole e zootecniche intensive. Legambiente sottolinea l’importanza di ridurre le deroghe ai blocchi del traffico e implementare controlli sulle caldaie domestiche, una misura che potrebbe influenzare positivamente la qualità dell’aria. In agricoltura, si sollecita un maggiore monitoraggio, in particolare per le emissioni legate alla combustione dei residui agricoli, con la Regione che ha già introdotto restrizioni alla combustione all’aperto in certi periodi dell’anno e incentivi per il riutilizzo dei residui.
Il Piano di Risanamento Ambientale del Veneto, presentato da Paolo Giandon, include interventi come il monitoraggio dei veicoli inquinanti tramite il progetto Move (adottato da tutti i capoluoghi, tranne Vicenza), la realizzazione di piste ciclabili e l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Venezia si distingue per l’aumento dei punti di ricarica (da 156 a 196 tra il 2023 e il 2024), mentre San Donà di Piave e Schio primeggiano in quanto a estensione di piste ciclabili per abitante.
Un ulteriore aspetto critico emerso riguarda i piccoli Comuni, spesso riluttanti ad adottare misure contro l’inquinamento. Mario Conte, presidente dell’Anci, evidenzia la necessità di una collaborazione strutturale tra Stato e Comuni, in cui i sindaci agiscano non solo come esecutori di misure emergenziali, ma come partner strategici per azioni a lungo termine. L’assessore all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, ha richiesto al governo un maggiore supporto economico e interventi politici per sostenere queste iniziative, sottolineando che la lotta all’inquinamento richiede un impegno coordinato e risorse adeguate da parte dello Stato.
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