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Ora la procedura negoziata per l’affidamento dei lavori. In parallelo il progetto per la totale riqualificazione dell’area
Via rifiuti ed erbacce, le aree esterne sono già state ripulite da parte di Messina Servizi. Ora parte la procedura per le demolizioni dell’”Ex Macello”. Riguarderanno solo un terzo dell’area, il resto è destinato ad essere recuperato.
Il progetto è stato verificato e validato dal responsabile unico del procedimento due settimane fa, lo scorso 24 settembre, per un importo totale di 479mila euro. Nel dettaglio: 276mila euro per lavori da importo a base d’asta, 18mila euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso, 185mila euro per somme a disposizione, la maggior parte delle quali da impiegare per caratterizzazione, rimozione e smaltimento rifiuti.
La modalità scelta è quella della procedura negoziata, senza bando, con invito a cinque o più partecipanti iscritti all’Albo unico regionale degli operatori economici. Il criterio di aggiudicazione sarà quello del minor prezzo, con esclusione offerte anomale.
Il progetto
I lavori di demolizione e pulizia degli inerti dovrebbero durare circa tre mesi. In parallelo, entro fine anno, potrebbe essere pronto l’intero progetto esecutivo, che vale 18 milioni e 700mila euro sul Pnrr. Cosa prevede? Il recupero della spiaggia con lidi attrezzati, un campo polifunzionale ad attività ricettive, sportive e di supporto alla fruizione del mare. Poi ancora posti letto per turismo sociale, un Centro di cultura del gusto, un padiglione dedicato alle attrezzature sportive ed uno alle attività ludiche, attività commerciali e parcheggi.
Il mare in centro città
Insomma un primo passo per la fruizione del mare in centro città, a dieci minuti a piedi da viale San Martino. Una nuova attrattiva per i turisti e per gli stessi messinesi, che da sempre sono costretti a spostarsi in zona nord o sud per andare in spiaggia. Il sogno è il recupero di tutta l’area compresa tra la Zona Falcata e Gazzi, a partire proprio dalla vecchia via don Blasco, lì dove si affaccia l’ex Macello. Per farlo sarà necessario delocalizzare le attività commerciali che nulla hanno a che vedere con il mare (la maggior parte di edilizia). Attività da salvaguardare in altri luoghi, abbattendo quel muro di cemento che ha sempre allontanato Messina dal suo mare.
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