A dieci giorni dall’autorizzazione firmata dal giudice delegato Chiara Di Credico al curatore Francesco Manduca, per la stipula del contratto di affitto di azienda riferito al S.Anna hospital, arriva, nei confronti del Centro Clinico Ortensia S.r.l, indirizzata allo stesso giudice e al curatore, una istanza per la revoca dell’aggiudicazione e la sospensione delle operazioni di affitto d’azienda da parte del secondo contendente Ankaa Medical. Il legale della Ankaa Medical, Adolfo Procopi, motiva la richiesta partendo proprio dai requisiti contenuti nell’avviso d’asta, dove si legge:
Cosa chiedeva il bando
“In considerazione della tipologia e dell’elevato livello scientifico delle prestazioni medico – sanitarie erogate da Villa S. Anna S.p.a. allorquando era in bonis … gli eventuali offerenti … dovranno dare prova di avvalersi mediante assunzione o contratto d’opera professionale – in caso di aggiudicazione ed in ogni caso prima della erogazione di qualsivoglia prestazione sanitaria – di professionisti altamente specializzati …”.
La Ankaa Medical srl di Daniele Maselli ha presentato 51 lettere di intenti di altrettanti professionisti
Tale formulazione testuale, inserita nel paragrafo dell’avviso che indica i requisiti richiesti all’offerente, genera incertezza sulla consistenza della prova da offrire ai fini della
partecipazione all’asta, poiché richiede una dimostrazione attuale (quale condizione di partecipazione) di un adempimento futuro (in caso di aggiudicazione e prima dell’erogazione delle prestazioni ). Ankaa Medical srl, si legge nell’atto depositato, ha interpretato il requisito in parola come preventiva e comprovata allegazione della serietà e consistenza del team medico e dell’assetto organizzativo che l’offerente sarebbe in grado di mettere in campo subito dopo l’aggiudicazione e, quindi, della sua capacità di potersi avvalere di un congruo numero di professionisti operanti, con provate qualità ed esperienza, nel settore sanitario.
Nell’ottica di fornire di tale prova, la Ankaa Medical ha prodotto 51 manifestazione di interesse e sottoscrizione di lettere di intenti da parte di soggetti con tutte le professionalità
necessarie all’avvio ed alla piena ripresa dell’attività della struttura.
Il centro clinico Ortensia ha presentato meno di dieci disponibilità alla colalborazione
La concorrente risultata aggiudicataria ha invece allegato all’offerta in sede di asta invece, meno di dieci lettere di intenti, inidonee a dare evidenza della capacità di erogare prestazioni sanitarie specialistiche, mancando figure chiave come anestesisti, chirurghi, cardiologi, chirurghi vascolari.
Tra queste, inoltre, le manifestazioni di volontà dei soggetti in presumibile posizione di vertice organizzativo rispetto alla prova offerta dal concorrente, sembra, sempre secondo quanto sostenuto negli atti, che fossero prive di firme e pertanto non riconducibili con certezza ai sottoscrittori.
Non è stata, dunque, fornita alcuna risposta alla istante circa le questioni dalla medesima sollevate, poiché – per quel che è dato conoscere – il Curatore ha dichiarato di volerle sottoporre al Giudice Delegato e quest’ultimo ha rilevato essere invece l’aggiudicazione un atto proprio del Curatore.
Oltre a tale profilo formale, dal punto di vista della legittimità sostanziale, la maggiore convenienza economica può essere l’unico parametro di valutazione delle offerte concorrenti nel caso di vendita, ma l’instaurazione di un rapporto di affitto d’azienda, per una struttura sanitaria di alta specializzazione, non può prescindere dalla valutazione dell’organico di cui l’offerente dà prova di potersi avvalere.
La dimostrazione anticipata, al momento della presentazione dell’offerta, della qualità e quantità del personale sanitario è requisito di partecipazione all’asta in quanto costituisce l’unico elemento di garanzia, soprattutto per i creditori, circa il proficuo avvio e soprattutto circa la proficua prosecuzione del rapporto contrattuale stipulato con la procedura e – di conseguenza – circa l’effettivo incasso dei canoni offerti.
I motivi dell’istanza di sospensione della procedura di affidamento del fitto d’azienda
“Ragionando diversamente – scrive la ricorrente – chiunque avrebbe potuto presentare un’ offerta nominalmente vantaggiosa, allegando qualche manifestazione di interesse di eventuali futuri
collaboratori, ma esponendo così la procedura all’elevato rischio di una gestione inefficace della clinica e quindi del dispendio di tempi e attività processuali poco utili ed anzi controproducenti per l’interesse della massa”
“In realtà – secondo la tesi della Ankaa sostenuta dal legale Procopi – le offerte considerate sono disomogenee con una sostanziale disparità di trattamento ed una consistente agevolazione operativa per l’offerta concorrente, perché solo l’offerta della Ankaa Medical srl è stata preceduta da un lungo lavoro di preparazione e raccolta delle concrete disponibilità dei professionisti”
Sono queste le motivazioni che inducono la Ankaa Medical, che fa capo a Daniele Maselli, già cardio chirurgo al S.Anna hospital a ritenere che i requisiti richiesti dal bando e sopra richiamati
debbano essere intesi in senso restrittivo, quale dimostrazione attuale e concreta, al momento dell’asta, delle professionalità di cui l’offerente si avvarrà per avviare le attività
sanitarie, a pena di inammissibilità dell’offerta.
Se ciò è vero, l’offerta del Centro Clinico Ortensia S.r.l., secondo Maselli e il suo legale, è inidonea a realizzare il miglior soddisfacimento degli interessi della procedura, e doveva e deve considerarsi inammissibile.
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