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Con 70 milioni di giocatori al mondo e molti più estimatori, il golf è uno degli sport più praticati e seguiti. In Italia, gli ultimi dati (2022) attestano circa 95mila tesserati e una crescita costante. Merito della visibilità acquisita grazie ai media, che danno sempre più spazio a gare e campioni multimilionari e fanno conoscere a un ampio pubblico questo sport affascinante per l’eleganza del gesto, la bellezza dei contesti in cui viene praticato, i valori che lo ispirano.
Non stupisce più di tanto, quindi, che la Ryder Cup, disputata per la prima volta nel nostro Paese nel 2023, abbia registrato numeri da record: oltre 270mila spettatori al Marco Simone Golf Club di Roma (nella foto sopra) e il tutto esaurito negli alberghi e ristoranti della capitale.
Ricadute positive sul mercato immobiliare di settore
E non stupiscono nemmeno le aspettative di ricadute positive sul mercato immobiliare italiano di settore, in cui si distinguono diversi rami: quello che riguarda la realizzazione di campi da golf, quello dell’hôtellerie e quello delle golf residences, cioè gli sviluppi residenziali dei golf club. Ecco le più belle.
«Italy Sotheby’s International Realty ha attualmente in portafoglio circa 100 proprietà situate in campi da golf», dice Diletta Giorgolo, Head of Residential of Italy SIR. «Quelle di cui parliamo in questo servizio sono state acquisite nel primo semestre del 2024. Si tratta di un segmento di mercato che nel nostro Paese ha iniziato ad affermarsi negli anni Novanta, spinto dal turismo di lusso e dall’interesse di investitori stranieri e che oggi un’efficace promozione di eventi internazionali di golf sta ulteriormente incrementando».
«In Italia abbiamo 390 campi da golf, dei quali poco meno della metà a 18 buche, che stanno attirando flussi importanti di golfisti», commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari, istituto indipendente di studi e ricerche sui mercati immobiliari. «Nel 2023 sono stati registrati 2 milioni di pernottamenti connessi al golf, considerato un moltiplicatore di valore maggiore rispetto al turismo classico. È noto che i golfisti sono generalmente consumatori high spending ai quali interessano sì i campi da golf, ma anche i servizi disponibili internamente ed esternamente ai golf club e il pregio dei luoghi circostanti. Ciò fa ben sperare per il nostro Paese, difficilmente superabile in questo tipo di offerta».
Non è un mistero che diversi investitori stranieri, in special modo statunitensi, stiano considerando il territorio italiano da questa prospettiva.
«In Toscana e nell’Alto Adriatico (ma anche nelle Langhe e sul Lago Maggiore), si sente parlare di acquisizioni targate USA sia di terreni, per realizzare ex novo campi da golf con relative club house e magari anche resort e sviluppi residenziali, sia di strutture già esistenti da riqualificare», continua Zirnstein.
Non dovrebbe quindi essere fuori luogo ritenere che tutto ciò possa svegliare il mercato immobiliare residenziale collegato, che attualmente mostra un trend costante senza particolari valorizzazioni, dandogli una marcia in più rispetto a quello generalista delle seconde case. «Va anche considerato che il golf è uno sport praticabile fino a tarda età e fa bene alla salute», dice ancora Zirnstein. «Tenuto conto dell’allungamento della vita e della crescente consapevolezza dell’importanza di mantenersi in forma soprattutto quando non si è più giovani, va da sé che la vicinanza a un green potrebbe essere interessante per acquirenti maturi e in definitiva un valore aggiunto all’investimento immobiliare».
Ne conviene Paola Sbrofati, Senior Real Estate Advisor di Quimmo Prestige Agency, che sottolinea: «Il golf implica un costante contatto con la natura ed è uno sport adatto a qualsiasi età. Un investimento immobiliare deve creare valore aggiunto sia per il golfista sia per i suoi familiari e vivere in uno spazio verde super curato ed al riparo da ogni rischio è allettante per tutti. Il Bogogno Golf Resort, per esempio, fornisce un servizio di sicurezza e controllo h 24, molto apprezzato dai residenti italiani e di grande attrattiva per i clienti stranieri. Inoltre, la certezza del ritorno di investimento nel medio e lungo termine, con una crescita prevista del 10/15 per cento, immette nuova linfa in un segmento del mercato immobiliare, attualmente di nicchia in Italia, ma con buone potenzialità di valorizzazione».
Ne vede già gli sviluppi concreti Flavia Dutto, Office Manager & Private Office Advisor di Engel&Völkers, che riferisce la maggiore affluenza rispetto al passato di golfisti svizzeri e nordeuropei, ma anche milanesi e varesini, ai club del Lago Maggiore (tra i più blasonati quelli di Castelconturbia, Bogogno, des Iles Borromés, Alpino di Stresa), allettati dalla possibilità di usufruire di strutture di grande gusto e tradizione a tariffe più convenienti rispetto a quelle praticate oltre confine: «Abbiamo richieste di immobili da parte di clienti svizzeri, finlandesi, norvegesi e tedeschi, oltre che milanesi. Non si tratta esclusivamente di golfisti: ci sono anche altri profili, attratti dalla vicinanza a Milano e ai suoi aeroporti, dalla bellezza del lago Maggiore e dei dintorni, e dai plus delle golf residences, come i servizi di sicurezza e sorveglianza di cui godono, l’ordine perfetto del contesto, il contingentamento degli accessi dei visitatori, l’internazionalità dell’ambiente».
Nella tenuta, in Maremma…
Aveva già capito tutto, più di vent’anni fa, Augusto Orsini, costruttore romano habitué dell’Argentario fin da bambino. Suo padre Giuseppe lo costringeva a risvegli antelucani per essere accompagnato a giocare a golf altrove, visto che in loco non c’erano campi disponibili. Certo non sarà stato solo per andare incontro alle esigenze paterne, ma è sicuro che l’amore per questo territorio meraviglioso situato nel lembo più meridionale della Maremma e l’affezione a questo sport siano stati per Orsini le scintille di un pensiero visionario che si è concretizzato in un progetto rivoluzionario: la creazione nel 2003 di Argentario Golf & Wellness Resort, una tenuta di 77 ettari protetti dalla certificazione ambientale BioAgriCert, con un campo da 18 buche (l’unico in Italia con la licenza PGA) dove si terrà l’82° edizione degli Open nel 2025, una club house con vista sulla laguna di Orbetello, un resort a 5 stelle che fa parte dell’Autograph Collection Hotels sotto l’egida di Marriot International e 23 ville di lusso, 9 delle quali ancora in costruzione, in consegna nel 2025 e disponibili sul mercato.
Le ville vengono consegnate ready to live, comprensive di arredi firmati dal designer Andrea Fogli: «Le prime 7 sono già state consegnate e altrettante seguiranno a partire da settembre», spiega Orsini. «I primi acquirenti sono stati gli stranieri (svizzeri, francesi, svedesi, americani, brasiliani), seguiti da milanesi e bolognesi. Si tratta di persone di alto profilo socioculturale e di grande potere economico che hanno scelto il nostro comprensorio per la completezza dell’offerta, la sua sostenibilità ambientale, la wilderness del territorio e il richiamo della regione Toscana con la sua cultura, l’arte, il cibo, il vino. Last but not least, i proprietari possono avvalersi del Rental Management, un servizio di gestione delle unità immobiliari che provvede ad affittarle quando non sono occupate. La redditività è assicurata e altissima, considerando che il tasso di occupazione del nostro resort è pari all’85% e si parla di oltre 3mila euro a notte».
In green, in Sicilia
Orsini non è il solo ad averci visto lungo: in Sicilia, esattamente a Sciacca, c’è Verdura Resort, inaugurato nel 2009 ed entrato rapidamente nelle prime posizioni dei ranking europei e italiani dei resort, con due campi da golf incastonati nello spettacolare paesaggio della costa agrigentina, sei ristoranti, una spa, numerosi impianti sportivi, club per bambini, infinity pool e molte altre amenities.
«L’unicità del suo concept, che combina uno stile di vita attivo con la cultura siciliana, enogastronomia eccellente e uno scenario strepitoso ha convinto Rocco Forte Hotels ad aggiungere al Verdura Resort un portfolio di offerte immobiliari, che comprende 20 ville di lusso attualmente in vendita», dice Aldo Flakstad, Head of Residential Development di Knight Frank, la società immobiliare internazionale specializzata in Luxury Real Estate che ne gestisce la commercializzazione. «Queste ville sono state inizialmente affittate riscuotendo grande interesse nei fedeli clienti del Verdura, alcuni dei quali hanno già espresso un deciso interesse ad acquistarle».
Con vista, sul mare della Sardegna
Discorso simile per un altro sviluppo immobiliare legato al golf in Sardegna, a Pula (Cagliari), i cui albori risalgono addirittura agli anni Settanta. Nel 2004 la proprietà è stata acquistata da IMMSI, finanziaria quotata in Borsa, e ha cambiato passo. Oggi, nella cornice dell’adiacente Parco naturale del Gutturu Mannu, di fronte a uno dei tratti di mare più caraibici della Sardegna, si trovano i 500 ettari di Is Molas Resort, una gated community con hotel, campo di golf a 27 buche, impianti sportivi, spa, ristoranti, accesso a un beach club privato e una corona di ville super esclusive firmate niente meno che dall’archistar Massimiliano Fuksas.
Queste dimore, vere e proprie sculture da abitare che ripropongono il colore intenso della terra sarda e volumi arrotondati come se fosse stato il vento a modellarle, hanno dimensioni diverse (dai 230 metri quadri di Villa Arenada che supera il valore di 2 milioni di euro ai 680 di Villa Palas sul mercato per oltre 4 milioni di euro) a e possono essere altamente personalizzabili nelle finiture. Sono complete di arredamento firmato Doriana Fuksas. Che dire? Siamo pronti per vivere un sogno? (Riproduzione riservata)
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