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Intensificare la lotta all’evasione fiscale raggranellando un po’ di risorse a beneficio delle casse statali e municipali. Obiettivo condiviso per Comune e Agenzia delle Entrate che si accingono a sottoscrivere l’accordo che disciplinerà la collaborazione dell’ente locale alle attività di accertamento e segnalazione dei “furbetti”.
LA FIRMA
Il sindaco Clemente Mastella e il direttore della filiale provinciale dell’Agenzia Aniello Napolitano sottoscriveranno martedì a Palazzo Mosti il «Protocollo d’intesa tra Comune di Benevento e Agenzia delle Entrate finalizzato alla partecipazione all’attività di accertamento fiscale». Lo schema, già approvato dalla giunta comunale nei giorni scorsi, sarà illustrato nel corso di un incontro pubblico. L’accordo consentirà all’amministrazione municipale di partecipare anche agli introiti che scaturiranno dalla scoperta di irregolarità fiscali. Il legislatore ha previsto incentivi per i Comuni che collaborino nell’azione di contrasto all’evasione, assegnando loro il 50 per cento dell’imposta effettivamente recuperata dall’Agenzia delle Entrate a seguito delle «segnalazioni qualificate» ricevute dai Comuni. Facoltà della quale Palazzo Mosti si è già avvalso negli scorsi anni, risultando tra i pochi al Sud nella lista degli enti locali che collaborano con il Fisco. L’ultimo report sugli incassi, pubblicato nei giorni scorsi, vede salire a 6mila euro le somme riconosciute dallo Stato al municipio di via Annunziata per l’azione svolta, triplicando i 2mila euro precedenti. Non una cifra clamorosa in senso assoluto, evidentemente, ma comunque significativa per il valore simbolico del messaggio insito nell’attività di collaborazione istituzionale contro la piaga di chi elude le tasse.
LA PROTEZIONE CIVILE
Somme che torneranno utili per puntellare le innumerevoli esigenze del Bilancio comunale. Come quella messa nero su bianco nelle scorse ore dal neodirigente del servizio Protezione civile Maurizio Perlingieri: «Va potenziato il livello di incidenza e di risposta che l’amministrazione comunale può dare in caso di calamità – ha segnalato il funzionario all’amministrazione comunale – Per questo motivo devono essere previste in Bilancio somme per l’acquisto di beni che consentano all’ente di dotarsi di attrezzature minime basilari da utilizzare in caso di emergenza per garantire la massima efficienza nel più breve tempo possibile. Risulta fondamentale dotare il servizio di Protezione civile di un proprio consistente budget, al fine di poter programmare ed attuare quanto sopra evidenziato. Si ritiene che tale dotazione non possa essere inferiore ai 50.000 euro per anno per l’acquisto di beni e servizi, oltre la dotazione già presente relativa al capitolo 15094 che quindi dovrà assommare complessivamente a non meno di euro 75.000. La recente attribuzione del servizio al III settore (Mobilità – Ambiente, ndr), scorporandolo dalle Opere pubbliche determina la necessità di dotare il servizio di protezione civile di fondi propri per la gestione delle prime emergenze. Tale dotazione, che poi dovrà essere integrata facendo ricorso alle risorse esistenti presso le Opere pubbliche – ha concluso Perlingieri – non potrà essere inferiore a 150mila euro». Istanza raccolta dall’esecutivo Mastella con la delibera approvata nella seduta di martedì. Il dirigente comunale ha inoltre rappresentato l’esigenza di «provvedere ad avvicinare i cittadini alla cultura della prevenzione e della protezione civile mediante la attuazione di attività quali diffusione e conoscenza del Piano di protezione civile e delle pratiche da esso scaturenti (incontri nelle scuole, negli uffici pubblici, spot pubblicitari e articoli sui giornali, manifesti etc), esercitazioni periodiche e dimostrative, implementazione delle modalità di comunicazione alla cittadinanza di allarme e notizie utili».
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