Il punto zero della Storia. A Göbekli Tepe, il più antico tempio del mondo, si torna indietro fino a ben 12.000 anni fa. I ripetuti scavi in questo sito archeologico in Turchia hanno segnato una tappa fondamentale nella conoscenza e nella riscrittura dell’evoluzione umana: hanno portato alla retrodatazione del passaggio dal nomadismo alla vita stanziale.
Oggi questa straordinaria scoperta è al centro di una mostra a Roma: “Göbekli Tepe: l’enigma di un luogo sacro”. Una mostra importante, che ha come location un altro monumento-icona, il Colosseo. Il secondo livello dell’Anfiteatro Flavio ospita, fino al 2 marzo 2025, questa esposizione dedicata all’insediamento turco, Patrimonio Unesco.
Dove si trova Göbekli Tepe e come arrivare
Göbekli Tepe si trova in Turchia nei pressi di Örencik, villaggio a circa 18 chilometri a nordest dalla città di Şanlıurfa, provincia dell’Anatolia sudorientale. È qui che bisogna atterrare, con un volo interno da Istanbul (viaggio di oltre 12 ore, con uno scalo).
Poi vi sono tre opzioni per raggiungere il sito archeologico: con mezzi pubblici (con partenza dal Museo Archeologico di Şanlıurfa), taxi e auto a noleggio.
Göbekli Tepe, la Stonehenge della Turchia: perché è famoso?
Misteriose pietre megalitiche a forma di T, pilastri in calcare alti fino a 6 metri e pesanti oltre 15 tonnellate ciascuno, che si ergono verso il cielo, disposti in recinti circolari e rettangolari: il fascino di Göbekli Tepe richiama subito alla memoria Stonehenge.
E anche qui le incognite non mancano: a cosa servivano queste costruzioni? Quali riti vi si compivano? Cosa simboleggiano i motivi geometrici e le raffigurazioni stilizzate di animali scolpiti sulla pietra? Come hanno fatto gli uomini dell’epoca a eseguire questi altorilievi (l’inizio della metallurgia è datata posteriormente)?
Göbekli Tepe, sito sorto tra il 9.500 a.C. e l’8.200 a.C., si trova su una montagnola artificiale alta 15 metri, con un diametro di 300: il nome significa, letteralmente, “collina panciuta” e racconta molto della sua storia.
Tepe è un termine persiano che, in archeologia, indica una collina formata dall’accumularsi di antichi materiali architettonici. E, in effetti, sembra che gli scavi abbiano fatto emergere solo una piccola parte delle costruzioni risalenti al neolitico, disseminate in tutta la regione.
A quaranta chilometri, sempre nella provincia di Şanlıurfa, si trova per esempio il sito gemello di Karahan Tepe.
Siamo nella zona più settentrionale della cosiddetta “mezzaluna fertile”, quella “culla delle civiltà” che ha visto nascere l’agricoltura. Per questo Klaus Schmidt, archeologo tedesco di fama mondiale e scopritore di Göbekli Tepe (vi lavorò dal 1995 al 2014), ha teorizzato che qui tribù di cacciatori iniziarono a raccogliere e poi piantare cereali selvatici per sfamare le migliaia di persone coinvolte nella costruzione del tempio, in prima ipotesi con funzione rituale e funeraria.
LEGGI ANCHE: Turchia: cosa vedere nel Paese sospeso tra due mondi
Così sarebbe avvenuto il passaggio dalla vita nomade a quella stanziale. Mentre prima si pensava che fossero nate prima le città e poi i luoghi di culto, ora sembra che proprio la religione sia stata la causa dell’organizzazione sociale di un primo centro abitativo complesso. Però questa teoria di Schmidt non è attualmente condivisa da tutti gli studiosi e alcuni rinvenimenti fanno pensare anche ad un uso domestico delle imponenti costruzioni.
Quel che è certo, grazie alla stratigrafia del luogo, è che, attorno a questi megaliti gli uomini si sono succeduti per parecchi secoli, prima che l’insediamento venisse abbandonato. Nel 2018 Göbekli Tepe è divenuto sito Patrimonio Unesco e dal 2019 è stato aperto al pubblico. Nel frattempo, gli scavi vanno avanti per svelare i tanti misteri che avvolgono questi megaliti.
Il progetto Taş Tepeler
Un vero museo archeologico diffuso a cielo aperto, una zona di ricerche che si estende su un’area di circa 150 chilometri di diametro.
C’è ancora tanto da scoprire nella regione di Taş Tepeler (“colline di pietra”), che dà il nome al progetto avviato nel 2021 dal ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Türkiye e che coinvolge, oltre a Göbekli Tepe, anche i siti di Karahan Tepe, Harbetsuvan, Gürcü Tepe, Sayburç, Çakmak Tepe, Sefer Tepe, Mendik, Söğüt Tarlası e Yenimahalle.
LEGGI ANCHE: In Cappadocia, tra camini delle fate, mongolfiere e dervisci rotanti
Sono tutti insediamenti databili tra il 9.500 e l’8.200 a.C., caratterizzati da strutture monumentali: uno straordinario osservatorio per lo studio del passaggio dal Paleolitico al Neolitico nell’Anatolia e nell’Alta Mesopotamia.
Il Progetto Taş Tepeler è frutto di uno sforzo congiunto realizzato da 33 organizzazioni internazionali, tra cui anche alcune istituzioni accademiche italiane.
“Göbekli Tepe: l’enigma di un luogo sacro”: la mostra al Colosseo
A fare luce sui misteri di questi complessi megalitici turchi prova anche la mostra “Göbekli Tepe: l’enigma di un luogo sacro”, promossa dal Parco Archeologico del Colosseo con la collaborazione del ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Türkiye e dell’ambasciata di Türkiye a Roma. Sarà accessibile fino al 2 marzo 2025 lungo il percorso di visita del secondo livello dell’anfiteatro.
LEGGI ANCHE: Colosseo, Arena di Nîmes e gli altri anfiteatri romani più importanti e meglio conservati del mondo
Per la prima volta il pubblico visiterà Göbekli Tepe con un viaggio immersivo alla scoperta di uno dei più antichi e affascinanti siti archeologici del mondo, alle origini della civiltà.
L’allestimento site specific asseconda il profilo ellittico del Colosseo, mentre le riproduzioni delle colonne e le dettagliate ricostruzioni dei complessi circolari di Göbekli Tepe si appoggiano ai monumentali pilastri degli ambulacri dell’anfiteatro. Video mapping e proiezioni video trasportano il visitatore in Anatolia e lo accompagnano in una passeggiata all’ombra dei megaliti.
Ma, oltre all’atmosfera, c’è tanto approfondimento teorico per gli appassionati di Storia: per tutta la durata dell’esposizione, sono in programma conferenze e seminari tematici che coinvolgono esperti internazionali di archeologia e storia dell’arte.
SCOPRI NELLA GALLERY altre info su Göbekli Tepe e la mostra al Colosseo
Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui