Matteo Philippe, 18enne di Casale Monferrato, racconta la sua protesta per i diritti dei pendolari e la necessità di un trasporto pubblico affidabile e accessibile in Monferrato.
Riceviamo e pubblichiamo:
Ciao, sono Matteo Philippe, un ragazzo di 18 anni residente a Casale Monferrato. Vorrei condividere con voi la mia esperienza e la mia protesta, iniziata l’anno scorso, per migliorare il servizio ferroviario della tratta Casale – Alessandria, che ha fortemente influenzato la mia vita quotidiana e quella di tanti altri pendolari. Il movimento, chiamato “Io non mostro più il biglietto”, nasce dalla mia decisione di non esibire più l’abbonamento mensile in segno di protesta contro i continui disservizi.
Ogni giorno, come studente, mi sono trovato in ritardo a scuola a causa di ritardi e soppressioni di treni. Pagare per un servizio inadeguato che comprometteva il mio percorso scolastico e quello di molti altri studenti e lavoratori mi è sembrato profondamente ingiusto. Ho iniziato questa protesta invitando altri pendolari a fare lo stesso e distribuendo volantini in stazione e sui treni. La protesta ha raccolto oltre 500 firme su Change.org e attirato l’attenzione dei media: sono stato intervistato da Alessandro Milan su Radio24 e da Stefano Gramellini su LA7, e la mia storia è stata raccontata anche da La Repubblica e Il Fatto Quotidiano.
Grazie a questa forma di disobbedienza civile, oggi posso vantare un piccolo successo: secondo il Rapporto COMIS, a settembre 2023, la tratta Casale-Alessandria ha raggiunto una puntualità dell’80% e un ritardo medio di un minuto. Tuttavia, ci sono ancora molte problematiche da risolvere.
Problemi Persistenti e Promesse non Mantenute
Uno dei problemi principali è la mancanza di corse serali. Dopo le 18:35, non c’è più alcun treno disponibile per tornare a Casale da Alessandria, rendendo impossibile il ritorno per i pendolari che lavorano fino a tardi. Anche il sabato il servizio è carente: l’ultimo treno parte alle 16:35, limitando notevolmente i collegamenti.
È importante sottolineare che l’ex sindaco di Casale e attuale assessore alla sanità della Regione Piemonte aveva promesso il ripristino del treno delle 19:35 e il ritorno di un presidio della Polfer nella stazione di Casale, ma nessuna di queste promesse è stata mantenuta. La sicurezza nella stazione, scenario di eventi tragici, è una preoccupazione seria per la nostra comunità.
Il Costo del Servizio e la Mancanza di Sconti per gli Studenti
La situazione è resa ancora più frustrante dal costo elevato del servizio. Paghiamo 93 euro al mese per soli 33 chilometri di tratta, un prezzo che aumenta costantemente. In altre regioni, come la Lombardia, gli studenti possono usufruire di tariffe agevolate. A Milano, ad esempio, l’abbonamento mensile per gli studenti costa solo 22 euro e copre tutti i mezzi di trasporto urbano. Mi sembra incredibile che Casale, considerata la Capitale del Monferrato, sia quasi inaccessibile nei weekend, limitando anche il potenziale turistico della zona.
L’Importanza di un Trasporto Pubblico Efficiente
Investire nel trasporto pubblico significa incentivare il turismo e sostenere l’economia locale. È una questione che riguarda tutti noi, indipendentemente dalle convinzioni politiche. Un territorio non collegato è un territorio che rimane indietro, sia economicamente che culturalmente. È per questo che continuo a lottare per un trasporto pubblico migliore. La Provincia di Alessandria, al centro del triangolo industriale Torino-Milano-Genova, è quella che riceve meno fondi regionali per il trasporto pubblico locale (TPL).
Per risolvere queste problematiche, sollecito la Regione Piemonte e l’assessorato competente a intervenire con decisioni concrete: i pendolari sono molti, e la politica può e deve fare la differenza, gestendo in modo efficace la rete dei trasporti. Non è accettabile che, in un’epoca di emergenza climatica, le persone siano costrette a dipendere dalle automobili.
Conclusione: Un Appello per il Futuro
Spero che la mia lettera porti a una riflessione seria sulle condizioni del trasporto pubblico tra Casale e Alessandria. Invito tutti a unirsi a questa battaglia per un servizio che rispetti chi lo utilizza, un servizio che sia accessibile, puntuale e sicuro. Continuerò a battermi perché credo profondamente nell’importanza di un trasporto pubblico efficiente e sostenibile, un diritto fondamentale per ogni cittadino.
Matteo Philippe
Vice-coordinatore Gruppo Pendolari di Casale Monferrato
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La lettera di Matteo Philippe
Lettera da Matteo Philippe, pendolare monferrino ideatore della protesta “Io non mostro più il biglietto”
Ciao, sono Matteo Philippe, 18enne e residente a Casale Monferrato. Sono l’ideatore della protesta “Io non mostro più il biglietto”, avvenuta l’anno scorso in seguito ai disservizi occorsi sulla Casale – Alessandria.
Tali disservizi mi impedivano di arrivare in orario a scuola quasi ogni mattina, perciò ho deciso di farmi coraggio e rimboccarmi le maniche perché mi sembrava profondamente scorretto che dovessi pagare per un servizio che non c’era e che aveva delle ricadute sul mio percorso scolastico.
Ho smesso di mostrare il biglietto che ogni mese non ho mai mancato di acquistare, coinvolgendo i pendolari della mia tratta, tutti studenti e lavoratori, e distribuendo volantini in stazione e sui treni.
Ho fatto proseliti e ho creato una petizione su change.org, firmata da più di 500 persone.
La mia umile protesta ha catturato una notevole attenzione mediatica, portandomi a essere intervistato da Alessandro Milan per Radio24 e da Stefano Gramellini per il suo programma “In altre Parole”, visibile su LA7.
La mia protesta ha anche riscosso l’attenzione di giornali nazionali, come La Repubblica e il Fatto Quotidiano.
Oggi, vorrei condividere con voi una riflessione sui trasporti, che incomincio attraverso un elogio della disobbedienza civile, scelta che non vuol essere in alcun modo autocelebrativa, lo sottolineo.
Il concetto di disobbedienza civile viene spesso deturpato in malafede, ma in realtà è un concetto meraviglioso, esercizio di democrazia pura.
Per quanto mi riguarda, la mia piccola-grande forma di disobbedienza civile ha dato i suoi frutti: i treni della mia tratta, al mese di settembre di quest’anno, hanno registrato una percentuale di puntualità dell’80% e un ritardo medio di 1 minuto (fonte: Rapporto COMIS).
Nonostante questa indubbia vittoria, restano delle altre importanti battaglie da fare perché le condizioni del servizio si possano definire ottimali.
Durante le fasce serali, c’è un’inspiegabile carenza di treni: ciò impedisce ai pendolari che lavorano ad Alessandria di tornare a Casale. L’ultimo treno di cui si dispone è alle 18.35. Senza sfociare nella polemica becera, mi permetto di dire che l’ex sindaco di Casale Monferrato, ora assessore alla sanità della regione Piemonte, aveva promesso di rimettere il treno pre-pandemico delle 19.35, ma la promessa non è stata mantenuta. Promessa non mantenuta insieme a quella di riistituire il presidio Polfer nella stazione di Casale, stazione che presenta una grande lacuna securitaria e stazione che si è resa protagonista di tragici eventi.
L’altro problema sostanziale è che di sabato c’è una grande carenza di treni e il servizio presenta dei lunghi buchi orari.
Anche in questo caso, ciò costituisce un problema per i pendolari che lavorano e condiziona negativamente il tessuto turistico della provincia alessandrina.
Il sabato, l’ultimo treno presente per andare a Casale da Alessandria è alle 16.35.
Ricordo che noi paghiamo €93 al mese e ricordo che il prezzo è aumentato di nuovo, come lo fa tutti gli anni qui in Piemonte (vedesi la dichiarazione dell’Agenzia per la mobilità Piemontese). Ci sono solamente 33 km di tratta tra Casale e Alessandria: andrebbe decisamente rivisto il costo del servizio, vista la carente offerta.
Inoltre, non beneficiamo di nessun tipo di sconto o gratuità in quanto studenti, mentre gli studenti di Milano dispongono di un abbonamento a tariffa ridotta di solamente €22 per l’utilizzo di tutti i mezzi urbani della città.
Poi mi sento di dire un’altra cosa. Spesso, Casale viene definita la “Capitale del Monferrato” e una domanda sorge spontanea: come può la capitale del Monferrato essere quasi totalmente iraggiungibile di Sabato e totalmente irraggiungibile di Domenica?
Migliorare la rete dei trasporti casalesi significa incentivare il turismo, creare movimento e fare un favore all’economia della nostra città.
Perché non si investe di più nel trasporto pubblico? Tra l’altro, La Provincia di Alessandria, pur essendo al centro del triangolo industriale Torino – Milano – Genova, è quella che percepisce meno fondi regionali per il Tpl (trasporto pubblico locale).
Io continuerò a battermi per il trasporto pubblico perché è una cosa in cui credo sinceramente e profondamente. E ci tengo a dire un’altra cosa molto importante. I mezzi pubblici non dovrebbero essere una questione di destra o di sinistra (non è “ideologia”), ma una questione universale: un territorio non collegato è un territorio che resta indietro, economicamente e culturalmente.
Per questo motivo, sollecito la Regione Piemonte e l’assessorato competente a battere un colpo: ci sono di mezzo moltissimi pendolari. La politica può e deve cambiare le cose – è la Regione, infatti, che decide il costo dei biglietti, l’istituzione di nuove tratte ferroviarie e la cadenza e gli orari dei treni.
Sono fermamente convinto che nel 2024, in un paese come l’Italia, sia impensabile ed ingiusto che le persone siano costrette a dipendere dalla loro automobile, soprattutto a fronte della stringente emergenza climatica.
Matteo Philippe, vice-coordinatore Gruppo Pendolari di Casale Monferrato
Articoli dichiarazioni Riboldi cui attingo: https://radiogold.it/news-alessandria/cronaca/255330-pullman-sostitutivo-alessandria-casale-1955-confermato-ripristino-treno/
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