I militari della Guardia di finanza di Lodi, partendo da un controllo su un imprenditore già agli arresti domiciliari per altra causa, hanno scoperto il raggiro che coinvolgeva 12 imprenditori
Attraverso un giro di fatture false erano riusciti a evadere oltre 1 milione e 700mila euro. Sulla carta i 12 imprenditori coinvolti, che avevano il loro quartier generale nel Basso Lodigiano, risultavano titolari di aziende operanti nel settore della meccanica generale e operanti tra le province di Milano, Bergamo, Brescia e Cremona. Nei fatti, però, si trattava di scatole vuote. A scoprire la maxi frode fiscale sono stati i militari della Guardia di finanza di Lodi. L’articolato sistema funzionava attraverso una lunga serie di fittizie fatturazioni finalizzate a riportare costi non veritieri nelle dichiarazioni fiscali annuali, consentendo così un illecito risparmio d’imposta.
L’indagine dei finanzieri erano partite da un controllo su un imprenditore già agli arresti domiciliari per altra causa e intestatario di numerose imprese totalmente sconosciute al fisco. L’imprenditore non disponeva, infatti, della forza lavoro e delle attrezzature idonee a effettuare le prestazioni lavorative relative a rilevanti operazioni commerciali, di fatto mai avvenute e riportate solo nei documenti fiscali, tutti pagati con provviste tracciabili, poi però restituite per contanti o reinvestite verso società operanti in Germania, Spagna, Francia e Belgio.
Sulla vicenda, il Tribunale di Lodi ha disposto un sequestro preventivo su diversi conti bancari, di una cifra vicina ai 450mila euro, oltre a 60mila euro di quote societarie ed una autovettura di lusso Jaguar intestata ad uno dei responsabili. Le indagini, al momento, non sarebbero ancora concluse.
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