Sovraindebitamento, crisi aziendali, usura: il rapporto di singoli, famiglie e imprese con il sistema finanziario, lecito e illecito, sempre più spesso si caratterizza come una vera emergenza sociale. Secondo un rapporto presentato in Vaticano nel 2023, in Italia almeno 10 milioni di persone, il 37 per cento delle famiglie, non riesce più a far fronte ai propri debiti.
Di questo e di tutti fenomeni connessi se ne parla a Rende, martedi 29 ottobre, per iniziativa dell’Ufficio diocesano della Pastorale Lavoro e Problemi Sociali, della Federazione Nazionale Credito del sindacato UGL, e della presidenza della Bcc Medio Crati.
L’incontro inizierà alle 17 con i saluti dell’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Giovanni Checchinato, del vicepresidente della provincia di Cosenza Giancarlo Lamensa e di Guglielmo Nucci, segretario provinciale dell’UGL. Gli interventi saranno coordinati da Filippo Salatino del Centro Studi e Comunicazione sindacali, e prevedono gli interventi del direttore della Pastorale Lavoro, don Francesco Bilotto, del presidente della Bcc Medio Crati, Nicola Paldino, dal preside di Facoltà presso l’Accademia Universitaria Studi Giuridici Europei, avv. Luca Barbuto, del docente di Diritto dell’Economia Francesco Saverio Sesti, dei segretari nazionali dell’Ugl Credito, Ennio Occhipinti, e della Riscossione, Francesco Rovere.
Nel corso dei lavori verranno esplorate ipotesi di sinergia concreta fra Ufficio Pastorale Lavoro dell’arcidiocesi Cosenza-Bisignano e Confederazione Ugl, soprattutto per informare i soggetti fragili su opportunità e possibilità, per “fuoriuscire dal fenomeno”, offerte dalla legge che, anche per la complessità della normativa, è molto poco conosciuta ovvero di difficile trattazione, persino per chi dovrebbe occuparsene istituzionalmente.
Nel 2023 (Rapporto Bankitalia giugno 2024) i prestiti bancari al settore produttivo si sono contratti del -1,0%, interrompendo l’espansione in atto dal 2020. La contrazione del credito alle imprese è proseguita nel 1° trimestre 2024. L’andamento riflette principalmente la riduzione di domanda di nuovo credito, dovuta anche al rialzo dei tassi di interesse (la probabilità di default si mantiene più elevata per le imprese calabresi di minori dimensioni e per quelle appartenenti al settore delle costruzioni) Il rialzo dei tassi ufficiali BCE, iniziato nel 2° semestre del 2022, ha determinato una significativa crescita degli oneri sui prestiti bancari delle imprese.
Nel 2023 il deterioramento del credito è tornato a crescere lievemente, come nel Sud e nel Paese, mantenendosi tuttavia su livelli storicamente contenuti. Il rapporto tra i nuovi prestiti deteriorati e il totale dei crediti in bonis a inizio periodo (tasso di deterioramento) si collocava a fine anno all’1,6 % Nel comparto delle famiglie consumatrici, il tasso di deterioramento è salito all’1,2 %, più 2 rispetto al valore del 2022. L’aumento è stato più intenso nel settore produttivo, dove l’indicatore è passato dal 2,1 al 2,7 %.
Il rapporto tra flusso dei crediti in bonis, che hanno manifestato ritardi nei rimborsi di almeno 30 giorni, e i prestiti in regola con i pagamenti a inizio periodo (tasso di ingresso in arretrato) si è attestato al 2,7 %, in crescita di 2 decimi, però significativamente superiore alla media nazionale
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