Quella appena conclusa è stata una settimana interlocutoria per il settore immobiliare in Borsa, in attesa dei risultati del terzo trimestre dei colossi del comparto, per sapere come è andato il business negli ultimi mesi e per avere nuove previsioni sul 2025. In assenza di indicazioni delle trimestrali, gli investitori hanno guardato al prospettive dei tassi di interesse: la probabilità di un taglio da parte della Fed la prossima settimana resta molto alta, mentre per la BCE una riduzione da 25pb in dicembre è data praticamente per certa.
Tuttavia, una crescita superiore alle attese in Europa e robusta anche negli USA, combinata con un’inflazione che rialza la testa, hanno spinto i mercati a scommettere sul fatto che Fed e BCE non avranno fretta nel tagliare il costo del denaro. Negli scorsi giorni la presidente BCE Christine Lagarde ha detto in un’intervista che l’obiettivo per un’inflazione al 2% è all’orizzonte ma che la dinamica dei prezzi non è del tutto sotto controllo.
L’andamento del settore in Borsa
Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che ha fatto segnare un -3,8% su base settimanale, peggiore del -2,9% dello Stoxx Europe 600.
Una performance leggermente migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha perso il 2,2% su base settimanale, sotto-performando comunque l’indice FTSE MIB che ha chiuso la settimana con una diminuzione del 1,5%.
I titoli immobiliari quotati a Milano
Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per Next Re (+1,2%). Poco mossa Abitare In. Le peggiori performance, invece, sono quelle di Risanamento (-9%). Negative Aedes (-3,5%), Gabetti (-1,9%), Brioschi (-1,6%). Cali più contenuti per IGD (-1,2%).
Mentre la stagione delle trimestrali deve ancora entrare nel vivo, Risanamento ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con una perdita consolidata netta di 27,5 milioni di euro, rispetto al risultato netto positivo di 16,7 milioni di euro al 30 settembre 2023 (che beneficiava anche degli effetti positivi dell’operazione Project Starfighter pari a circa 30 milioni di euro)
I dati macroeconomici
I maggiori spunti arrivano dagli Stati Uniti questa settimana. In primis, le domande di mutuo sono state in leggera diminuzione, dopo il grosso calo della settimana precedente, con i tassi sui mutui trentennali che sono aumentati al 6,73%, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA).
Dal punto dei vista dei prezzi delle case, l’indice della Federal Housing Finance Agency ha segnato un +0,3% su mese e un +4,2% su anno per agosto 2024, mentre l’indicatore S&P Case-Shiller ha registrato un +5,2% su anno per lo stesso mese.
Hanno accelerato le vendite di case in corso a settembre, secondo i dati dell’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), con un incremento del 7,4% su base mensile.
Gli studi di settore
Negli scorsi giorni si è tenuta l’Assemblea pubblica 2024 Confindustria Assoimmobiliare, durante la quale è stata presentata l’indagine: “Il valore riconosciuto. Gli italiani e la percezione degli investimenti immobiliari nelle grandi città”, realizzata in collaborazione con l’Istituto di ricerca SWG. Il 67% della popolazione ritiene necessarie iniziative volte al recupero dei quartieri degradati, il 49% pensa sia essenziale riconvertire edifici industriali dismessi e il 33% considera imprescindibile la costruzione di studentati universitari. In particolare, guardando alle grandi città, l’analisi rileva che a Milano l’impatto sociale degli interventi nel mattone è legato soprattutto alla capacità di costruire spazi con una forte valenza pubblica e ampiamente accessibili. Fondamentale, in tale contesto, è anche la necessità di creare luoghi sicuri per gli abitanti e i cittadini che li frequentano. Nella capitale meneghina, il 72% della popolazione giudica favorevolmente questo genere di investimenti contro una media nazionale che si ferma al 63%. Le grandi iniziative nel comparto del real estate sono viste, poi, come un processo win-win per tutti gli attori in gioco: dagli investitori finanziari, agli acquirenti delle abitazioni, fino agli abitanti dei quartieri.
Secondo un’analisi effettuata dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa sulla base dei dati Agenzia delle Entrate, il secondo trimestre del 2024 descrive uno scenario positivo per gli immobili d’impresa, con le compravendite che sono in aumento in tutti i comparti anche se con tassi di crescita inferiori rispetto al primo trimestre. Sono stati i capannoni ad aver registrato l’aumento più sostenuto (+9,9%), seguono i negozi che chiudono il trimestre con un aumento del 5,5%. Per quanto riguarda gli uffici le cui transazioni sono aumentate del 2,6%.
L’Osservatorio BRICK realizzato dalla società Berry ha calcolato che nei primi nove mesi del 2024 il numero di aste immobiliari pubblicate in Italia ha continuato a diminuire, mentre il valore medio delle basi d’asta si è stabilizzato intorno ai 170.000 euro, con variazioni medie dell’1%. Le grandi città mostrano andamenti diversi: a Roma il numero di aste è rimasto stabile rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre i prezzi medi di base d’asta sono scesi del 21% (da 316.000 a 250.000 euro). A Milano, invece, le aste sono aumentate di oltre il 52%, con un rialzo del 12% nel prezzo medio di base d’asta (da 221.000 a 250.000 euro).
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