Tutti quelli che sono proprietari di una casa in affitto devono tenere a mente la scadenza fel 2 novembre. Rischiano, infatti, una multa importante da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Il mercato immobiliare segue delle dinamiche molto particolari e non sempre facili da comprendere e da seguire, come si suol dire. Allo stato attuale delle cose, infatti, soprattutto nelle grandi città , per le persone sta diventando paradossalmente più conveniente, anche in termini economici, acquistare casa piuttosto che andare a vivere in affitto. Questo perché i costi di quest’ultima soluzione stanno diventando davvero esorbitanti per tutta una serie di motivazioni.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è che anche chi è proprietario di una casa in affitto si trova a dover affrontare tutta una serie di spese e di problematiche davvero non di poco conto. In tal senso, ne emerge una nuova davvero rilevante. C’è una scadenza, infatti, fissata al 2 novembre che è veramente importante, dal momento che nel momento in cui non ci si mette a posto, come si suol dire, si rischiano delle pesantissime sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. Andiamo a vedere di che si tratta.
Scadenza 2 novembre: cosa fare e di che si tratta?
La prima cosa da andare a chiarire è che questa regola vale solo ed esclusivamente per gli affitti brevi e non per tutte le altre soluzioni a nostra disposizione. Chi si trova ad avere una casa e ad utilizzarla, per l’appunto, per affitti brevi dovrà andare ad adeguarsi alle nuove normative in materia di sicurezza e dovrà poi registrarsi presso la Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive (BDSR).
La prima cosa da fare in tal senso è ottenere il CIN, vale a dire un codice che va a certificare che quella determinata struttura è in linea con quelle che sono le leggi in vigore. Tale codice dovrà essere sia visibile all’esterno della struttura ricettiva in questione, sia sul relativo annuncio che viene pubblicato online. Il rilascio di questo CIN è vincolato, per ovvie ragioni, al rispetto di alcuni requisiti relativi, per l’appunto, alla sicurezza. Andiamo a vedere in tal senso che cosa si rischia nel momento in cui non ci si adegua a questa nuova normativa.
Affitti brevi, cosa rischia chi non si adegua?
Nel caso in cui non si sia in possesso del CIN, si rischia una multa che va da 800 ad 8.000 euro, mentre se lo si ha e non lo si espone la multa passa da 500 a 5.000 euro. Se vengono invece violate le regole relative alla sicurezza, la sanzione andrà da 600 a 6000 euro per ciascuna singola infrazione. Se invece si realizza una attività imprenditoriale senza SCIA, a seconda delle dimensioni si avrà una multa che va da un minimo di 2.000 euro ad un massimo di 10.000 euro. Ecco invece cosa sapere sul subaffitto intelligente.
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