Grande partecipazione anche di giovani, domenica 27 ottobre, per l’inaugurazione dell’intrigante mostra dal titolo “Alla corte della principessa – Max Ernst: Une semaine de bonté” che sarà visitabile nei fine settimana fino al 30 marzo 2025 a Vigoleno, presso l’Oratorio della Beata Vergine delle Grazie.
A cento anni dalla nascita del Surrealismo, l’inedita esposizione temporanea – a cura di Emanuele Franchi e di Elisa Gennari, e realizzata dall’associazione Hereditas in collaborazione con il Comune di Vernasca – “teletrasporta” il visitatore nel mondo onirico di Max Ernst, in particolare nel difficile tempo e nello splendido luogo nei quali produsse una delle sue opere più significative e misteriose.
Nel 1933 il celebre esponente del Surrealismo trascorse tre settimane a Vigoleno, ospite della principessa Maria Ruspoli de Gramont allora proprietaria del castello. Proprio là il pioniere delle tecniche del collage, del grattage e del frottage realizzò il suo terzo romanzo per immagini (il quale, a differenza dei primi due, era totalmente privo di testo): “Une semaine de Bonté, ou les sept éléments capitaux”, che fu poi pubblicato nel 1934 in 5 opuscoli a Parigi.
Assemblati con ritagli da libri (dalla Divina Commedia a Paradise Lost), enciclopedie di anatomia, feuilleton illustrati e riviste di età vittoriana, i 182 collage che compongono l’opera costituiscono una forte e stilisticamente enigmatica denuncia della guerra – di cui Ernst, reduce dal primo conflitto mondiale, ben conosceva e additava gli orrori – e dei vizi di una certa borghesia e in generale della società del tempo.
Le 18 stampe visibili a Vigoleno – tratte da una delle edizioni di “Une semaine de bonté” – sono accompagnate da un esteso e puntuale percorso espositivo che illustra anche sezioni, elementi, temi e collegamenti interni della complessa opera realizzata nel Borgo e da un video con preziosi approfondimenti sulle tecniche e sulle simbologie care a Max Ernst.
Così strutturata, la suggestiva mostra non solo consente di conoscere o riscoprire un’opera affascinante e per molti aspetti attualissima, ma è anche una integrazione alle visite guidate al castello perché fornisce una ulteriore chiave di lettura alla storia di Vigoleno: tra il 1921 ed il 1935, periodo in cui il castello stesso fu di proprietà di Maria Ruspoli, il Borgo fu infatti un rilevante centro culturale, luogo di feste mondane e ritrovo di alcune tra le più importanti personalità della cultura e dello spettacolo dell’epoca come Gabriele D’Annunzio, Jean Cocteau, Anna Pavlova, Mary Pickford, Douglas Fairbanks, Elsa Maxwell e Arthur Rubinstein, oltre naturalmente a Max Ernst.
La mostra sarà visitabile fino al 30 marzo nei fine settimana durante gli orari di apertura del Mastio di Vigoleno.
Il Public Program sarà inoltre arricchito da laboratori per le scuole del territorio, in particolare per le primarie e le secondarie di primo grado in cui verranno esplorate le tecniche del collage, dal Cubismo al Surrealismo.
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