L’eroe della serata è Patrick Dorgu. Sigla la rete che vale il successo, va a segno ancora per due volte, ma reti entrambi irregolari, subisce il fallo che costa il rosso a Tchatchoua in chiusura di primo tempo.
Il Lecce supera di misura 1-0 il Verona, rimasto in nove nel finale anche per l’espulsione di Belahyane, e finalmente può brindare alla vittoria dopo sei giornate (due pari e quattro sconfitte), e riassaporare il dolce gusto dei tre punti che mancavano dalla sfida interna contro il Cagliari (31 agosto).
Un risultato che sa di ossigeno puro per gli uomini di Gotti che lasciano il fondo della classifica, si rialzano e raggiungono quota otto. Per gli uomini di Zanetti, invece, terza sconfitta consecutiva e crisi che comincia ad acuirsi, con i veneti che, inferiorità numerica a parte, sembrano essersi smarriti dopo il buon avvio di campionato. In casa Lecce Gotti si affida al solito Krstovic come riferimento avanzato, alle sue spalle Dorgu, Rafia e Banda. Recupera Guilbert in difesa, con Gallo che rientra dalla squalifica.
Ancora panchina per Rebic. Sul fronte opposto Zanetti lascia in panchina Mosquera, attacco affidato a Tengstedt, alle sue spalle Suslov, Serdar e Lazovic. Novità in porta con Perilli preferito a Montipò. Si parte e già dai primi minuti si intuisce quello che sarà il copione, con il Lecce che prova a fare la gara, e il Verona che cerca di sfruttare le possibili ripartenze in campo aperto. I giallorossi attaccano, ma mancano di precisione e denotano fatica nell’ultimo passaggio.
E la prima occasione vera è proprio dei padroni di casa. Gaspar tocca di testa dagli sviluppi di una palla laterale, Krstovic non ci arriva ma la sfera termina sul palo (15′). Il Lecce passa con Dorgu di testa (21′), ma l’arbitro Mariani annulla ravvisando una spinta del calciatore giallorosso sull’avversario. Ora i padroni di casa con insistenza presidiano la trequarti del Verona cercando la rete del vantaggio. Dorgu, ancora lui, mette nuovamente la palla in rete al termine di una carambola in area (35′), ma questa volta è in fuorigioco. E il furetto danese è l’ago della bilancia di questa rimane parte di gioco. Accelerazione improvvisa, lanciato in campo aperto e Tchatchoua non trova di meglio che atterrarlo: fallo da ultimo uomo e rosso diretto, Verona in dieci (40′). Sulla punizione conseguente Krstovic dal limite di potenza, ma tiro molto alto. Tre di recupero e si va al riposo.
Via alla ripresa con i medesimi schieramenti, ma ospiti in dieci uomini. Corre il minuto 51 e i padroni di casa la sbloccano. Ancora e sempre Dorgu che in tuffo di testa batte Perilli su cross di Banda: si attende ancora il conforto del var, ma questa volta, dopo le due reti annullategli, il gol è buono. Zanetti cerca di cambiare l’inerzia dei suoi e getta nella mischia Mosquera per Tengstedt, Gotti risponde con un doppio cambio: dentro Pierotti e Pierret per Rafia e Guilbert. Il Verona prov a riaprire i giochi, il suo allenatore pesca forze fresche dalla panchina con Lambourde e Bradaric per Serdar e Lazovic. I padroni di casa provano a gestire il possesso palla cercando di non scoprirsi, il Verona cerca di rendersi pericoloso nonostante l’inferiorità numerica.
Il Lecce prova a chiuderla con Banda che rientra sul destro (71′), ma la sua conclusione è molto imprecisa: ultima palla per il calciatore zambiano, che cede il posto a Morente. Il Verona resta in nove: Belahyane, già ammonito, protesta vibratamente per una decisione arbitrale: inevitabile il secondo giallo, e rientro negli spogliatoi anzitempo. Cinque di recupero vissuti in apnea dai giallorossi che, nonostante la doppia superiorità numerica, trovano il modo di complicarsi la vita. Il fischio finale di Mariani sa di liberazione. Il Lecce ritrova il dolce sapore della vittoria, per il Verona, che finisce in nove e cerca di limitare i danni, la crisi continua.
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