Quanto sia importante l’ISEE ai fini dei Bonus che si possono ottenere, è ormai risaputo, eppure si continuano a commettere questi errori.
Un termine che nel pre pandemia era quasi sconosciuto ma che dopo il Covid è diventato di uso comune: parliamo dell’ISEE e dei suoi vantaggi, ma anche di come si possa sbagliare la compilazione e non ottenere gli aiuti statali.
Prima del Covid la maggior parte degli italiani non ne avevano quasi mai sentito parlare, ma poi la pandemia ha seppellito l’economia e distrutto certezze che prima di allora erano intoccabili. A causa dei lockdown molte attività hanno chiuso e i lavoratori erano costretti in casa a meno che non ci fosse la possibilità di operare dal remoto, una rivoluzione che con il passare degli anni è diventata una realtà consolidata.
A fronte della perdita di stipendi ed entrate derivanti dal lavoro autonomo, il Governo decise di aiutare le famiglie più colpite dalla crisi con agevolazioni sotto forma di bonus. E per richiederli si è tenuto conto dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ovvero lo strumento che verrà adottato da enti pubblici e privati per valutare la situazione economica delle famiglie che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata.
Da quel momento l’ISEE è diventato di uso comune e i Caf si sono adoperati per aiutare le famiglie a compilarlo per richiedere gli aiuti, un esempio su tutti è stato il Reddito di cittadinanza che specialmente nel post Covid – ma è nato prima per volere del Movimento 5 stelle – ha dato un sospiro di sollievo a milioni di famiglie, prima di naufragare sotto i colpi del nuovo governo Meloni. Ancora oggi l’ISEE è fondamentale perché molti bonus non sono mai stati cancellati e di nuovi ne sono nati. Ecco perché è meglio comprendere quali siano gli errori più comuni nella compilazione del documento e i rischi che si corrono.
Gli errori sulla compilazione ISEE che ti tolgono aiuti e Bonus
Uno dei primi errori che si fanno nella compilazione dell’Indicatore, riguarda lo stato di famiglia. E sbagliare può creare problemi seri, non solo non si ottengono agevolazioni ma in più si potrebbero pagare sanzioni anche molto alte. Alcuni esempi: se un figlio maggiorenne ha residenza nella propria casa, bisogna dichiararlo, ma c’è una soluzione: per abbassare l’ISEE e ottenere più facilmente gli aiuti statali basta cambiare residenza al figlio, se non vive più in casa con i genitori.
L’errore che si commette maggiormente è quello di presentare un unico stato di famiglia e un unico modello ISEE. Invece occorre che ogni famiglia presenti il proprio stato di famiglia e il proprio modello ISEE, inserendo solo l’unità abitativa nella quale risiede. Attenzione anche che lo stato di famiglia non sia scaduto, in questo caso basta recarsi all’anagrafe per aggiornarlo.
Una domanda fondamentale da farsi prima della compilazione dell’ISEE: come si fa a sapere chi fa parte del nucleo familiare? Per essere inclusi nello stato di famiglia, bisogna convivere con il nucleo ed attestare il legame di parentela
che può essere il risultato di un matrimonio oppure di una unione civile. Si può far parte dello stesso nucleo familiare anche se si è conviventi, oppure se si è uniti da un legame affettivo. Questo succede per le coppie non sposate o non unite civilmente che abbiano la stessa residenza oppure di persone senza legami di parentela, che vivono nella stessa abitazione.
In caso ci siano dubbi sulla compilazione, ci si può rivolgere a un CAF o a un professionista, anche perché le conseguenze di un errore nello stato di famiglia possono essere molto pesanti, come la perdita di tutte le agevolazioni,
una sanzione fino a 25.822 euro e potrebbero esserci addirittura conseguenze penali con una sanzione detentiva fino a 3 anni. Se l’errore nella compilazione dei documenti è dipeso dal CAF o da un professionista abilitato, il cittadino può richiedere il risarcimento del danno.
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