Juventus Next Gen-Avellino 0-3, Biancolino suona la carica: «Pensiamo in grande» #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Lo aveva detto che sarebbe stata una gara difficile e così è stato, ma alla fine l’Avellino è venuto fuori con grande personalità e capacità di soffrire. «Lo avevo preannunciato – ricorda Raffaele Biancolino – che la partita di oggi (ieri ndr) non sarebbe stata facile e così è stato perché la Juve Next Gen pur essendo in difficoltà ha cercato di pareggiarla, ma noi siamo stati bravi a tenere botta, a non mollare ed il risultato finale ci ha premiato. Come la squadra di Montero, troveremo in futuro altre formazioni che ci metteranno in difficoltà e chiuderanno le nostre giocate. Noi non dobbiamo forzare per trovare soluzioni, ma dobbiamo far girare palla e aspettare il momento giusto per colpire, proprio come abbiamo fatto». Quello che non deve mancare mai è la fame. «Bisogna avere sempre grande voglia di fare bene, senza fermarsi perché solo così potremo arrivare lontano».

Un commento sui singoli è obbligatorio. «Vano è stato bravo: ha sofferto – spiega il tecnico biancoverde – e dato una mano alla squadra, capendo la situazione. E questo deve essere lo spirito di tutti. Mutanda? Il suo primo gol rappresenta per me e tutti noi una soddisfazione enorme, perché lo abbiamo voluto a tutti i costi l’anno scorso e il direttore Aiello è stato bravo a scovarlo e poi lo abbiamo lanciato. I meriti non sono miei, ma del ragazzo, che migliora giorno dopo giorno». L’uscita forzata di D’Ausilio non lo preoccupa. «Michele ha preso solo una botta. Non abbiamo voluto rischiare e abbiamo deciso di inserire giocatori freschi che potevano darci una mano in quel momento».

Nonostante i tre gol a partita le insidie per Biancolino restano dietro l’angolo. «I risultati favorevoli ci devono far piacere, è ovvio, ma più andiamo avanti e più gli avversari vogliono fare bene contro di noi. Dobbiamo proseguire il nostro cammino con umiltà e con lo spirito di essere sempre battaglieri, consapevoli della forza di questa squadra. Abbiamo avuto qualche difficoltà nel primo tempo, ma alla fine abbiamo deciso di aspettare la Juve per creare degli spazi in avanti».

La classifica è inutile guardarla. «Non mi piace parlare degli altri, mi piace fare i complimenti a questi ragazzi, perché stanno dimostrando di onorare la maglia ogni giorno. Il difficile arriva adesso, perché tutti si aspettano un Avellino stellare, ma bisogna saper soffrire e metter dentro le poche occasioni che ti lasciano gli avversari, non c’è altro da aggiungere. Tribuzzi? Può giocare trequartista, esterno, dove vuole e ci sarà spazio anche per lui». Il più felice e sorridente di tutti è Noah Mutanda, classe 2005 dallo Shalke al Napoli fino all’Avellino. Dopo la prima rete tra i professionisti non sa fare altro che sorridere in modo incredulo. «Sono felicissimo e ringrazio Dio, la mia famiglia ed i miei amici al quale dedico il gol. I miei compagni svela il centrocampista di origine tedesca mi hanno seppellito di abbracci e mi hanno subito chiesto di pagare una pizza a tutti, lo farò con molta gioia». Quella che gli ha ridato Biancolino.

«Il mister mi ha ridato la voglia di giocare al calcio, mi ha restituito fiducia ed io non smetterò mai di ringraziarlo perché ha creduto in me. Mi sembra – conclude Mutanda – di vivere un sogno: sono passato dalla Primavera alla prima squadra, sono entrato in campo cinque volte ed ora ho anche segnato, non posso chiedere nulla di più».
Di poche parole Michele Vano.

«È una vittoria che vale doppio perché l’abbiamo conquistata con sofferenza ma merito. Sono felice per il mio gol, non lo nego, ma molto di più dei tre punti che ci permettono di continuare la nostra striscia positiva di risultati».