Ferrara, 3 novembre 2024 – È stato pensato e realizzato soprattutto per i bambini e per i ragazzi ma c’è da scommettere che lo mangeranno anche i grandi. Stiamo parlando del PanPera, un prodotto assolutamente di casa nostra presentato ieri pomeriggio nell’ambito di Ferrara Food Festival (sala piena di pubblico) per iniziativa della Confesercenti e dell’Associazione panificatori. La denominazione scelta per questa novità delle nostre tavole non lascia dubbi: è un mix fra il buon pane ferrarese e l’altrettanto gustosa pera Williams dei nostri territori. Si apre dunque un nuovo, interessante orizzonte per i prodotti estensi, ha rilevato il presidente di Confesercenti Nicola Scolamacchia e anche questo PanPera ci si augura davvero che “possa diventare un prodotto tipico ferrarese”. Il ‘nuovo nato’ è frutto di un processo e di un progetto, ha rimarcato il direttore di Confesercenti Alessandro Osti, che ha visto insieme un gruppo di operatori, panificatori, e valenti tecnici capeggiati da Vincenzo Brandolini, chimico degli alimenti. Proprio Brandolini ha sottolineato come il PanPera sia un prodotto innovativo e assolutamente da consigliare ai bambini in particolare per le merende della mattina o del pomeriggio, visto anche che il consumo di frutta fra i piccoli è modesto. Viene realizzato con farina tipo due macinata a pietra, che è dunque semintegrale e mantiene i valori nutrizionali grazie alle fibre naturali che alimentano i probiotici e proteggono dai parassiti.
Allo stesso modo importante è il ruolo della pera dell’Emilia-Romagna, ricca di fruttosio che non alza la glicemia e porta benefici alla digestione limitando anche la carie. La pera, disidrata, è poi utilizzabile tutto l’anno, combatte lo stress ossidativo e sostituisce i conservanti. Infine c’è l’olio, nel PanPera, ma rigorosamente extravergine di oliva che contiene acidi grassi essenziali quali Omega 3 e Omega 6. Brandolini ha colto l’occasione per ricordare le profonde modifiche che si sono verificate nei comportamenti alimentari dopo il Covid e ha lamentato la crescita della “globesità” e dunque l’aumento di questa patologia un po’ ovunque nel pianeta. In Italia, intanto, si sta addirittura criminalizzando il pane, senza ragione; argomento sottolineato anche da Davide Trombini ex presidente nazionale dei panificatori. I problemi, insomma, sono altri e fra questi il mangiare troppo veloce e il consumo dello stesso tipo di cibi quando invece occorrerebbe variare.
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