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Tre keniani su 4 sono convinti che il loro Paese “stia andando nella direzione sbagliata”. Lo ha rivelato un sondaggio dell’azienda Infotrak, una delle più quotate agenzie internazionali di sondaggi e ricerca.
Secondo Infotrack, il 73% dei keniani non è soddisfatto della situazione economico-sociale della propria nazione. Solo un cittadino su 10 (l’undici per cento) ritiene invece che tutto fili per il verso giusto, mentre il restante 16% non ha risposto. E’ crollato quindi il numero degli ottimisti, che un anno fa erano il 44%.
I motivi principali della sfiducia nel presente e nel prossimo futuro del Kenya, da parte dei tre quarti degli intervistati, un campione significativo e ben distribuito tra fasce sociali, età e provenienza geografica, sono la corruzione dilagante, il tribalismo, le infrastrutture non all’altezza, le esecuzioni extragiudiziali da parte delle forze dell’ordine e i rapimenti di Stato.
E’ curioso come non sia la Generazione Z ad essere più insoddisfatta, nonostante le recenti proteste, ma i kenioti di età compresa tra i 46 e i 55 annni (81%), seguiti a ruota da quelli dai 27 ai 35 anni e da quelli dai 36 ai 45.
Per quanto riguarda le problematiche della vita quotidiana e le preoccupazioni per il futuro, gli intervistati hanno citato l’alto costo della vita (40%), la disoccupazione (29%) e l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità e a prezzi accessibili (27%), come ha riportato la ricerca di Infotrak.
I cittadini che invece hanno espresso la loro soddisfazione per la situazione in Kenya, hanno argomentato con l’efficienza delle azioni di governo, un costo della vita accessibile e il miglioramento dell’istruzione.
Qualcuno ha anche lodato le infrastrutture, mentre l’otto per cento dei kenioti ritiene che la pace nel Paese sia un segno per cui compiacersi. Un dato da non sottovalutare è che il 7% dei pareri positivi, è dato da chi ha votato un candidato dell’attuale maggioranza.
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