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Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday
Secondo i recenti dati del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della UIL, le famiglie che vivono in un’abitazione in affitto in Italia sono più di 3,8 milioni, di cui la maggior parte concentrata nelle regioni del Centro Nord. Nei locatari, la maggioranza ha un reddito da lavoro dipendente (56,7%), mentre il 10,9% e l’11% hanno rispettivamente un reddito autonomo o un reddito da pensione. Come si noterà successivamente, l’incidenza percentuale del costo della locazione sul reddito lordo familiare sta andando ad aumentare pericolosamente, soprattutto nelle grandi città, dove i prezzi degli affitti hanno mediamente superato i mille euro mensili. Il canone medio nazionale si attesta comunque sui 531 euro, mentre l’incidenza percentuale sul reddito al 17,7%. In Toscana i locatari sono quasi 200mila (198.721), che pagano mediamente un canone mensile leggermente più alto della media nazionale (613 euro), il che ovviamente va ad incidere ancora di più sul reddito (20,4%). Da menzionare il caso di Firenze, che con 860 euro medi per l’affitto di un appartamento di 100mq si attesta al sesto posto tra le città italiane col prezzo degli affitti più alto. Nel capoluogo toscano l’affitto pesa su poco più di un quarto del reddito (28,7%). Come sottolinea il Segretario Generale della UIL Toscana Paolo Fantappiè, “i canoni degli affitti continuano a crescere, andando a consumare ulteriormente i salari di centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti e pensionati, anche a causa di un mercato evidentemente drogato dalla presenza di tanti, troppi, affitti turistici a prezzi esorbitanti.” Fantappiè continua ricordando che “negli ultimi anni, dal periodo post-pandemico in particolare, è stato perso il 16% del potere d’acquisto a causa di un’inflazione “da profitto” e della mancanza dei rinnovi contrattuali. Le famiglie, quindi, sono sempre più in difficoltà e la crescita dei canoni di affitto non può che peggiorare la situazione a breve termine” “A tal proposito – conclude Fantappiè – ricordiamo un’importante iniziativa dell’Opera del Duomo che, in controtendenza rispetto alla crescita degli affitti brevi in centro, ha deciso di togliere dal circuito turistico alcuni dei suoi appartamenti per destinarli all’affitto dei fiorentini. Le città devono tornare ai cittadini, a chi le vive ogni giorno e non solo per qualche ora, facendo prevalere la sostenibilità economica e sociale alla pura e semplice rendita. Riteniamo fondamentale che le istituzioni a tutti i livelli operino per aumentare le risorse del fondo per il sostegno agli affitti, rimettendo al centro dell’attenzione il tema della casa, anche con un piano di edilizia e residenza pubblica”.
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