(AGENPARL) – Roma, 31 Ottobre 2024
(AGENPARL) – gio 31 ottobre 2024 Prot. n.______ Federico Marini
CREDITO – La stretta creditizia non allenta la presa sulle imprese
sarde. 148milioni di extra costo pagati in più dalle aziende. Calo dei tassi lento
e tante attività ricorrono all’autofinanziamento. Meloni e Serra
(Confartigianato Sardegna): “La stretta creditizia è un vincolo alla crescita.
Necessario credere di più nei Consorzi Fidi Artigiani”.
Associazioni La stretta creditizia e il costo del denaro non allentano la presa sulle imprese
Territoriali sarde.
Sud Sardegna E’ questo ciò che emerge dal rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato
Cagliari
Via Riva Villasanta 241
Imprese Sardegna che, analizzando i dati della Banca d’Italia tra giugno 2022 e luglio
Oristano
delle realtà isolane si sia attestato al +8,07%, contro una media nazionale del 6,52%.
Via Campanelli, 41 L’Isola, per questo, è al secondo posto per costo del denaro per le attività produttive in
Nuoro “Nonostante la Banca Centrale Europea abbia ridotto i tassi, i cui effetti sulle
Via Brig.Sassari, 37 imprese è ancora poco percettibile – commenta Giacomo Meloni, Presidente di
Confartigianato Imprese Sardegna – la situazione è ancora preoccupante sia per gli
Sassari imprenditori, che hanno bisogno del credito per investire e crescere, sia per i cittadini,
Via Alghero, 30
Gallura Olbia
giorni”. “Ci auguriamo – sottolinea il Presidente – che questo taglio agli interessi non
Via Sangallo 67 sottintenda una visione pessimistica delle prospettive economiche ma che la BCE intenda
perché il costo del denaro continua a rappresentare un vincolo per la ripresa. La stretta
monetaria ha rallentato le scelte di investimento delle imprese, frenando le transizioni
green e digitale che, per raggiungere gli obiettivi del Green Deal e di RepowerEU,
necessitano di 745 miliardi di euro di risorse pubbliche e private”. “E’ necessario,
quindi, ridare ossigeno e possibilità di finanziamento a tutte le realtà che vogliono
investire che stanno lottando per uscire definitivamente dai danni creati da pandemia,
aumento costi energetici e materie prime. e dai conflitti nell’Europa centrale e nel Medio
Oriente – aggiunge Meloni – Banche e imprese devono ragionare insieme e nella stessa
direzione, per cercare strade alternative a un calo ancore troppo lento dei tassi.
Dobbiamo evitare che questa situazione possa creare ulteriori danni al sistema
produttivo sardo e italiano”
A livello settoriale, a giugno 2024, i costi del credito più elevati in Sardegna sono
stati sostenuti dalle imprese delle costruzioni. Infatti il TAE, Tasso di interesse annuo
effettivo, per questo settore è stato del 9,24%: l’Isola ha il terzo tasso di interesse più
elevato in Italia. Prima è la Calabria con +9,59%, ultima l’Emilia con 6,42, mentre la
media italiana è del 7,38%. Costo dei prestiti elevatissimo anche per le imprese sarde
dei servizi: +8,36%, con la Sardegna al terzo posto italiano. Prima la Calabria con
8,81%, ultima la Lombardia con 6,20%, contro una media nazionale 6,68%. Nel
Confartigianato Imprese Sardegna
manifatturiero sardo, invece, il costo del denaro si attesta sul 7,09%, terza posizione in
Italia. Prima la Basilicata con 7.32%, ultimo il Trentino, contro una media nazionale del
6,14%.
L’analisi di Confartigianato Sardegna ha anche registrato una contrazione delle
erogazioni dei prestiti sia verso le piccole imprese sarde, con il -5,4%, sia verso il totale
delle imprese, con -5.7%. La media nazionale è stata del -8,0% verso le piccole e -3,7%
sul totale delle attività produttive.
L’impennata dei tassi, che dura ormai da più di 2 anni, in Sardegna ha causato
148milioni di euro di extra costo verso le micro e piccole aziende isolane. Nei nostri
territori l’extra costo ha colpito Sassari-Gallura per 46 milioni, Cagliari per 45, il
Sud Sardegna per 22, Nuoro per 20 e Oristano per 15.
“Oltre 148 milioni di euro di extracosto per il credito delle Pmi sarde, è un numero
oggettivamente impressionante, che pesa di più dove le aziende sono più impegnate negli
investimenti per crescere – prosegue Meloni – è un tema su cui non si presta sufficiente
attenzione ma che rischia di frenare lo sviluppo delle nostre imprese”. “La marginalità è
contratta all’osso e quindi anche la volontà di mettere in atto quelle misure utili ad
aumentare la propria competitività come le evoluzioni di processo, l’acquisto di nuovi
macchinari, la rivoluzione degli spazi di lavoro – prosegue il Presidente di
Confartigianato Sardegna – tutto questo costa e le Pmi non possono permetterselo e
quindi riducono drasticamente la loro capacità di stare sul mercato e di esprimere tutto
il loro valore”.
LE FONTI DI FINANZIAMENTO
Il caro tassi ha imposto all’83,4% delle realtà produttive isolane di ricorrere
all’autofinanziamento nel caso di necessità creditizie. In ogni caso, nell’Isola il 50,7%
delle imprese di ridotte dimensioni continua a dipendere dall’erogazione di mutui e
prestiti da parte degli Istituti di Credito.
Lo studio di Confartigianato Sardegna ha analizzato anche le fonti di
finanziamento delle micro e piccole imprese della regione, prendendo in esame il 2023 e
il 2018.
L’analisi evidenza come il 50,7% delle imprese sarde (quinto posto tra le regioni
italiane, prima la P.A. di Trento con il 52,9%) dipenda dagli Istituti di Credito,
percentuale in calo del 4,3% rispetto al 2018. Tra tutte le attività produttive che hanno
una “relazione” con le Banche, l’8% ha una “dipendenza elevata dai finanziamenti”.
Tra le fonti, al primo posto, nel 2023, c’è l’autofinanziamento che interessa
l’83,2% delle piccole e medie imprese, in crescita 5% rispetto al 2018: la Sardegna è
terza in Italia mentre la Nazionale ha una media del 79,4%. Segue il credito bancario a
medio e lungo periodo, praticato dal 26,1% delle imprese sarde (in calo del 3,5%
rispetto al 2018), e quello a breve utilizzato dal 7,6% (in calo del 7,3% sul 2018).
GLI INVESTIMENTI PRINCIPALI
Le piccole e medie imprese sarde hanno usufruito delle linee di credito per
investimenti sul digitale nel 64,1% dei casi e per investimenti green nel 25,5%.
LE AGEVOLAZIONI PUBBLICHE
Solo il 6,4% delle piccole e medie imprese sarde ricorre a incentivi o agevolazioni
Confartigianato Imprese Sardegna
pubbliche: l’Isola è al terzo posto in Italia che ha una media del 3,4%. Rispetto al 2018, la
quota è salita del 4,4%.
Per Confartigianato Sardegna, purtroppo, il finanziamento alle piccole aziende
resta, ancora legato alla percezione di alto rischio e quindi, così, cresce costo del denaro
invece, spesso, l’impresa artigiana necessita di finanziamenti molto ridotti e quindi poco
appetibili dal sistema bancario che lavora più sulle grosse somme.
“Per questo, non ci stancheremo mai di ripetere come per affrontare l’emergenza
credito sia fondamentale il ruolo dei Confidi Artigiani – aggiunge Daniele Serra,
Segretario Regionale di Confartigianato – che in Sardegna operano numerosi, a
supporto delle imprese che non dispongono di sufficienti garanzie reali richieste dal
sistema bancario in modo generalizzato e di importi sempre più elevati, a volte anche
superiori al finanziamento concesso. Nonostante la recessione e le restrizioni
nell’accesso al credito questi Istituti si sono confermati strumenti di prim’ordine per lo
sviluppo dell’artigianato e della piccola impresa sarda”. “Questi Consorzi – conclude il
Segretario – hanno supportato le imprese e migliorato le loro condizioni di accesso al
credito e prestato garanzie per centinaia di migliaia di euro. Per questo, ribadiamo come
ci sia la necessità di rilanciare il loro ruolo”.
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT
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