così rinasce l’ex chiesa di San Benedetto #finsubito prestito immediato

PERUGIA – A distanza di una decina di anni dalla riapertura, arrivata dopo un lunghissimo periodo di abbandono terminato grazie alla determinazione di un gruppo di cittadini e dell’associazione Radici di Pietra, si avvicina la svolta per la storica ex chiesa di San Benedetto. Un simbolo dell’area della Canapina, cuore del Parco delle Mura diventato realtà un anno fa. Di quel progetto di rilancio, portato avanti dal Comune con convinzione, c’è anche la riqualificazione dell’ex chiesa romanica, inserita nel piano triennale delle opere pubbliche. Un simbolo da salvare grazie a fondi ministeriali, sul piatto ci sono 500mila euro, e un progetto quasi pronto a partire. In questi giorni il Comune ha affidato l’incarico di redazione della scheda di restauro per i lavori dell’intervento di consolidamento dell’ex chiesa, candidata tempo fa ad un bando ministeriale. La pratica ha preso forma nel luglio 2023, quando il Provveditorato Interregionale alle Opere pubbliche Toscana-Marche-Umbria ha avanzato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un insieme di proposte progettuali per accedere ad un fondo per tutelare e promuovere il patrimonio culturale e storico. Tra queste c’era anche il progetto di salvaguardia dell’ex chiesa. C’è già un programma di massima dei lavori da eseguire per arrivare a mettere a disposizione della città quel bene. Quando? Sulle tempistiche si può parlare di 1 anno e mezzo, spiega al Messaggero l’assessore ai lavori pubblici Francesco Zuccherini, che parla di «un luogo da valorizzare al meglio con finalità che può essere non solo culturale ma anche turistica». Indicativamente entro maggio 2025 si dovrebbe arrivare ad appaltare il cantiere, che potrebbe finire per la metà del 2026.
I dettagli tecnici emergono da una determinazione dirigenziale dell’area Opere pubbliche del Comune. In particolare, si legge nell’atto, l’intervento è finalizzato «ad assicurare al complesso, stante lo stato attuale dell’immobile, l’adeguata conservazione e il recupero per una fruizione pubblica». C’è da ricordare che al momento della riapertura, l’ex chiesa era avvolta dal degrado: rifiuti, rovi, piante, strati di guano di piccioni all’interno.
Il progetto, entrando nei dettagli, prevede la revisione del manto di copertura. Sarà effettuata una verifica della tenuta all’acqua del sistema di impermeabilizzazione, dei pozzetti di raccolta e dell’intero sistema di canalizzazione e deflusso delle acque. Poi consolidamento della muratura con interventi localizzati di scuci-cuci e giunti. Saranno realizzati tiranti per il contenimento delle pareti longitudinali a fini antisismici, con nuove catene trasversali. Il consolidamento interesserà anche le volte tra il primo e secondo livello. A proposito di livelli, sarà rifatta la scala di collegamento con un impalcato in acciaio. Il progetto prevede infine il restauro dei paramenti murari in pietra, rimozione della vegetazione infestante e trattamenti protettivi. Anche l’illuminazione della struttura sarà completamente rifatta «con modalità più consone alla valorizzazione degli spazi architettonici e alle esigenze di efficientamento energetico». Intanto, per il Parco delle Mura, una novità: a pochi metri dalla chiesa è stata collocata un’opera dell’artista giapponese Tayga Abe.